29 ottobre 2024

Bologna, 29 ottobre 2024: Presentazione regionale per l’Emilia-Romagna all’Istituto Aldini Valeriani il Dossier statistico immigrazione Idos/Confronti

L’Emilia-Romagna si conferma la regione italiana con la più alta incidenza di residenti stranieri (12,9%)

“Fino a quando ci accaniremo sulle loro vite difficili, con i capestri normativi e le forche burocratiche di leggi bizantine, complicate da 26 anni di interventi restrittivi che hanno reso loro sempre più proibitivo mantenere (e recuperare) la condizione di regolarità? E che, a forza di stratificarsi, hanno sempre più inclinato il piano di scivolamento nel sommerso? E fino a quando, intenzionalmente tenuti in questo status giuridico incerto, proseguiremo a porgerli, senza diritti e senza tutele, su un piatto d’argento a sfruttatori senza scrupoli, nei campi e nei cantieri, nelle aziende e sui mezzi di trasporto, negli alberghi e perfino, sì, perfino nelle nostre case?”

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Queste le parole dell’introduzione del Dossier Statistico Immigrazione Idos/Confronti, la cui presentazione regionale per l’Emilia-Romagna si è tenuta questa mattina all’Istituto Aldini Valeriani di Bologna, in contemporanea con le presentazioni in tutte le regioni e provincie autonome d’Italia. Tra il pubblico, due classi di studenti del quinto anno di questa scuola storicamente inserita nel tessuto sociale e produttivo di Bologna. Dopo i saluti istituzionali del preside Pasquale Santucci e di Claudia Garbuglia della Diaconia Valdese, sono stati presentati i dati nazionali, i dati regionali e i dati del Sistema Accoglienza Integrazione del Comune di Bologna, a cura di ASP-Città di Bologna.

La referente intercultura della scuola Sara Pisani ha raccontato i progetti interculturali svolti all’IAV, ed è stato presentato da Michelle Rivera lo Sportello Antidiscriminazioni del Comune di Bologna.
Infine Isabella Pavolucci e Carmela Lavinia, rappresentanti dei sindacati CGIL e CISL per l’area bolognese, che supportano il dossier, hanno rivolto un saluto di chiusura al pubblico trattando del forte legame tra la presenza migrante e il mondo del lavoro territoriale.

PHOTO-2024-10-29-14-15-26Dati regionali
Come avviene per tutte le regioni d’Italia, anche per l’E.R. il Capitolo regionale del Dossier è redatto da una redazione regionale di ricercator* volontar*, di cui fanno parte Andrea Facchini (Regione E.R.), Valerio Vanelli (Unibo), Pietro Pinto (Comitato scientifico IDOS) e Sandra Federici (Africa e Mediterraneo), che hanno condotto la presentazione.

Al 1° gennaio 2024 i cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna sono 575.476 (12,9% della popolazione complessiva), in incremento di oltre 6.600 persone rispetto all’anno precedente dopo la leggera flessione del 2023 e la marcata crescita post-pandemia registrata nel 2022. Anche a livello nazionale c’è stato un leggero aumento di presenze, arrivando a oltre 5,3 milioni (9,0%).
L’Emilia-Romagna è da diversi anni la regione italiana con la più alta incidenza, seguita dalla Lombardia (12,1%). Se si considerano i soli cittadini di paesi non Ue, l’incidenza sul totale della popolazione residente in Emilia-Romagna risulta pari al 10,0%.
In regione, l’incidenza più alta si ha nelle province di Parma (15,4%), Piacenza (15,3%) e poi Modena (13,7%).
Si conferma la prevalenza di donne tra le persone straniere residenti in Emilia-Romagna sin dal 2009 (in Italia dal 2008). Al 1° gennaio 2024 sono il 52,1% del totale dei residenti stranieri in regione (in Italia 50,5%; nel comune di Bologna il 52,9%).
L’età anagrafica delle persone straniere è decisamente più giovane di quella delle italiane: se per gli Italiani è di oltre 48 anni; per gli stranieri è 36,7 anni. Tuttavia, anche tra i/le cittadini/e stranieri/e aumenta soprattutto la popolazione adulta e anziana: fra i/le stranieri/e residenti, quelli/e di almeno 50 anni nel 2008 erano l’11%, oggi sono quasi il 25%; quelli/e di meno di 35 anni erano il 57,6%, oggi sono il 44,9%.
I/le minori stranieri/e residenti in Emilia-Romagna sono circa 113.551, corrispondendo a quasi un quinto (19,7%) del totale degli stranieri, così come in Italia, e al 17,0% del totale dei minori residenti in Emilia-Romagna (i valori sono leggermente più bassi per Bologna).
I bambini e le bambine stranieri/e nati/e nel 2023 in Emilia-Romagna sono stati 6.089, pari al 21,3% del totale dei nati nell’anno (in Italia sono il 13,3%). In venti anni, in Emilia-Romagna il numero di bambini stranieri nati è aumentato del 58,8%, mentre i nati italiani sono diminuiti del 29% circa.
Fra i cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna il 17% circa è nato in Italia. Se si considerano i soli minorenni, circa tre quarti sono nati in Italia, e in particolare lo è la quasi totalità dei residenti con meno di 6 anni, circa l’80% di quelli con 6-10 anni, circa il 70% degli 11-13enni.
Le acquisizioni di cittadinanza italiana, dopo una flessione 2017-2019, hanno avuto un nuovo incremento fino al 2022.

