Ecco alcuni dati emersi durante la presentazione regionale del Dossier Statistico Immigrazione IDOS/Confronti organizzata in Salaborsa a Bologna dall’associazione Africa e Mediterraneo, cooperativa Lai-momo e Abantu in contemporanea con regioni e provincie autonome di tutta Italia.
I dati regionali sono stati presentati da Valerio Vanelli: Al 1° gennaio 2022 le persone con cittadinanza straniera residenti in Emilia-Romagna sono 566.687 (12,8% della popolazione complessiva), in leggero incremento rispetto alla stessa data dell’anno precedente (+4.400; +0,8%). In Italia sono quasi 5,2 milioni (8,8%). L’Emilia-Romagna è da diversi anni la regione italiana con la più alta incidenza, seguita dalla Lombardia.
Se si considerano i soli cittadini di paesi non Ue, l’incidenza sul totale della popolazione residente in Emilia-Romagna risulta pari al 10,0% (in Italia 6,4%).
Si conferma prevalenza di donne, che in Emilia-Romagna sono la maggioranza dal 2009 (in Italia dal 2008). Al 1° gennaio 2022 sono il 52,2% del totale dei residenti stranieri in regione (in Italia 51,3%).
L’età media delle persone con cittadinanza straniera nella nostra regione è 35,7 anni mentre per gli italiani è 47,8 anni. Anche per la popolazione straniera, però, aumenta soprattutto la popolazione adulta e anziana: fra gli stranieri residenti, quelli di almeno 50 anni nel 2008 erano il 10,0%, oggi sono il 23,1%; quelli di meno di 30 anni erano il 45,5%, oggi sono il 36,3%.
I minori stranieri residenti in Emilia-Romagna sono oltre 120mila, oltre un quinto (20,8%) del totale degli stranieri, così come in Italia (20,3%).
Anche nell’area metropolitana di Bologna i minori sono oltre un quinto del totale dei cittadini stranieri residenti (20,1%), mentre nel comune capoluogo sono il 18,8%.
I minori stranieri costituiscono il 17,4% del totale dei minori residenti in Emilia-Romagna.
I bambini stranieri nati nel 2020 (ultimo dato disponibile Istat) in Emilia-Romagna sono stati 7.312, quasi un quarto (24,5%) del totale dei nati nell’anno (in Italia 14,8%, nell’area metropolitana di Bologna 22,4%, nel comune capoluogo 23,9%). In realtà, anche le nascite di bambini stranieri in Emilia-Romagna sono in flessione da oltre un decennio.
Fra i cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna il 17% circa è nato in Italia. Se si considerano i soli minorenni, circa tre quarti sono nati in Italia, e in particolare lo è la quasi totalità dei residenti con meno di 6 anni. Infatti, nell’a.s. 2020/21 il 68,8% degli alunni stranieri è nato in Italia.
Ecco i primi quattro Paesi di cittadinanza dei residenti stranieri in Emilia-Romagna: Romania (17,5%), Marocco (10,9%), Albania (10,3%), Ucraina (5,9%).
In Italia i paesi sono: Romania (20,8%), Albania (8,4%), Marocco (8,3%), Cina (6,4%).
Alcuni dati per l’area metropolitana di Bologna, presentati da Maria Adele Mimmi capo area welfare del comune di Bologna.
Nell’area metropolitana di Bologna le prime nazionalità sono: Romania (22,5%), Marocco (9,9%), Pakistan (6,8%), Albania (6,4%).
Nel comune di Bologna sono: Romania, Bangladesh, Filippine, Pakistan.
I primi comuni dell’area metropolitana di Bologna per presenza straniera sono: Galliera 17,9 Crevalcore 15,9 Bologna 15,8 Vergato 15,4.
Ogni anno a Bologna arrivano 14.000 persone immigrate da fuori, di cui 10.000 dall’Italia e 4.000 dall’estero, ed è solo grazie a questo flusso migratorio la città mantiene la dinamicità demografica, perché i nati non sono sufficienti.
A Bologna i posti per l’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo sono 3137. Nel progetto SAI dell’Area metropolitana di Bologna sono coinvolti 41 comuni, 13 enti del terzo settore come gestori, l’AUSL e ASP-Città di Bologna, per un totale di 2110 posti finanziati su 40.000 circa del SAI a livello italiano.
