30 dicembre 2009

Laboratorio interculturale di auto-narrazione sul corpo femminile

Venerdì 9 dicembre a Crevalcore (Bo) abbiamo presentato il CD ROM “Culture Femminili in Valigia”, che racchiude l’esperienza di un laboratorio interculturale di auto-narrazione sul corpo femminile, realizzato dalla Cooperativa Lai-momo tra il 2007 e il 2008.
Tale attività era parte del progetto “Intercultura ad Ovest”1, un’iniziativa tuttora in corso che propone un modello innovativo di lavoro di rete sul tema dell’inclusione sociale della popolazione immigrata, con specifiche azioni positive per le donne migranti.

Gli interventi orientati al femminile, previsti da tale progetto, hanno l’obiettivo di coinvolgere donne migranti e native in attività di gruppo che da un lato favoriscono l’espressione e la valorizzazione della propria identità e della cultura di appartenenza in una logica dialettica e di confronto reciproco, e dall’altro gettano le basi o rafforzano le metodologie di un agire insieme verso obiettivi comuni.

Il lavoro svolto a Crevalcore ha interessato un gruppo molto numeroso di donne migranti, complessivamente si sono avuti, infatti, circa 40 contatti con persone provenienti dal Marocco, dalla Tunisia, dal Sudan, dalla Moldavia e dal Pakistan.

Complessivamente sono stati organizzati 7 incontri della durata di 2 ore ciascuno su quattro tematiche: la cura del corpo femminile, il concetto di bellezza e il tema dell’esibizione del corpo femminile nella sfera pubblica, sia in situazioni quotidiane, sia in situazioni particolari come il matrimonio.

Il laboratorio aveva la conduzione di un’operatrice di Lai-momo e una madiatrice linguistico-culturale di lingua araba. Di volta in volta sono stati proposti gli argomenti elencati e si è favorito lo scambio di narrazioni tra le partecipanti, mentre l’operatrice aveva il compito di trascrivere le testimonianze.
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28 dicembre 2009

I graffianti disegni di Anton Kannemeyer

in: Fumetto

b-for-blackAnton Kannemeyer, uno dei miei artisti preferiti nel panorama africano, ha appena concluso una mostra personale alla prestigiosa galleria Brodie/Stevenson di Johannesburg. Kannemeyer ha presentato una selezione di disegni e tavole originali, inclusi alcuni schizzi dagli album a fumetti.

Perché Anton è anche, anzi soprattutto, fumettista, con il nome d’arte Joe Dog. Assieme a Conrad Botes, studente con lui alla Stellenbosch University (Western Cape), fondò nel 1992 la rivista Bitterkomix, appartenente al genere underground, famosa per i suoi attacchi alla cultura e alla lingua afrikaner, e per la feroce critica alla società sudafricana, all’ipocrisia delle convenzioni morali, alla violenza nascosta sotto l’ordine delle strutture familiari.

Nei loro fumetti Botes e Kannemeyer fanno numerosi riferimenti alla situazione politica del loro paese, divertendosi a collocare il punto di vista nel recente passato dell’Apartheid o nella storia della dominazione coloniale bianca.

Con le sue satire velenose, Kannemeyer, figlio di un prestigioso accademico e critico della letteratura afrikaans, ha rappresentato suo padre – e l’establishment bianco da lui rappresentato – implicato in crimini impensabili per la bigotta società sudafricana dell’Apartheid.

Kannemeyer ha una capacità camaleontica di adottare gli stili di altri autori e generi, come si vede nei lavori presentati in questa esposizione personale, incluse due nuove versioni in grande formato della sua famosa reinterpretazione di Tintin, una parodia critica del personaggio di Hergé legato alla colonizzazione belga in Congo. Inoltre, all’interno della serie Alphabet of Democracy sono esposte alcune stampe rare e in particolare Z is for Zuma.

In Africa e Mediterraneo n. 38 (4/01), il cui dossier era dedicato al Sudafrica, abbiamo pubblicato un articolo del critico e sceneggiatore Andy Mason dal titolo “Black and White in Ink: Discourses of Resistance in South African Cartooning”, dove viene tracciata una storia del fumetto sudafricano con un capitolo dedicato a Bitterkomix.