PHOTO-2024-10-29-14-17-14I primi quattro Paesi di cittadinanza dei residenti stranieri in Emilia-Romagna sono: Romania (17,3%), Marocco (10,1%), Albania (10,0%), Ucraina (6,7%). In Italia sono Romania (21,0%), Albania (8,1%), Marocco (8,1%), Cina (6,0%). Per quanto riguarda l’area metropolitana di Bologna, i comuni con la maggiore presenza straniera sono: Galliera (18,6), Crevalcore e Vergato (16,6), Bologna (15,7), Baricella (15,4), San Pietro in Casale (14,9), Monterenzio (13,6), Castel del Rio (13,4), Casalfiumanese (13,3), Castiglione dei Pepoli (13,0).
Il fenomeno migratorio è oggetto di costanti approfondimenti da parte dell’Osservatorio regionale della Regione Emilia-Romagna, si segnala in particolare un recente Focus su Salute e servizi sanitari dal quale emerge un quadro importante di ricorso ai servizi sanitari ma con possibili ulteriori elementi di miglioramento in termini di equità e utilizzo appropriato dei servizi.

Nota di sintesi dei dati SAI-Bolognacares!
Il progetto SAI cura dal 2015 la raccolta di dati relativi al sistema di accoglienza dell’area metropolitana rendendo disponibili infografiche aggiornate e informazioni relative al progetto nel sito dedicato www.bolognacares.it. Alla sezione REPORT/DATI presenta infografiche mensili dettagliate per comuni, distretti e i quartieri di Bologna relative alla Dimensione territoriale dell’accoglienza e infografiche annuali in merito alle Caratteristiche delle persone accolte https://www.bolognacares.it/dati/.
I dati pubblicati nel sito, grazie alla collaborazione della Prefettura di Bologna, comprendono nella dimensione territoriale quantitativa anche i CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) in capo alla Prefettura di Bologna.
Attualmente il sistema CAS e SAI conta complessivamente 3597 posti in 415 strutture, con una media rispettivamente di posti per struttura per i CAS di 25 posti e per i SAI di 6 posti.
Il progetto SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) è realizzato nell’Area Metropolitana di Bologna dal comune di Bologna, titolare del progetto, con l’adesione di 41 comuni del territorio metropolitano e nel Circondario Imolese con un progetto specifico. Il progetto, a titolarità del Comune di Bologna è realizzato in co-progettazione e in convenzione con 9 enti del Terzo Settore capofila che coinvolgono complessivamente 15 enti attivi nel territorio con tre categorie specialistiche di accoglienza: Ordinari, Persone con disagio sanitario e/o mentale (DS/DM), minori stranieri non accompagnati (MSNA).
Si tratta di un sistema di accoglienza diffusa (distribuita nel territorio in abitazioni di piccole dimensioni) che nel 2015 contava 294 posti ed oggi 2076. È un sistema strutturato con servizi specialistici: accoglienza, accompagnamento legale, alla formazione (linguistica e professionale) e al lavoro, mediazione linguistico-culturale, attività di comunicazione rivolte alla cittadinanza, iniziative volte a promuovere le autonomie e le relazioni con le comunità. Ha come obiettivo principale la (ri)conquista dell’autonomia individuale delle persone accolte, intesa come una loro effettiva emancipazione dal bisogno di ricevere assistenza.

PHOTO-2024-10-29-14-17-14 2L’accoglienza SAI nell’Area Metropolitana di Bologna è realizzata in 340 strutture, che si sostanziano in appartamenti in condomini o in abitazioni multifamiliari.
La maggioranza delle strutture si trova a Bologna città con 1202 posti in 189 strutture. Seguono i dati degli altri distretti: 250 posti nel distretto Pianura Est, 229 nel distretto San Lazzaro di Savena, 224 nel distretto Reno Lavino Samoggia, 125 nel distretto Appennino Bolognese e 46 nel distretto Pianura Ovest. A queste si aggiungono 114 posti in 19 strutture del progetto del Circondario Imolese.
Il SAI a titolarità Comune di Bologna ha accolto nel 2023 per la categoria Ordinari 1690 persone, per la categoria DS/DM 136, e per la categoria MSNA 858 minori. Nel 2023, per gli adulti e le persone in nucleo famigliare, le nazionalità di provenienza sono 55: la maggiormente rappresentata è la Nigeria (344 persone), seguita dall’Ucraina (330), il Pakistan (140), l’Afghanistan (111), la Somalia (94) e la Tunisia (91).
Oltre il 57% delle persone accolte nelle categorie Ordinari e DS/DM è in nucleo famigliare o monoparentale, complessivamente il 67,5% delle persone accolte ha meno di 30 anni.
Per i MSNA, la nazionalità maggiormente rappresentata nel 2023 è la Tunisia (348 persone), seguita dall’Albania (151 persone) e dall’Egitto (127 persone).

Info: s.federici@africaemediterraneo.it
Tel. 349 2224101
www.africaemediterraneo.it

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31 ottobre 2022

Immigrazione: volenti o nolenti il pianeta è in movimento, e anche l’Emilia-Romagna. Presentato a Bologna il Dossier Statistico Immigrazione IDOS-Confronti con i dati regionali e metropolitani

Ecco alcuni dati emersi durante la presentazione regionale del Dossier Statistico Immigrazione IDOS/Confronti organizzata in Salaborsa a Bologna dall’associazione Africa e Mediterraneo, cooperativa Lai-momo e Abantu in contemporanea con regioni e provincie autonome di tutta Italia.