L’emergenza Ucraina ha portato 3916 richieste di protezione temporanea nell’area metropolitana di cui 1695 solo per la città di Bologna.
Andrea Facchini (Regione E-R) ha annunciato che la regione proprio ieri ha approvato in Assemblea Legislativa il nuovo Piano Triennale per l’Inclusione dei cittadini di origine straniera. Ha poi spiegato il progetto Common ground per l’attuazione di interventi rivolti all’integrazione sociale, sanitaria, abitativa e lavorativa di cittadini di paesi terzi vittime e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo, in corso di realizzazione assieme alle Regioni Piemonte, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia.
L’incontro è stato aperto dall’assessore del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo “Voglio sottolineare l’adozione della direttiva 55 per le persone arrivate dall’Ucraina, che ha consentito la regolarizzazione in pochi mesi : essa è giusta ma per essere inclusiva fino in fondo dovrebbe essere applicata a tutti, altrimenti rischia di essere discriminatoria. La mia delega è alle “Nuove cittadinanze”, non all’“Immigrazione” ed è questa la nostra direzione, anche per questo abbiamo messo lo jus scholae nello statuto del Comune.
Vari interventi si sono succeduti, tra cui la spiegazione da parte di Marie Paul N’guessan, dell’associazione Universo dello SPAD – Sportello antidiscriminazione del Comune di Bologna, ora allargato con lo SPAD mobile per andare nei quartieri con 12 giornate informative.
Parole chiave : dossier 2022, Dossier statistico immigrazione, Regione Emilia-Romagna
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Ecco alcuni dati emersi durante la presentazione regionale del Dossier Statistico Immigrazione organizzata in Palazzo d’Accursio e in diretta Facebook dall’associazione Africa e Mediterraneo.
Al 31 dicembre 2020, secondo i dati Istat, i cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna sono 537.556, in flessione di poche decine di unità rispetto all’anno precedente. Costituiscono il 12,1% della popolazione complessiva. Si tratta del dato più alto fra le venti regioni italiane. Tale incidenza risulta in leggero incremento rispetto all’anno precedente perché la popolazione italiana, e con essa quella complessiva, risulta in più marcato decremento, per effetto di un’ulteriore contrazione delle nascite e per il drammatico incremento dei decessi, quale effetto diretto e indiretto della pandemia da Covid-19. Se si calcola l’incidenza dei soli cittadini non UE, si perviene a un tasso del 9,3%.
Si conferma la più alta incidenza dei residenti stranieri nei territori nord-occidentali della regione: nella provincia di Piacenza si registra un tasso del 14,6%, seguita da Parma attestata al 14,3%. Al terzo posto, con un’incidenza del 13,0%, si colloca Modena, seguita da Reggio Emilia (12,2%), poi, sotto la media regionale, Bologna all’11,7%, Ravenna all’11,3%, Forlì-Cesena all’11,0%, Rimini al 10,7% e infine Ferrara al 9,5%. Sempre amplissimo lo spettro delle cittadinanze: oltre 170 paesi diversi, con al primo posto la comunità rumena (come in Italia) che raccoglie il 17,6% del totale dei cittadini stranieri residenti, seguiti dai cittadini del Marocco (11,1%) e poi gli albanesi (10,5%), seguiti a loro volta da ucraini (5,9%) e cinesi (5,3%).
Una presenza stabile, come conferma l’aumento dell’incidenza degli alunni stranieri (in grande maggioranza nati in Italia) iscritti nelle scuole dell’ER nell’a.s. 2019/2020, pari al 17,1% del totale (nell’a.s. 2018/2019 erano il 16,4% e l’anno precedente il 16,1%). I bambini stranieri nati nel corso del 2020 in ER sono stati un quarto del totale dei nati nell’anno (in Italia il 15,0%).
Se gli occupati stranieri calano a livello nazionale del 6,4%, in ER rimangono stabili (circa 259.800) con una minima crescita dal 12,8% al 13,1% sul totale degli occupati in regione, confermando un valore ben al di sopra della media nazionale (10,2%). Ma le donne straniere occupate, come per l’intero Paese, diminuiscono in modo significativo da 122.867 a 115.952, passando dal 47,4% degli stranieri che lavorano al 44,6%. Essere straniera ed essere donna si conferma come una doppia penalizzazione.
