03 maggio 2024

Sostieni la rivista Africa e Mediterraneo con il tuo 5×1000!

Dal 1992, con Africa e Mediterraneo diamo spazio alla conoscenza della cultura dei paesi africani, alla creatività del continente in ambito artistico, letterario, teatrale, della moda, e non solo…
In questo periodo di crisi globale e transizione, teniamo aperto questo canale di dialogo con ricercatori e ricercatrici internazionali per approfondire temi fondamentali come lo sviluppo sostenibile, l’incontro tra culture, l’esclusione sociale, il razzismo.
Le opere di artisti e artiste del continente o afrodiscendenti, che la rivista studia e valorizza da 30 anni, sono per noi uno strumento fondamentale per capire la complessità di un presente che ha radici nel colonialismo. Per sostenere la libertà e la democrazia oggi tanto in crisi, è fondamentale diffondere ricerche serie e controllate da revisione anonima su temi a cui purtroppo si dà pochissimo spazio.

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È per questo che la cooperativa Lai-momo nel 1995 ha scelto coraggiosamente di portare avanti la rivista Africa e Mediterraneo e quest’anno arriva al grande traguardo del numero 100.

Chiediamo a tutti e tutte di dare un sostegno a questo impegno di approfondimento e resistenza culturale donando il 5×1000 alla cooperativa sociale Lai-momo.

Come destinare il tuo 5×1000 a Coop. Lai-momo:
Nel tuo modello per la dichiarazione dei redditi (CU, 730 o UNICO) scrivi il codice fiscale 04253920377

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20 marzo 2024

Apre a Bologna Stazione Boldrini, uno spazio di incontro sull’inclusione e la sostenibilità

Le cooperative sociali Lai-momo, Abantu e l’associazione Africa e Mediterraneo hanno attuato una ristrutturazione del loro spazio di lavoro di Via Boldrini 14G a Bologna, con l’intento di aprirlo anche ad un utilizzo per eventi culturali e formativi indirizzati al pubblico.

Assieme alle lavoratrici e lavoratori, è stato scelto per questo spazio il nome di Stazione Boldrini.
Questa definizione, da un lato, valorizza l’abitudine consolidata – di chi vi lavora e di chi vi arriva – ad utilizzare il riferimento al nome della via, dall’altro lato, suggerisce la vicinanza alla Stazione Centrale.

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Inoltre, questo nome evoca i concetti del viaggio, della migrazione, dell’arrivo a una meta, delle fermate (della vita), del ritorno, degli incontri: idee che definiscono l’impegno sociale che da 30 anni il nostro gruppo di lavoro sta portando avanti.

Martedì 26 marzo alle 18.30 Stazione Boldrini verrà inaugurata insieme con i partner istituzionali, del Terzo Settore e delle aziende con cui Lai-momo, Abantu e l’associazione Africa e Mediterraneo collaborano da lungo tempo.

Al taglio del nastro saranno presenti:

Erika Capasso – Delegata alla Riforma dei Quartieri, Immaginazione civica, progetto Case di Quartiere, politiche per il terzo settore, bilancio partecipativo, inchiesta sociale, sussidiarietà circolare del Comune di Bologna
Luca Rizzo Nervo – Assessore al Welfare del Comune di Bologna
Stefano Brugnara – Amministratore unico di ASP Città di Bologna (TBC)
Andrea Marchesini Reggiani – Presidente Lai-momo cooperativa sociale

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17 marzo 2024

Evento di presentazione del Rapporto dell’Osservatorio dello Sportello Antidiscriminazioni del Comune di Bologna 2023 e dialogo-incontro musicale con Amir Issaa, rapper e attivista

Il 21 marzo, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, il Comune di Bologna, in collaborazione con le Associazioni della Rete SPAD, presenterà i risultati del secondo anno di lavoro dello Sportello Antidiscriminazioni pubblicati all’interno del Rapporto dell’Osservatorio 2023. L’evento si terrà a partire dalle ore 16:30 presso la Sala Polivalente della Casa di quartiere Katia Bertasi (via Fioravanti 18/3).