I dati regionali sono stati presentati da Valerio Vanelli: Al 1° gennaio 2022 le persone con cittadinanza straniera residenti in Emilia-Romagna sono 566.687 (12,8% della popolazione complessiva), in leggero incremento rispetto alla stessa data dell’anno precedente (+4.400; +0,8%). In Italia sono quasi 5,2 milioni (8,8%). L’Emilia-Romagna è da diversi anni la regione italiana con la più alta incidenza, seguita dalla Lombardia.

pexels-ryutaro-tsukata-5191376Se si considerano i soli cittadini di paesi non Ue, l’incidenza sul totale della popolazione residente in Emilia-Romagna risulta pari al 10,0% (in Italia 6,4%).

Si conferma prevalenza di donne, che in Emilia-Romagna sono la maggioranza dal 2009 (in Italia dal 2008). Al 1° gennaio 2022 sono il 52,2% del totale dei residenti stranieri in regione (in Italia 51,3%).
L’età media delle persone con cittadinanza straniera nella nostra regione è 35,7 anni mentre per gli italiani è 47,8 anni. Anche per la popolazione straniera, però, aumenta soprattutto la popolazione adulta e anziana: fra gli stranieri residenti, quelli di almeno 50 anni nel 2008 erano il 10,0%, oggi sono il 23,1%; quelli di meno di 30 anni erano il 45,5%, oggi sono il 36,3%.
I minori stranieri residenti in Emilia-Romagna sono oltre 120mila, oltre un quinto (20,8%) del totale degli stranieri, così come in Italia (20,3%).
Anche nell’area metropolitana di Bologna i minori sono oltre un quinto del totale dei cittadini stranieri residenti (20,1%), mentre nel comune capoluogo sono il 18,8%.
I minori stranieri costituiscono il 17,4% del totale dei minori residenti in Emilia-Romagna.
I bambini stranieri nati nel 2020 (ultimo dato disponibile Istat) in Emilia-Romagna sono stati 7.312, quasi un quarto (24,5%) del totale dei nati nell’anno (in Italia 14,8%, nell’area metropolitana di Bologna 22,4%, nel comune capoluogo 23,9%). In realtà, anche le nascite di bambini stranieri in Emilia-Romagna sono in flessione da oltre un decennio.
Fra i cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna il 17% circa è nato in Italia. Se si considerano i soli minorenni, circa tre quarti sono nati in Italia, e in particolare lo è la quasi totalità dei residenti con meno di 6 anni. Infatti, nell’a.s. 2020/21 il 68,8% degli alunni stranieri è nato in Italia.
Ecco i primi quattro Paesi di cittadinanza dei residenti stranieri in Emilia-Romagna: Romania (17,5%), Marocco (10,9%), Albania (10,3%), Ucraina (5,9%).
In Italia i paesi sono: Romania (20,8%), Albania (8,4%), Marocco (8,3%), Cina (6,4%).

image4Alcuni dati per l’area metropolitana di Bologna, presentati da Maria Adele Mimmi capo area welfare del comune di Bologna.

Nell’area metropolitana di Bologna le prime nazionalità sono: Romania (22,5%), Marocco (9,9%), Pakistan (6,8%), Albania (6,4%).
Nel comune di Bologna sono: Romania, Bangladesh, Filippine, Pakistan.
I primi comuni dell’area metropolitana di Bologna per presenza straniera sono: Galliera 17,9 Crevalcore 15,9 Bologna 15,8 Vergato 15,4.
Ogni anno a Bologna arrivano 14.000 persone immigrate da fuori, di cui 10.000 dall’Italia e 4.000 dall’estero, ed è solo grazie a questo flusso migratorio la città mantiene la dinamicità demografica, perché i nati non sono sufficienti.
A Bologna i posti per l’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo sono 3137. Nel progetto SAI dell’Area metropolitana di Bologna sono coinvolti 41 comuni, 13 enti del terzo settore come gestori, l’AUSL e ASP-Città di Bologna, per un totale di 2110 posti finanziati su 40.000 circa del SAI a livello italiano.
L’emergenza Ucraina ha portato 3916 richieste di protezione temporanea nell’area metropolitana di cui 1695 solo per la città di Bologna.
Andrea Facchini (Regione E-R) ha annunciato che la regione proprio ieri ha approvato in Assemblea Legislativa il nuovo Piano Triennale per l’Inclusione dei cittadini di origine straniera. Ha poi spiegato il progetto Common ground per l’attuazione di interventi rivolti all’integrazione sociale, sanitaria, abitativa e lavorativa di cittadini di paesi terzi vittime e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo, in corso di realizzazione assieme alle Regioni Piemonte, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia.

L’incontro è stato aperto dall’assessore del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo “Voglio sottolineare l’adozione della direttiva 55 per le persone arrivate dall’Ucraina, che ha consentito la regolarizzazione in pochi mesi : essa è giusta ma per essere inclusiva fino in fondo dovrebbe essere applicata a tutti, altrimenti rischia di essere discriminatoria. La mia delega è alle “Nuove cittadinanze”, non all’“Immigrazione” ed è questa la nostra direzione, anche per questo abbiamo messo lo jus scholae nello statuto del Comune.

Vari interventi si sono succeduti, tra cui la spiegazione da parte di Marie Paul N’guessan, dell’associazione Universo dello SPAD – Sportello antidiscriminazione del Comune di Bologna, ora allargato con lo SPAD mobile per andare nei quartieri con 12 giornate informative.