La resilienza mostrata dai cittadini stranieri a livello nazionale, con l’aumento delle imprese a loro conduzione, si conferma per la nostra regione: secondo i dati Infocamere e Unioncamere, in regione le imprese condotte da cittadini stranieri sono 55.999, il 12,5% del totale, con un incremento del 2,5% rispetto al 2019, mentre le imprese italiane sono diminuite (-1,0%). Sul versante delle rimesse, dopo anni di stazionarietà, i dati della Banca d’Italia indicano un aumento del flusso di denaro inviato dall’ER nei paesi di origine dei migranti: da 568 a 706 milioni di euro, con un aumento del 24,3% rispetto al 2019.
A Bologna, hanno introdotto la presentazione in Palazzo d’Accursio i saluti istituzionali di Luca Rizzo Nervo, neo-assessore al welfare, fragilità e nuove cittadinanze del Comune di Bologna, Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e Giuseppina Bagnato, Pastora della chiesa metodista di Bologna.
Il redattore del Dossier Pietro Pinto ha presentato alcuni dati salienti a livello nazionale, cosa che è avvenuta in contemporanea in tutte le regioni e provincie autonome italiane, mentre Valerio Vanelli, ricercatore dell’Istituto Cattaneo per l’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio, ha proposto un focus sulla situazione regionale, che abbiamo sopra sommariamente descritto.
Maria Adele Mimmi, Capo Area Welfare del Comune di Bologna, ha presentato i dati relativi al sistema di accoglienza di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale nell’Area Metropolitana bolognese e Circondario imolese, i cui posti ammontano al 30 settembre 2021 a 2.046, di cui 1.361 nell’ambito del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI), ma ha anche offerto un quadro della complessità dei servizi di integrazione lavorativa e sociale attivati.
Andrea Facchini della regione Emilia-Romagna ha esposto alcuni risultati (riportati anche nel Capitolo Regionale del Dossier) che emergono dalla recente ricerca sulla mediazione interculturale realizzata dalla Regione, che ha coinvolto oltre 240 mediatori, e dalla quale emerge il nuovo “identikit” del mediatore, che risulta essere prevalentemente donna, di cittadinanza italiana (per lo più acquisita), ultraquarantenne, in Italia da almeno 15 anni, con un titolo di studio medio alto e che parla almeno 3 lingue. Lavorativamente parlando, è impiegata part-time in una cooperativa, agisce come mediatrice su più ambiti di intervento e sta modificando il suo intervento nel solco dei cambiamenti tecnologici in corso.
Sandra Federici, direttrice di Africa e Mediterraneo, ha moderato i lavori di presentazione di questo Dossier, uno strumento imprescindibile per comprendere la società, una lettura corale (vi collaborano oltre 100 autori/rici e organizzazioni) delle migrazioni nell’anno della pandemia, a 20 anni dagli attentati terroristici dell’11 settembre, data che ha contribuito a cambiare la nostra percezione delle migrazioni e ha influito molto sulle politiche relative ai flussi migratori.
INFO: s.federici@africaemediterraneo.it
Tel: 3492225101
Parole chiave : Centro di ricerca IDOS, Confronti, Dossier Statistico Immigrazione 2021, Regione Emilia-Romagna, stranieri
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I AM TUNISIA è uno spot di sensibilizzazione sull’uguaglianza di genere realizzato e concepito da un gruppo di ragazze attiviste del Media Center di Regueb (Sidi Bouzid, Tunisia), durante una formazione in video making. Il Media Center, la formazione e lo spot video sono stati creati nell’ambito del progetto Périphérie Active, gestito da GVC (Gruppo di Volontariato Civile) e dai suoi partners in Tunisia e finanziato dall’Unione europea e dalla Regione Emilia Romagna. Il progetto agisce sulla promozione dei diritti umani e della libertà d’espressione nella regione centrale e marginalizzata di Sidi Bouzid. E’ proprio da qui che il 17 dicembre 2010 è partita la prima delle tante proteste che hanno portato un mese dopo alla fuga del presidente-dittatore Ben Ali e che hanno al contempo generato un’ondata d’insurrezioni nel mondo arabo.