Di Botes e Kannemeyer Mason dice: “Lavorando in un modo davvero personale e confessionale con questi temi, questi artisti hanno prodotto una serie di documenti che scavano nella psiche dell’Apartherid più in profondità di quanto ogni altra vignetta satirica o fumetto abbiamo mai fatto, e probabilmente tagliano più profondamente di ogni altro lavoro prodotto in altre discipline”.

Pubblichiamo qui alcune immagini che Anton ci ha inviato. Abbiamo invece messo sulla cover del numero di AeM che sta uscendo un suo splendido e inquietante disegno, che non anticipiamo qui, dove l’autore ha davvero dispiegato tutta la sua abilità tecnica…

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16 dicembre 2009

Il diritto di voto per i marocchini residenti all’estero

maroccoLa settimana scorsa eravamo a Casablanca per partecipare alla prima conferenza dei marocchini nel mondo organizzata dalla stessa società civile marocchina.

Il convegno è la conclusione di un lungo percorso animato da 450 associazioni, confluite nel movimento “Daba 2012”, ovvero “Adesso 2012”, un titolo che rimanda alla necessità di definire fin da ora il tema del diritto al voto dei cittadini marocchini immigrati alle elezioni politiche che si svolgeranno in Marocco nel 2012.

Le altre tappe del percorso hanno interessato le città di Imola, Amsterdam, Parigi e Madrid, i luoghi che rappresentano le nazioni dove risiedono la maggior parte degli immigrati marocchini.

Hamid Bichri, Presidente dell’Unione Democratica delle Associazioni dei Marocchini in Italia e uno dei promotori del movimento “Daba 2012”, ha affermato che i 3.500.000 migranti provenienti dal Marocco non possono essere più considerati solo fonti di reddito, ma devono diventare un vero e proprio soggetto politico.

L’obiettivo di “Daba 2012” è di sensibilizzare e spingere il Governo e i partiti politici del Marocco ad attivare le procedure per permettere ai marocchini residenti all’estero di votare i propri rappresentati in patria e di potersi candidare.

Bichri sottolinea come la situazione attuale sia profondamente ingiusta in quanto la Costituzione del Marocco prevede il diritto di voto per tutti i suoi cittadini, ma questo non è possibile nei fatti.

Complessivamente al convegno si sono avute 150 presenze, di cui 80 erano persone venute dall’estero, un successo per gli organizzatori.

La prima parte della giornata di venerdì è stata dedicata agli interventi di 5 partiti politici e 3 sindacati, che hanno dimostrato all’unanimità la necessità di ottenere il diritto di voto per i cittadini marocchini nel mondo.

Nel pomeriggio invece si è affrontato il tema della dimensione sociale, culturale, economica e politica della migrazione, attraverso la presentazione di buone prassi emerse da progetti in corso in Olanda, Francia, Belgio, Germania, Italia e Canada.

In tale ambito siamo stati invitati a presentare i risultati della ricerca sul fenomeno migratorio su uno dei territori in cui Lai-momo, la nostra cooperativa, opera, il Distretto “Pianura Est” della Provincia di Bologna. La presentazione è stata fatta insieme alla Dott.ssa Loredana Naborri, Responsabile dei servizi sociali del Comune di Baricella, nel quale coordina progetti realizzati con l’Associazione Hilal – Sport e Cultura del Marocco.

Infine sabato sono stati discussi i temi della rappresentanza della comunità marocchina nelle istituzioni nazionali, della democratizzazione della partecipazione dei cittadini marocchini residenti all’estero al consiglio della comunità e delle potenzialità delle nuove generazioni marocchine.

Sul sito Daba2012 sarà presto pubblicato un documento che riassumerà le raccomandazioni politiche e gli intenti emersi dalla Conferenza.

Tatiana di Federico

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10 dicembre 2009

Il convegno dei marocchini in diaspora a Casablanca

poster-convegnoSegnaliamo la nostra partecipazione al convegno Citoyenneté et participation politique des Marocains de l’Etranger, che si terrà a Casablanca l’11 e il 12 dicembre.

La conferenza è organizzata dal movimento Daba 2012 pour tous al quale aderiscono più di 450 associazioni e centinaia di personalità, quadri e attori della comunità marocchina in diaspora.