Info: s.federici@africaemediterraneo.it

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19 ottobre 2022

Il Dossier Statistico Immigrazione 2022: i dati dell’Emilia-Romagna

Africa e Mediterraneo anche quest’anno organizza la presentazione regionale per l’Emilia-Romagna dell’edizione 2022 del Dossier Statistico Immigrazione, che si terrà giovedì 27 ottobre 2022, h 11-13 presso la Sala Conferenze di Biblioteca Salaborsa, Piazza del Nettuno 3 a Bologna, in contemporanea con la presentazione nazionale di Roma e tutte le regioni e province autonome d’Italia.
Come ogni anno, l’ingresso è libero, fino a esaurimento posti, e a ciascun partecipante sarà distribuita una copia cartacea gratuita del Dossier Statistico Immigrazione 2022.

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Dopo un saluto dell’assessore Luca Rizzo Nervo, la prima parte della presentazione sarà dedicata a un focus per la stampa con la presentazione dei dati regionali e cittadini a cura di Valerio Vanelli (Università di Bologna) e Maria Adele Mimmi (Capo Area Welfare del Comune di Bologna). Seguiranno gli approfondimenti da parte di Pietro Pinto, della Redazione del Dossier Statistico, Maurizio Braglia (Regione Emilia-Romagna, Settore Politiche Sociali d’Inclusione e Pari Opportunità) e Marie-Paule N’Guessan (Progetto SPAD del Comune di Bologna). Concluderanno l’incontro Daniele Massa (Diaconia Valdese), Alda Germani (CGIL E.-R.), Fatima Mochrik (CISL E.-R.) e Paula Benea (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni). Coordinerà i lavori Sandra Federici, direttrice di Africa e Mediterraneo.
Con il supporto di una ricca gamma di dati statistici aggiornati, che ogni anno IDOS raccoglie da una pluralità di fonti ufficiali ed elabora in maniera rigorosa e originale, il Dossier Statistico Immigrazione analizza ad ampio raggio tutte le dimensioni fondamentali dell’immigrazione in Italia.
Nell’edizione 2022, in particolare, vengono trasversalmente analizzati, con il contributo di vari esperti, gli effetti sociali, economici e occupazionali della crisi pandemica e della guerra in Ucraina sul quadro migratorio italiano e sulle condizioni di vita dei migranti che vivono nel Paese.

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25 ottobre 2019

I numeri dell’immigrazione in Emilia Romagna: presentato il Dossier Statistico IDOS/Confronti

Il 25 abbiamo presentato nella sede della Città metropolitana di Bologna il Dossier statistico immigrazione IDOS/Confronti, il rapporto socio-statistico che ogni anno presenta e analizza il panorama migratorio europeo, italiano e regionale. Da anni Africa e Mediterraneo è focal point regionale del Dossier, che in contemporanea è stato presentato a Roma e in tutte le regioni e provincie autonome, contribuiamo alla sua diffusione, e anche alla redazione del capitolo regionale.

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Dopo i saluti di Mariaraffaella Ferri, Consigliera delegata allo Sviluppo sociale della Città metropolitana di Bologna; Marco Lombardo, Assessore Lavoro, Relazioni europee e internazionali del Comune di Bologna, e Guido Armellini, della Chiesa metodista di Bologna e Modena, sono stati esposti i dati sulla migrazione in Emilia Romagna e a Bologna.
Valerio Vanelli dell’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio ha presentato un resoconto sulle dinamiche demografiche in Emilia Romagna, dove i residenti stranieri al 31 dicembre 2018 erano 551.222, pari al 12,3% della popolazione complessiva con un incremento di 11.563 unità (+2,2%) rispetto al 2017. Le province con maggiore presenza percentuale di stranieri sono: Piacenza (14,7%), Parma (14,2%), Modena (13,2%) e Reggio Emilia (12,3%). Le nazionalità più rappresentate sono: Romania (17,2%), Marocco (11,2%), Albania (10,6%), Ucraina (6,0%), Cina (5,5%), Moldova (5,1%) e Pakistan (4,1%). I bambini nati da almeno un genitore straniero sono il 24,3% del totale, segno di una presenza stabile e strutturale, come i permessi di soggiorno di lungo periodo (oltre 5 anni di residenza) che sono il 66,7% del totale.

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Andrea Stuppini, membro della redazione del Dossier, ha fatto il punto sul tema “immigrati e mercato del lavoro in Emilia Romagna”. Nella nostra regione gli occupati stranieri sono 251.462, pari al 12,5% del totale. In calo di 4.500 unità rispetto al 2017. Il 5,3% è occupato nell’agricoltura, il 32,4% nell’industria e il 62,4% nel terziario. Le retribuzioni rilevate dall’ISTAT in Emilia-Romagna corrispondono a 1.441 euro netti mensili per gli italiani e 1.097 euro per gli stranieri. Lo scarto del 23,9% dipende dalle diverse mansioni svolte e dalla minore anzianità. Le imprese con titolare straniero sono 53.046 pari all’11,7% del totale (+2,8%) rispetto al 2017. Le rimesse degli immigrati in Emilia-Romagna sono pari a 572 milioni di euro. Importanti anche le ricadute fiscali: il gettito dei duecentocinquantamila lavoratori stranieri ammonta a 1,3 miliardi di euro. I contributi previdenziali versati a 1,4 miliardi di euro.

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Infine, un focus sul territorio metropolitano di Bologna è stato offerto da Angelo Stanghellini, direttore di ASP Città di Bologna. Nel territorio al 30/06/2019 i beneficiari del progetto SPRAR/Siproimi sono 1179 di cui 37 donne singole 586 uomini singoli, 3 transgender, 63 nuclei monoparentali, 245 nuclei familiari, 51 vulnerabili, 194 MSNA. Nell’area della Città Metropolitana di Bologna sono attualmente disponibili un totale di 2.090 posti suddivisi nei diversi distretti: 919 posti nel distretto Bologna città, 340 nel distretto Pianura Est, 172 nel distretto Reno – Lavino – Samoggia, 119 nel distretto Pianura Ovest, 166 nel distretto San Lazzato di Savena, 183 nel distretto Appennino Bolognese, 191 nel distretto Imola.