L’obiettivo del progetto è dare voce ai giovani, uomini e donne, che proprio in quelle proteste hanno riversato il loro desiderio di partecipazione, di maggiore giustizia sociale e di democrazia. Durante questo primo anno, il GVC di Bologna ha aperto tre Media Center in diverse località del Governatorato di Sidi Bouzid. Queste strutture, equipaggiate con Tecnologie dell’informazione e comunicazione (TIC), sono spazi aperti ai giovani, alle neonate associazioni locali e in generale alla cittadinanza. All’interno dei tre Media Center le attività sono molteplici e sono decise con i giovani attivisti: riunioni delle associazioni, proiezioni e dibattiti, formazioni su TIC, diritti umani e cittadinanza attiva, produzione di informazione indipendente e locale, realizzazione di video di sensibilizzazione, atelier informativi, ecc.
In uno dei Media Center è nata anche una radio associativa e comunitaria FM, Radio Menzel Bouzayenne, che attualmente è gestita in modo congiunto da cinque associazioni locali. I Media Center sono frequentati principalmente da giovani laureati disoccupati, che possono così rinforzare le loro competenze e soprattutto metterle a disposizione di altri più vulnerabili, come bambini o adulti analfabeti. E’ all’interno del Media Center di Regueb che si è svolta la formazione in video making realizzata dalle professioniste Carlotta Piccinini e Alessandra Cesari della Elenfant Film di Bologna. Questa formazione di cinque giorni ha avuto l’obiettivo di formare un gruppo di giovani attiviste donne sulle tecniche di realizzazione video. Hanno scelto di realizzare I AM TUNISIA, uno spot di sensibilizzazione che parlasse dei problemi delle giovani donne nella regione, in particolare la distanza generazionale tra madre e figlia e il desiderio di partecipazione e di realizzazione delle donne in quanto membri attivi della società.
Realizzato dalle ragazze attiviste del Media Center di Regueb: Hedia BOUZAYANI, Takwa AKROUT, Mahdia SLIMI, Sonia CHEBBI, Nadia ABIDI, Fatma JABALLI, Maissa SGAHEIR, Hanen SAYAHI, Imen KARMI, Amal BACCARI, Jannet KADDACHI, Olfa HAJJI, Hanen OHICHI; le ragazze e i ragazzi del campo di interscambio Tunisia-Italia organizzato da Yoda e GVC: Serena Sgura, Ivana Tisci, Luigi Giorgi, Teresa Rubino, Lorenzo Salucci.
Coordinatrice del Progetto: Liù Fornara
Trainers: Alessandra Cesari, Carlotta Piccinini
Parole chiave : Alessandra Cesari, Carlotta Piccinini, Elenfant Film di Bologna, GVC (Gruppo di Volontariato Civile), I am Tunisia, progetto Périphérie Active, Radio Menzel Bouzayenne, Regione Emilia-Romagna, Tecnologie dell'informazione e comunicazione (TIC), Tunisia, Unione Europea
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20 febbraio 2014
I nuovi italiani sono già qui: diamo loro una voce
Lunedì 17 febbraio Africa e Mediterraneo ha firmato il protocollo per la comunicazione interculturale della regione Emilia Romagna. Iniziative di media education, ricerche specifiche e un coordinamento tra media ed enti pubblici e privati impegnati nella comunicazione relativa all’immigrazione saranno i principali risultati portati dal protocollo. L’imminente campagna elettorale per le europee probabilmente sarà condotta anche facendo leva sui peggiori sentimenti di paura del diverso, chiusura all’Europa delle culture, razzismo…
E’ meglio lavorare già fin d’ora in senso contrario, ed essere comunque legati da relazioni e conoscenza reciproca.
Ecco un articolo dell’assessora regionale Marzocchi sul protocollo regionale.
I NUOVI ITALIANI SONO GIÀ QUI: DIAMO LORO UNA VOCE
Ormai non possiamo più aspettare per fare rete. Sono quasi 550 mila i residenti di origine straniera nella nostra regione, il 12,3% della popolazione totale. Una media in linea con quella europea e superiore di 4 punti a quella nazionale. Arrivano da Romania, Marocco, Cina, Ucraina, Filippine, Nigeria, Albania, solo per citare alcuni Paesi. Ma tutti hanno scelto l’Emilia-Romagna per lavorare, vivere, studiare, mettere su famiglia. Molti sono nati qui. Li incontriamo tutti i giorni sull’autobus, per la strada, al bar o a fare la spesa, a scuola o al cinema.