La conferenza di Casablanca è una tappa importante di una serie di incontri organizzati dal movimento a Parigi, Madrid e Amsterdam e ha l’ambizione di fare la sintesi delle raccomandazioni e delle proposte per sollecitare la partecipazione politica dei cittadini marocchini residenti all’estero.

Nell’ambito di tale evento Tatiana Di Federico, coordinatrice di progetto della cooperativa Lai-momo, presenterà i risultati della ricerca sul fenomeno dell’immigrazione nel Distretto Socio Sanitario “Pianura Est”, illustrando le presenze e le principali caratteristiche della popolazione migrante che vi risiede.

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08 dicembre 2009

10/12/09 – Nìguri, storie dai grandi campi di accoglienza d’Europa

Evento: Presentazione di “Nìguri”, un documentario di Antonio Martino.

Dove: Bologna, Cinema dell’Antoniano, via Guinizelli 3.

Quando: Giovedi 10 dicembre, ore 19:30.

Informazioni: Film documentario girato in uno dei campi accoglienza più grandi d’Europa, nei dintorni del CPA di Sant’Anna, frazione di Isola Capo Rizzuto. Il film vuole essere una riflessione poetica della condizione di attesa dei richiedenti asilo “parcheggiati nel campo”, ma anche una riflessione sulla difficoltà che i residenti del villaggio, sito a ridosso del campo, hanno nell’accettare questa gente “diversa”. Il trailer del documentario può essere visto su Youtube.

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03 dicembre 2009

Disorientati o troppo orientati? Il seminario di formazione di Redattore Sociale

in: Media

283250Si è conclusa domenica 29 novembre, a Capodarco di Fermo, la XVI edizione del Seminario di formazione per giornalisti organizzato da Redattore Sociale. Come ogni anno al centro del dibattito sono stati i temi normalmente trascurati dalla cronaca, relegati al margine dai famosi “criteri di notiziabilità” che stabiliscono a priori il potenziale di interesse degli avvenimenti. Si parla di marginalità, zone liminali del quotidiano, si parla di giornalisti, del corretto modo di fare informazione per garantire il basilare diritto di informare ed essere informati nel rispetto dell’altro, della diversità, dell’umanità che tutti accomuna.

Il titolo del seminario “Disorientati. Giornalisti in cerca di bussole per capirci qualcosa” vuole esprimere il senso di disagio spesso vissuto dagli operatori della comunicazione nel nuovo mondo globalizzato, in cui i collegamenti tra causa ed effetto si perdono tra le maglie di reti sempre più confuse e lontane tra loro. C’era un bell’ambiente al seminario, la maggior parte dei partecipanti sono giovani e se questo da un lato fa ben sperare per il futuro dell’informazione, dall’altro solleva una serie di interrogativi un po’ amari circa la mancanza di disorientamento della vecchia e ben più affermata classe di professionisti.

Apre i lavori Don Vinicio Albanesi. La prima giornata, venerdì 27 novembre, gravita attorno al tema della crisi. Crisi economica, “crisi di coscienza e forse di identità”. Il filosofo Fabio Merlini, autore del libro “L’efficienza insignificante”. Saggio sul disorientamento, parla di “temporalità abbreviata” come dimensione attuale in cui si articola il discorso pubblico, una temporalità che non lascia spazio alla critica e alla riflessività necessarie alla produzione di verità accertabili che poggino su una condivisione tra chi produce la notizia e chi la riceve.

L’attuale panorama dell’informazione non consente di soffermarsi sui significati, ma si articola secondo un discorso funzionale chiamato a spettacolarizzare gli eventi e mobilitare l’attenzione secondo i parametri della sensibilità e dell’emozione, veicolando un mondo “sempre più oscillante tra tragedia e commedia”.
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01 dicembre 2009

Appuntamento con Lai-momo: “Ascoltarsi donne” a Calderara di Reno

I lettori di Africa e Mediterraneo sono invitati domani al pomeriggio di letture organizzato alla Casa dell’Arcobaleno di Calderara di Reno. Qui sotto trovate il Pdf con il volantino e tutti i dettagli. Non mancate.

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