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Nel volume presentato, si possono trovare tanti preziosi dati nazionali e regionali, nonché approfondite analisi tematiche.

Per info: https://www.dossierimmigrazione.it/

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13 settembre 2018

La scuola multiculturale: alcuni dati

I Centri Studi IDOS e Confronti mettono a disposizione un’anticipazione sull’importante tema dell’educazione interculturale, che verrà trattato nel Dossier Statistico Immigrazione 2018, la cui presentazione è prevista per il prossimo 25 ottobre in tutte le Regioni e Province Autonome italiane, e di cui Africa e Mediterraneo è focal point regionale. Si riporta in questa sede il comunicato stampa.

“Straniero 1 studente su 10, ma in 3 casi su 5 è nato in Italia: nuove priorità per la scuola multiculturale”
Nell’imminenza della riapertura delle scuole, in Italia le classi saranno ancora spiccatamente multiculturali. Secondo i dati raccolti nel Dossier Statistico Immigrazione 2018, che il Centro Studi e Ricerche IDOS, in partenariato col Centro Studi Confronti, presenterà il prossimo 25 ottobre, sono 826.000 gli iscritti di cittadinanza straniera nell’a.s. 2016/2017, circa un decimo (9,4%) della popolazione scolastica complessiva.
Una incidenza in continua crescita, visto che gli alunni figli di italiani vanno sempre più diminuendo (-96.300 in un anno, -1,2%) per il costante calo delle nascite, mentre quelli nati da genitori stranieri vengono gradualmente aumentando (+11.200 e +1,4%), grazie alla maggiore giovinezza e fecondità della popolazione di origine immigrata. Basti osservare che tra gli italiani gli ultra65enni sono ormai 1 ogni 4 residenti (24,3%), tra gli stranieri invece, che per il 37,6% hanno meno di 30 anni, sono solo 1 ogni 25 (4,0%).
Tuttavia, anche tra gli stranieri le nascite sono in progressivo calo e, se fino ad oggi la presenza di figli di immigrati aveva compensato la decrescita della popolazione scolastica nazionale, attualmente gli alunni stranieri non bilanciano più la perdita in atto e il numero complessivo di iscritti è calato in un solo anno di 85.000 unità (-1,0%).
Più della metà degli alunni stranieri (56,6%) frequenta la scuola dell’infanzia (20,0%) e quella primaria (36,6%), dove sono quasi l’11% di tutti gli scolari, mentre meno di un quarto (23,2%) le scuole superiori, dove rappresentano solo il 7,1% di tutti gli studenti e, anche per le maggiori difficoltà di inserimento e rendimento scolastico, scelgono con più frequenza istituti professionali (orientandosi così a un immediato inserimento nel lavoro piuttosto che alla prosecuzione degli studi, a scapito della futura mobilità).
Sebbene tra loro siano rappresentate 190 nazionalità, si tratta, per oltre la metà dei casi, di giovani romeni (158.000), albanesi (112.000), marocchini (102.000) e cinesi (49.500). D’altra parte, le regioni in cui è più alta la loro incidenza nelle scuole sono nell’ordine: Emilia Romagna (15,8%), Lombardia (14,7%), Umbria (13,8%), Toscana (13,4%) e Piemonte (13,0%).
Ma il dato più importante è la quota sempre più ampia di alunni stranieri che sono nati in Italia, le cosiddette “seconde generazioni”, che spesso riconoscono l’italiano come propria lingua madre, vivono con e come i coetanei italiani e si sentono tali a tutti gli effetti, condividendo con loro ogni cosa eccetto la cittadinanza (e ciò che essa comporta, in termini di riconoscimento giuridico e di diritti). Se nell’a.s. 2007/2008 erano appena un terzo (34,7%) di tutti gli alunni stranieri, nell’a.s. 2016/2017 sono più di mezzo milione (503.000), i tre quinti (60,9%) del totale. Rispetto all’a.s. precedente, costoro sono aumentati di ben il 12,9% (+57.600).
Si tratta – osserva Luca Di Sciullo, presidente di IDOS – di identità non riconosciute dalla legge e spesso scisse tra due mondi culturali di riferimento, ora in conflitto con le famiglie immigrate d’origine, quando ne rifiutano il modello identitario per abbracciare quello italiano, ora con la società italiana, quando accade il contrario”. “Con l’aggravante – continua il presidente di IDOS – che nel primo caso essi rischiano un doppio conflitto: oltre che con la famiglia d’origine, perché si sentono italiani, anche con la società ospitante, se, al momento di inserirsi nel mondo del lavoro o nei contesti di partecipazione sociale, verranno comunque discriminati perché formalmente stranieri”.
Se fino a diversi anni fa – dice Di Sciullo – la priorità della scuola in Italia era di mandare a regime una didattica meno incentrata sulla sola storia, geografia e cultura italiana e più aperta alla conoscenza dei paesi e delle tradizioni del resto del mondo, in considerazione delle provenienze e dei portati culturali degli studenti stranieri, oggi che i tre quinti di essi sono nati e cresciuti in Italia senza esserne cittadini, la priorità è diventata la necessità di affrontare e gestire il loro conflitto d’identità, perché esso non finisca per esplodere, quando, usciti dalle aule, questi giovani si inseriranno nella società”.
Un compito – conclude – in cui la scuola non può essere lasciata da sola, ma che richiede la collaborazione di tutte le altre agenzie formative (famiglie, associazioni, gruppi sportivi ecc.) che una volta formavano la cosiddetta comunità educante”.