Continuiamo a vederli poco, invece, sui mezzi di informazione locale. Quando si parla di immigrazione o di diritto d’asilo in tv, alla radio, sui giornali o in Rete, difficilmente capita di ascoltare i diretti interessati. Quando si parla di loro o di fatti che li riguardano, viene spesso usato un linguaggio che contribuisce a diffondere pregiudizi, stereotipi e false rappresentazioni.
Per questo non possiamo più aspettare a dar loro una voce. E fare rete, intrecciare storie e competenze, è la nostra unica e grande risorsa.
Usare parole come “clandestino” o “vu’ cumprà”, ricorrere a termini che richiamano catastrofi naturali come “tsunami umano” quando si parla di sbarchi sulle nostre coste, far riferimento alla provenienza degli autori di fatti di cronaca anche quando non è indispensabile ai fini della notizia sono tutte azioni che contribuiscono a far apparire queste persone come una minaccia.
Il linguaggio ha un significato, un peso. E la comunicazione ha un ruolo fondamentale nell’accompagnarci verso un modello culturale e sociale rinnovato, aperto e coeso in cui anche chi è arrivato da lontano possa sentirsi a casa.
È partendo da questi presupposti che nasce il nuovo Protocollo di intesa regionale sulla comunicazione interculturale sottoscritto nei giorni scorsi in Regione da una trentina di firmatari tra istituzioni, agenzie di stampa, onlus, ong, centri interculturali e altri soggetti pubblici e privati.
L’abbiamo chiamato Ad altra voce perché gli obiettivi che ci siamo posti come Regione sono quelli di migliorare la qualità dell’informazione, stimolare la comprensione delle dinamiche interculturali nella società dell’informazione e promuovere il protagonismo dei nostri concittadini di origine straniera. Perché l’espressione “nuovi italiani” acquisti finalmente un significato reale.
Teresa Marzocchi – assessore politiche sociali – Regione Emilia-Romagna
Parole chiave : Ad altra voce, comunicazione interculturale, Immigrazione, media education, Regione Emilia-Romagna, Teresa Marzocchi
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Sabato 23 marzo avrà luogo presso il Centro sociale ricreativo “E. Faccioli” di San Pietro in Casale la conferenza “Non sono numeri”, occasione per conoscere il nuovo “Dossier Statistico Immigrazione 2012 Caritas/Migrantes”, punto di riferimento per quanto riguarda il tema dell’immigrazione.
La presenza di esperti come Vladimiro Longhi, Andrea Stuppini e Franco Pittau unita alle testimonianze degli operatori delle Caritas locali darà l’occasione al pubblico del Distretto Pianura Est di approfondire e arricchire le proprie informazioni sul tema.
L’iniziativa è realizzata con il contributo di UNAR e della Regione Emilia-Romagna, organizzata all’interno della “Settimana per il dialogo interculturale contro il razzismo e tutte le discriminazioni 2013”, promossa dalla Provincia di Bologna.
Leggi il programma completo: Invito San Pietro in Casale 23 mar. Dossier 2012
A tutti i partecipanti saranno distribuite gratuitamente alcune pubblicazioni di Idos: Quaderno Unar – I diritti degli immigrati in un contesto interculturale, Scheda riassuntiva del Dossier 2012, Dossier Statistico Immigrazione 2011, Rapporto Italiani nel Mondo 2012.
Per informazioni sull’organizzazione di presentazioni del Dossier Immigrazione Caritas/Migrantes in Emilia Romagna contattare:
Cooperativa Lai-momo 051 840166 t.di.federico@laimomo.it
o il Distretto pianidizona@comune.san-pietro-in-casale.bo.it
(immagine di Peter Haden)
Parole chiave : Andrea Stuppini, Caritas Diocesana, Centro sociale ricreativo “E. Faccioli”, Distretto pianura est, Dossier Statistico Immigrazione 2012 Caritas/Migrantes, Franco Pittau, Idos, Immigrazione, migrantes, Non sono numeri, Regione Emilia-Romagna, San Pietro in casale
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Venerdì 25 gennaio 2013 avrà luogo presso la nuova sede della Diocesi di Parma (sala “Seminario minore”, via Solferino 25) la conferenza “Non sono numeri”, occasione per conoscere il nuovo “Dossier Statistico Immigrazione 2012 Caritas/Migrantes”, punto di riferimento per quanto riguarda il tema dell’immigrazione.
Come già fatto nel mese di dicembre, l’associazione Africa e Mediterraneo e il Centro studi e ricerche Idos stanno continuando a promuovere la presentazione del dossier in diverse province della Regione, arrivata ora nel capoluogo ducale.
L’iniziativa è realizzata con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, Assessorato alle Politiche Sociali.
Qui il programma completo: Presentazione Parma 25 gen Dossier 2012
Per informazioni sull’organizzazione di presentazioni del Dossier Immigrazione Caritas/Migrantes in Emilia Romagna contattare:
Parole chiave : Africa e Mediterraneo, Andrea Lasagni, Andrea Stuppini, Caritas Diocesana, Dossier Statistico Immigrazione 2012 Caritas/Migrantes, Franco Pittau, Idos, Immigrazione, migrantes, Non sono numeri, Parma, Regione Emilia-Romagna, sandra federici, Seminario Minore, venerdì 25 gennaio, Via Solferino 25
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17 dicembre 2012
18 dicembre, giornata internazionale del Migrante
Domani, martedì 18 dicembre, si celebra la decima giornata internazionale del Migrante.
In occasione di questo appuntamento anche in regione saranno organizzate diverse manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’accoglienza e dell’integrazione.
Tra queste, segnaliamo le iniziative pubbliche realizzate a Reggio Emilia.
Download programma completo della giornata del Migrante di Reggio Emilia.
L’immagine allegata all’articolo è di Caratello.
Parole chiave : 18 dicembre, 18 dicembre 2012, Andrea Stuppini, Assessore Corradini, Caratello, Caritas, Caritas Diocesana, Comune di Reggio Emilia, Dossier statistico immigrazione, Dossier Statistico Immigrazione 2012 Caritas/Migrantes, Franco Pittau, giornata dei migranti, Giornata del Migrante, Giornata mondiale del migrante, Immigrazione, immigrazione in Italia, Integrazione, integrazione degli immigrati, martedì 18 dicembre 2012, migrantes, presenza immigrati in Italia, Provincia di Reggio Emilia, Reggio Emilia, Regione Emilia-Romagna
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Parlare di immigrazione prestando particolare attenzione a come l’esperienza di Emergenza Nord Africa è stata gestita in Italia e nella provincia di Bologna. E’ questo il fine dell’incontro che si terrà mercoledì 19 dicembre presso la facoltà di Giurisprudenza del capoluogo emiliano dalle ore 15.30 in poi.
Organizzata dall’associazione Africa e Mediterraneo, la Provincia di Bologna, il centro studi Idos, l’associazione Progrè e l’istituzione Gian Franco Minguzzi, l’iniziativa permetterà alla cittadinanza di confrontarsi con esponenti delle istituzioni e dell’associazionismo regionale e provinciale riguardo a numeri, dati e politiche riguardanti il fenomeno migratorio. Questo anche grazie al nuovo “Dossier Statistico Immigrazione 2012 Caritas/Migrantes” che per l’occasione sarà presentato dal coordinatore Franco Pittau. La presenza di Raffaele Lelleri, responsabile dell’Osservatorio Immigrazione della Provincia di Bologna, contribuirà al dibattito offrendo la possibilità di un interessante confronto tra i dati nazionali e l’“Annuario Statistico Immigrazione in provincia di Bologna 2012”.
Con Rita Paradisi, responsabile dell’Ufficio per le politiche dell’immigrazione della Provincia di Bologna, si parlerà dell’esperienza e della gestione dell’Emergenza Nord Africa, discorso che sarà poi ampliato ed entrerà nel dettaglio con la presentazione, da parte di Sandra Federici e Silvia Festi, del nuovo numero di Africa e Mediterraneo, che delinea un bilancio di due anni di accoglienza dei richiedenti asilo in Italia e in Provincia. Prima di lasciare spazio alle domande del pubblico e alle riflessioni conclusive, l’intervento dell’avvocato Alessandra Ballerini offrirà un’analisi dello status giuridico dei richiedenti asilo dell’Emergenza Nord Africa.