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 Per maggiori informazioni: www.dossierimmigrazione.it

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30 ottobre 2015

La presentazione del Dossier Statistico Immigrazione a Bologna

L’Italia nel 2014: un paese di immigrazione ma anche di emigrazione. Se sono 5.014.000 gli stranieri residenti in Italia, sono 4.637.000 gli italiani che sono emigrati e, nel 2014, gli italiani all’estero sono aumentati più degli stranieri residenti in Italia (+155mila gli emigrati e +92mila gli immigrati).

Ecco uno dei dati proposti dal Dossier Statistico Immigrazione 2015, realizzato da Idos in collaborazione con la rivista Confronti e l’Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Razziali e presentato ieri mattina nella sede della Città Metropolitana di Bologna.

Come ogni anno questo prezioso strumento, di cui Africa e Mediterraneo è focal point regionale, offre al pubblico tutti i dati disponibili sul fenomeno dell’immigrazione in Italia, relazionandoli nel piano nazionale e in quello degli ambiti regionali e locali, con approfondimenti sui vari aspetti del fenomeno.

Il redattore del dossier Andrea Stuppini ha presentato i dati di quest’anno, cominciando dall’affermazione che, se in Italia l’immigrazione ha rallentato la crescita, è però aumentato il numero di cittadini con passato migratorio: sono quasi 130mila i casi di acquisizione di cittadinanza in Italia, circa 1 milione nell’UE.

La crisi ha determinato in Italia il mancato rinnovo di 155mila permessi di soggiorno ma non ha frenato la tendenza all’insediamento stabile: quasi 6 cittadini non comunitari su 10 sono titolari di permesso di soggiorno a tempo indeterminato. Inoltre, i minori e le donne hanno accentuato la loro incidenza (pari, rispettivamente, al 22% e al 53%), a conferma del carattere familiare assunto dalla presenza immigrata. Le comunità più numerose sono i Rumeni (1.130.000), seguiti dagli Albanesi (490.000) e dai Marocchini (450.000), seguono Cina, Ucraina e Filippine. Per quanto riguarda la religione, gli immigrati sono per lo più cristiani (53,8%), in maggioranza ortodossi, mentre i musulmani sono il 32,2%, e le comunità religiose, come ha sottolineato Alessia Passarelli del Centro studi Confronti, presente all’incontro, sono spesso i luoghi in cui si sperimenta al meglio la coesistenza interculturale tra fedeli di varia nazionalità.

Nel 2014 i migranti forzati (rifugiati, richiedenti asilo e sfollati) sono aumentati in misura notevole in Italia, ma meno che a livello mondiale: 8 milioni in più rispetto all’anno scorso, portando la cifra totale calcolata dall’UNHCR a quasi 60 milioni. E anche i richiedenti asilo, che in Italia sono stati 65mila, nel mondo sono stati 1,8 milioni e nell’UE 628mila.

Nelle scuole (a.s. 2014/2015) gli studenti italiani continuano a diminuire (-0,6% nell’ultimo anno), mentre quelli stranieri sono cresciuti ulteriormente (+1,4%) e incidono per quasi un decimo sugli iscritti (9,2%).

L’aumentato numero dei nuovi arrivi ha incrementato le spese per l’accoglienza, ma nonostante ciò gli introiti per le casse pubbliche legati all’immigrazione stabile assicurano un bilancio positivo, tra entrate e uscite, di 3,1 miliardi di euro.

L’età media degli immigrati, notevolmente più bassa rispetto a quella degli italiani (31 anni rispetto a 44 anni all’ultimo censimento), aiuta a capire la scarsa incidenza degli immigrati non comunitari sulle prestazioni pensionistiche (0,2%) e su quelle assistenziali (1,4%).

Valerio Vanelli dell’Istituto Cattaneo ha presentato i dati relativi alla Città Metropolitana di Bologna, dove gli stranieri residenti al 1° gennaio 2015 erano 116.034, pari all’11,5% della popolazione residente. Metà degli stranieri (57.979) risiede nel comune capoluogo, che si pone così al 2° posto per percentuale di stranieri (15%), mentre è al primo posto Crevalcore con il 15,4% seguito al terzo posto da Vergato (14,6%).

Negli anni 2000 sono gli immigrati che hanno contribuito maggiormente all’incremento della popolazione provinciale, perché, se i residenti italiani sono aumentati dello 0,9%, gli stranieri sono aumentati del 255,6%.

I Rumeni si confermano il gruppo più numeroso con quasi 23.000 residenti, al secondo posto si collocano i Marocchini e al terzo gli Albanesi, seguiti da Moldavi e Pakistani. Sono prevalenti le donne, che se nel 1993 erano poco più di un terzo degli stranieri, nel 2015 sono diventate il 54,4% del totale. I minori incidono notevolmente, essendo oltre 25.000, pari al 16,3% dei minori residenti.

Al 1° gennaio 2015 sono 7254 le imprese attive intitolate a cittadini stranieri, + 3,7% rispetto all’anno precedente. Prevalgono quelle del settore delle costruzioni (34,1%), seguono poi il commercio al dettaglio e all’ingrosso, e quelle di alloggio e ristorazione.

La progressiva caratterizzazione di stabilità del fenomeno migratorio si riflette nell’incremento dei permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, che per il territorio bolognese riguarda oltre 49.000 extracomunitari (+8,8% nell’ultimo anno). Un dato importante perché è sulla stabilità che possono essere costruiti i percorsi di integrazione più proficui, non solo per gli stranieri, ma anche per le comunità di accoglienza.

Infine, riportando il discorso su un piano nazionale e internazionale, non dimentichiamo che, in assenza di efficaci politiche di aiuto allo sviluppo, l’immigrazione diventa fondamentale per lo sviluppo dei paesi di origine, come sottolineano diversi studi e rapporti di organizzazioni come OIM e UNFPA. Le rimesse degli immigrati sono il sostegno più efficace ai paesi di origine: 436 miliardi di dollari inviati ai paesi in via di sviluppo a livello mondiale e 5,3 miliardi di euro inviati dall’Italia.

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17 aprile 2015

Oggi a scuola si parla di immigrazione… e di Facebook!

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Questa settimana si è concluso il workshop sull’informazione partecipativa con i social media con la 5G del liceo Minghetti di Bologna. Il workshop rappresentava la tappa finale del progetto “Il Dossier Statistico Immigrazione parla ai giovani!”, realizzato da Africa e Mediterraneo in collaborazione con il centro di ricerca IDOS con il contributo della Fondazione del Monte, che ha portato i ragazzi di due scuole superiori di Bologna e della provincia a interrogarsi su una questione di attualità fondamentale oggi: l’immigrazione, la sua rappresentazione nei media, in particolare online, e il confronto con i dati elaborati da IDOS per il Dossier Statistico Immigrazione.

Siamo partiti il 24 febbraio 2015 con una presentazione del Dossier per 6 classi del Biennio del liceo Minghetti. Luca di Sciullo, ricercatore per IDOS, ha parlato dei numeri reali dell’immigrazione, evocando anche le dinamiche del passato, quando ad imbarcarsi sulle navi per viaggi incerti erano gli Italiani e in particolare quelli del Nord. Si accende dopo il dibattito sulle seconde generazioni: “secondo voi, un ragazzo nato in Italia di genitori immigrati è un immigrato?” La domanda crea confusione: “No!” esclamano tre ragazze in prima fila. “Eh sì invece,” replica un ragazzo dietro “perché è comunque straniero!” Stranieri ma non immigrati? Dove si collocano quindi nelle statistiche? La discussione si chiude con una bella notizia: uno studente marocchino, appunto “di seconda generazione”, ci annuncia che il venerdì successivo otterrà la nazionalità italiana. Dopo un applauso di congratulazioni, proseguiamo cambiando l’angolo di riflessione e Luca passa la parola a Filippo Mantione, social media manager di Africa e Mediterraneo, che propone ai ragazzi uno sguardo sorprendente sugli strumenti che usano quotidianamente, come Facebook o YouTube. L’occasione di scoprire il mondo che si apre sui social media oltre i “selfie”, dall’attivismo online durante la primavera araba all’esplosione dell’hashtag #JeSuisCharlie il 7 gennaio 2014, o ancora ai video di blindtrust che sfidano i pregiudizi. Neanche questa presentazione lascia indifferenti i ragazzi: se sono tanti gli esempi di solidarietà contro l’odio e il razzismo, “perché in TV ci mostrano solo le storie negative?”, ci chiedono.

Poco meno di un mese dopo, lasciamo Bologna centro per salire a Vergato: sarà questa volta Pietro Pinto, redattore del Dossier specializzato sull’Emilia-Romagna, a parlare dell’immigrazione agli studenti dell’Istituto Superiore Fantini. Anche lì l’argomento cattura tutta l’attenzione; questa volta i ragazzi sollevano la questione dei rifugiati, sempre più attuale vista la situazione creata dai costanti sbarchi sulle coste siciliane e il numero sempre maggior di richiedenti asilo ospitati in Emilia-Romagna. “In TV ci fanno vedere gli sbarchi, ma poi dove vanno tutte queste persone? E cosa succede se la loro richiesta d’asilo non è accettata?”

E’ primavera quando torniamo al liceo Minghetti. Questa volta siamo solo con la 5G e la professoressa Donatella Iacondini: oggi saranno i ragazzi a creare contenuti, attraverso uno strumento molto familiare alla maggior parte di loro: Facebook. Eccezionalmente, possono portare smartphone e tablet in classe, perché scoprono che Facebook è anche, in alcuni casi, uno strumento di lavoro! Insieme, impariamo a scrivere dei post di forte impatto: una bella foto, un link, e un’introduzione –non troppo lunga. Sembra facile, ma invece non è per niente ovvio riuscire ad attirare l’attenzione del lettore nel flusso continuo di notizie e aggiornamenti. Il secondo giorno, ci chiediamo come condividere online un articolo del Dossier che, per rimanere in tema, si intitola Quando il razzismo nel web diventa “virale” (Paola Andrisani, Dossier Statistico Immigrazione IDOS/UNAR 2014 pp. 249-252). I post che promuovono l’odio – il cosiddetto “hate speech” – sono purtroppo molto diffusi sulla rete, e i ragazzi ne sono loro stessi testimoni: sono vari a leggerci alcuni esempi di questo tipo direttamente tratti dalla loro “Home” di Facebook.

Visto il forte interesse dei ragazzi per gli argomenti trattati, speriamo di poter ricominciare presto! Un grazie di cuore ai professori e ai presidi che hanno reso le attività possibili, e congratulazioni a tutti gli studenti coinvolti che hanno contribuito ad arricchire il dibattito. Alla prossima!