Ai partecipanti saranno inoltre distribuite le pubblicazioni presentate, fino a esaurimento delle copie.
L’iniziativa è realizzata con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, Assessorato alle Politiche Sociali.
Leggi il programma completo: Invito Bologna 19 dic. Dossier
Per informazioni contattare:
progetti@africaemediterraneo.it
tel. + 39 051 840166
Twitter: #doscarmigr12
Parole chiave : 19 dicembre, 19 dicembre 2012, Africa e Mediterraneo, Alessandra Ballerini, Amelia Frascaroli, Anna Del Mugnaio, Assessorato alle Politiche Sociali, Associazione Progrè, Aula Grande, avvocato civilista, Bologna, Caritas, Caritas Diocesana, Comune di Bologna, dicembre 2012, Don Alberto Gritti, Dossier statistico immigrazione, Dossier Statistico Immigrazione 2012 Caritas/Migrantes, emergenza, Emergenza Nord Africa, Enrico Legnini, Franco Pittau, Idos, Immigrazione, immigrazione in Italia e in provincia di Bologna, Integrazione, integrazione degli immigrati, Lai-momo, Luigi Gaffuri, mercoledì 19 dicembre 2012, migrantes, Nord Africa, Paola Vitiello, presenza immigrati in Italia, Provincia di Bologna, Raffaele Lelleri, Regione Emilia-Romagna, Rita Paradisi, Silvia Festi, Teresa Marzocchi, tra opportunità e emergenza, Tra opportunità ed emergenza, via Zamboni, via Zamboni 22
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Martedì 18 dicembre 2012, per la giornata internazionale dei migranti, si terrà presso la sala consiliare del castello Estense la conferenza “Lo stato dell’immigrazione in Italia e in provincia di Ferrara”, durante la quale la cittadinanza potrà confrontarsi con istituzioni e associazionismo sulla situazione dei migranti sia in ambito provinciale sia regionale. L’evento sarà inoltre la preziosa occasione per conoscere il nuovissimo “Dossier Statistico Immigrazione 2012 Caritas/Migrantes” in Emilia Romagna, sicuramente il più eccellente punto di riferimento per tutto il settore. La presenza di esperti come Luigi Gaffuri, Franco Mosca e Franco Pittau darà l’occasione alla città di Ferrara di approfondire e arricchire le proprie informazioni sul tema. Come già fatto per la precedente edizione, l’associazione Africa e Mediterraneo e il Centro studi e ricerche Idos stanno organizzando presentazioni del dossier in diverse province della Regione e il capoluogo estense è una tappa di questo percorso.
L’iniziativa è realizzata con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, Assessorato alle Politiche Sociali.
Leggi il programma completo: Invito Ferrara 18 dic. Dossier 2012
Per informazioni sull’organizzazione di presentazioni del Dossier Immigrazione Caritas/Migrantes in Emilia Romagna contattare:
progetti@africaemediterraneo.it
tel. + 39 051 840166
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Non sono numeri, ma “uomini e donne, bambini, giovani e anziani che cercano un luogo dove vivere in pace”: questo il messaggio del Dossier Statistico Immigrazione Caritas e Migrantes 2012, presentato oggi in Regione Emilia-Romagna, in contemporanea con le presentazioni ufficiali realizzate in tutta Italia.
In apertura della conferenza stampa l’Assessora regionale alle politiche sociali Teresa Marzocchi ha sottolineato il fatto che l’immigrazione è ormai una caratteristica della nostra società. «Abbiamo tanti permessi per ricongiungimenti», ha affermato, «e questo significa stabilità, significa che questi nuovi cittadini pensano ai nostri territori come a luoghi in cui si possa “metter su casa”: di questo dobbiamo tenere conto nell’orientare le nostre politiche.»
Marzocchi ha rimarcato la percentuale molto alta di bambini di origine immigrata nelle scuole della Regione, una presenza che però non crea difficoltà. «Il fatto che la metà di questi bambini sono nati in Italia (più di 40.000) pone ancora una volta in evidenza il tema della cittadinanza per i figli di stranieri. Un provvedimento che non spetta a noi, ma è giusto parlarne e fare pressione, anche con gesti simbolici, come ha fatto il Comune di Bologna dando la cittadinanza onoraria ai bambini nati nel territorio italiano da immigrati stranieri residenti a Bologna.»
«Mi capita di visitare le terre del terremoto», ha raccontato l’assessora, «che hanno dal 15 al 20% di cittadini immigrati. Quando inauguro le scuole vedo famiglie di tante provenienze, e chiedo ai sindaci: avete problemi? No, mi rispondono: è gente che lavora, che si integra e fa la propria parte. E lo si vede anche nei buffet, fatti dalle famiglie, che c’è il contributo di tante culture.»
Pietro Pinto, componente del Comitato scientifico del Dossier e rappresentante dell’associazione Africa e Mediterraneo, ha esposto i numeri del Dossier 2012. Il messaggio di sintesi è che, malgrado la crisi, la presenza di stranieri continua a crescere. Non c’è più bisogno di parlare di emergenza, né di sottolineare che l’immigrazione è un dato strutturale: il dato molto semplice è che c’è ancora bisogno di manodopera straniera, mentre la differenza di reddito tra Occidente e Paesi in via di sviluppo ancora altissima costituisce una spinta irrefrenabile all’emigrazione.
«Quest’anno abbiamo dato più spazio al tema dei rifugiati, in una sezione particolare dal titolo “Italia, terra d’asilo”. Dal 1950 ad oggi oltre mezzo milione di persone che hanno fatto richiesta di asilo in Italia. Dunque l’emergenza Nord Africa, che ha visto l’arrivo di tante persone in seguito alle primavere arabe, non è la prima né sarà l’ultima emergenza.»
Per quanto riguarda la presenza nei vari settori lavorativi, ci sono cifre interessanti, tra cui quella che il 50% dei calciatori di serie A sono stranieri (!). Il 18% degli stranieri si inserisce in lavori a qualifica alta, e questa percentuale è in crescita. Il Dossier ogni anno calcola anche il rapporto economico costi/benefici della presenza degli immigrati in Italia, confrontando la spesa pubblica per questa porzione di popolazione con i contributi previdenziali e il gettito fiscale dei cittadini stranieri. Questo saldo è positivo per 1,70 miliardi di euro.
Gianmarco Marzocchini, Delegato Regionale Caritas Emilia-Romagna, ha spiegato che con il Dossier, le fondazioni Caritas e Migrantes, espressioni della Chiesa, vogliono offrire strumenti per le politiche. «Il nostro approccio tiene sempre conto del fatto che sono persone, cittadini che fuggono dalla loro terra, portando spesso con sé un dolore, una perdita. E qui ora si confrontano con la crisi. La Caritas Emilia-Romagna, la rete delle parrocchie, vedono tutti giorni il problema della perdita di permesso in seguito alla mancanza di occupazione. L’irregolarità comporta la possibilità di accesso ai servizi pubblici e allora arrivano da noi.»
Marzocchini ha poi sottolineato il problema dell’Emergenza Nord Africa, che al 31 dicembre 2012 finirà. «Sono ancora 20.000 i richiedenti asilo accolti in Italia. Sono stati costretti a fare domanda di asilo e adesso sono “incuneati” in questo percorso, e molti sono i dinieghi.»
L’assessore Marzocchi ha spiegato che sono ancora 1504 i richiedenti asilo presenti nel territorio della regione e che gli enti locali hanno fatto presente il problema del termine dell’emergenza Nord Africa e della sorte di queste persone che rischiano, dopo un anno e mezzo di permanenza e di accoglienza, e con il coinvolgimento di tante risorse, di finire nella clandestinità. La regione partecipa al tavolo nazionale indetto dalla ministra Cancellieri con Enti locali, Protezione civile e Ministero del Lavoro. Noi tutti Enti locali insistiamo con l’idea della regolarizzazione, che permetterebbe agli ospiti di muoversi con autonomia. «Il primo strumento di cui abbiamo bisogno», ha concluso Marzocchi, «è la concessione del permesso umanitario a tutti, e anche la ridiscussione dei dinieghi già dati alle richieste di status di rifugiato».
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