 

Flore Thoreau La Salle

 

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15 novembre 2013

Immigrazione Dossier Statistico tra continuità e innovazione

Anche quest’anno è stato presentato il Dossier Statistico Immigrazione che IDOS produce dal 1991. A ogni presentazione si è detto che questa ricerca, sostenuta da enti del privato sociale, sopperiva a una carenza del pubblico. Quest’anno invece il rapporto è stato sostenuto da UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha organizzato la presentazione in tutte le regioni italiane. E con l’introduzione di un componente del governo italiano: la Ministra per l’Integrazione Cécile Kyenge.

Cosa esce da questo rapporto? Innanzitutto, nonostante la crisi, la popolazione immigrata è ancora aumentata: si stima una presenza regolare di 5.186.000 stranieri, 175mila in più rispetto all’anno precedente. Questo aumento è avvenuto in prevalenza per “forza interna”: quasi 80.000 nuovi nati da genitori entrambi stranieri e 81.300 visti per ricongiungimenti famigliari.

Questa cifra, assieme alla crescente prevalenza dei titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo, e quindi a tempo indeterminato, assieme all’accresciuta popolazione scolastica e all’aumento, nonostante la crisi, delle imprese con titolare nato all’estero o con più della metà di soci e amministratori nati all’estero (477mila), sono forti segni di stabilità.

I redattori del Dossier Statistico Immigrazione affermano che nel futuro continuerà ad esserci un aumento degli immigrati, anche se contenuto rispetto ai grandi numeri degli anni passati, per vari motivi: la dinamica evolutiva delle famiglie, il bisogno di manodopera, qualificata e non, l’afflusso di persone in fuga da situazioni di instabilità e guerra, il continuo invecchiamento della popolazione, che alimenterà il bisogno di persone addette al lavoro di cura.

Anche quest’anno, come succede da almeno 10 anni, IDOS ha monitorato il rapporto tra entrate pubbliche da tasse e imposte pagate dagli stranieri e la spesa pubblica per l’immigrazione. E anche quest’anno, il saldo è positivo: lo stato incassa dagli immigrati 1,4 miliardi in più di quanto spende per loro.

Pietro Pinto, che ha presentato il Dossier nella sala stampa della Regione Emilia Romagna, ha sottolineato fortemente il tema della stabilità e della presenza di più di un milione di minori stranieri. Sono persone non italiane che tra pochi anni entreranno nel mondo del lavoro, ma sono già qui: una risorsa da considerate con un po’ di anticipo e con politiche intelligenti e fruttuose, invece di concentrarsi sulle frontiere e sul controllo. Il fatto che si sia istituito e mantenuto un Ministero per l’Integrazione fa pensare in positivo.

Tanti sono i temi affrontati dal Dossier, che si conferma strumento fondamentale per chi si occupa di immigrazione e welfare. Maggiori informazioni si trovano su: http://www.dossierimmigrazione.it/

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17 dicembre 2012

18 dicembre, giornata internazionale del Migrante

Domani, martedì 18 dicembre, si celebra la decima giornata internazionale del Migrante.

In occasione di questo appuntamento anche in regione saranno organizzate diverse manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’accoglienza e dell’integrazione.

Tra queste, segnaliamo le iniziative pubbliche realizzate a Reggio Emilia.

Download programma completo della giornata del Migrante di Reggio Emilia.

L’immagine allegata all’articolo è di Caratello.

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13 dicembre 2012

Immigrazione in Italia e in provincia di Bologna tra opportunità ed emergenza

Parlare di immigrazione prestando particolare attenzione a come l’esperienza di Emergenza Nord Africa è stata gestita in Italia e nella provincia di Bologna. E’ questo il fine dell’incontro che si terrà mercoledì 19 dicembre presso la facoltà di Giurisprudenza del capoluogo emiliano dalle ore 15.30 in poi.

Organizzata dall’associazione Africa e Mediterraneo, la Provincia di Bologna, il centro studi Idos, l’associazione Progrè e l’istituzione Gian Franco Minguzzi, l’iniziativa permetterà alla cittadinanza di confrontarsi con esponenti delle istituzioni e dell’associazionismo regionale e provinciale riguardo a numeri, dati e politiche riguardanti il fenomeno migratorio. Questo anche grazie al nuovo “Dossier Statistico Immigrazione 2012 Caritas/Migrantes” che per l’occasione sarà presentato dal coordinatore Franco Pittau. La presenza di Raffaele Lelleri, responsabile dell’Osservatorio Immigrazione della Provincia di Bologna, contribuirà al dibattito offrendo la possibilità di un interessante confronto tra i dati nazionali e l’“Annuario Statistico Immigrazione in provincia di Bologna 2012”.

Con Rita Paradisi, responsabile dell’Ufficio per le politiche dell’immigrazione della Provincia di Bologna, si parlerà dell’esperienza e della gestione dell’Emergenza Nord Africa, discorso che sarà poi ampliato ed entrerà nel dettaglio con la presentazione, da parte di Sandra Federici e Silvia Festi, del nuovo numero di Africa e Mediterraneo, che delinea un bilancio di due anni di accoglienza dei richiedenti asilo in Italia e in Provincia. Prima di lasciare spazio alle domande del pubblico e alle riflessioni conclusive, l’intervento dell’avvocato Alessandra Ballerini offrirà un’analisi dello status giuridico dei richiedenti asilo dell’Emergenza Nord Africa.

Ai partecipanti saranno inoltre distribuite le pubblicazioni presentate, fino a esaurimento delle copie.

L’iniziativa è realizzata con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, Assessorato alle Politiche Sociali.

Leggi il programma completo: Invito Bologna 19 dic. Dossier

Per informazioni contattare:

www.africaemediterraneo.it

progetti@africaemediterraneo.it

tel. + 39 051 840166

Twitter: #doscarmigr12

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