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Si inizierà con un momento di approfondimento e dibattito, a partire dai dati e dai focus tematici contenuti nel Rapporto, a cui parteciperanno Emily Marion Clancy, Vicesindaca del Comune di Bologna con delega alle Pari opportunità e al contrasto alle discriminazioni, e Sara Accorsi, Consigliera delegata al Welfare metropolitano e lotta alla povertà, Politiche per la casa, Politiche per la pianura bolognese.
Gli interventi dei relatori e delle relatrici saranno moderati da Daro Sakho, Diversity Manager del Comune di Bologna, e rifletteranno sul contesto attuale, su quello che è stato fatto e sulle sfide future.
Nella seconda parte dell’evento, gli studenti e le studentesse di due scuole secondarie di primo grado della città, Farini e Gandino, presenteranno il lavoro realizzato nell’ambito del progetto “Le immagini dell’accoglienza” condotto dall’associazione Dry-Art in partenariato con le associazioni Sophia e Black History Month Bologna.
A seguire, si terrà un dialogo-incontro musicale con Amir Issaa, rapper e attivista da anni impegnato in progetti sociali e di sensibilizzazione contro il razzismo, testimonial UNAR e attualmente in Tour negli Stati Uniti in occasione del Black History Month 2024.

Saranno presenti interpreti LIS per tutta la durata dell’evento.
È gradita registrazione utilizzando il modulo al seguente link: https://forms.gle/ijVu6biKRFdRiZMu7

L’evento va ad arricchire il programma di iniziative realizzato dalla Città Metropolitana nell’ambito della XX edizione della Settimana di azione contro il razzismo promossa da UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.

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01 marzo 2024

Il numero di Africa e Mediterraneo sul digitale presentato a Bologna mercoledì 13 marzo

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Sarà presentato mercoledì 13 marzo (h 13-15) a Bologna nell’aula Poeti del Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Università di Bologna (Palazzo Hercolani Strada Maggiore 45) il numero 99 di Africa e Mediterraneo, dedicato al tema dell’Africa digitale e curato dal Prof. Piergiorgio degli Esposti e dalla direttrice editoriale Enrica Picarelli.

La digitalizzazione avanza ovunque in Africa con percentuali diverse a seconda delle aree geografiche e coesistendo con un uso ancora diffuso di strumenti e tecnologie analogici. È uno scenario caratterizzato da grandi disomogeneità nel grado di penetrazione delle infrastrutture e dell’alfabetizzazione digitale che riflettono un gap sia tra macroaree sia tra centri urbani, periferie e campagne, ma anche una certa reticenza dei governi e di alcune istituzioni a guidare la transizione.
L’uso dei mezzi digitali stanno portando grandi cambiamenti nell’agricoltura, nella medicina, nella moda, nei processi democratici.
Ne discuteremo attraverso i seguenti interventi:
Piergiorgio Degli Esposti, professore di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi, Università di Bologna:
La svolta digitale in Africa

Giuseppe Prestia, professore di Politica economica internazionale presso l’Università degli Studi di Milano:
Blockchain, NFT, e-commerce: innovazione digitale e agricoltura in Africa subsahariana

Sandra Federici, direttrice responsabile di Africa e Mediterraneo:
L’informazione: un bene pubblico sotto l’assedio dei social media. Il caso del Kenya

Enrica Picarelli, direttrice editoriale di Africa e Mediterraneo, e Floriana Bernardi, ricercatrice indipendente:
Icone di moda della letteratura afro-diasporica: Chimamanda Ngozie Adichie, Zadie Smith e Amanda Gorman nei social network

Stefano Spillare, professore di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi, Università di Bologna, Conclusioni

Ingresso libero
Info: redazione@africaemediterraneo.it

Sarà possibile seguire la presentazione anche a questo link:

https://unibo.zoom.us/j/86590520125?pwd=bi9YRkpZYW84WTd6aWpDSHZwdmY1dz09

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13 febbraio 2024

La svolta digitale in Africa

L’Africa digitale è il tema del nuovo numero di Africa e Mediterraneo curato dal Prof. Piergiorgio degli Esposti e dalla direttrice editoriale Enrica Picarelli. Gli ultimi studi mostrano che la digitalizzazione avanza ovunque in Africa con percentuali diverse a seconda delle aree geografiche e coesistendo con un uso ancora diffuso di strumenti e tecnologie analogici. È uno scenario caratterizzato da grandi disomogeneità nel grado di penetrazione delle infrastrutture e dell’alfabetizzazione digitale che riflettono un gap sia tra macroaree sia tra centri urbani, periferie e campagne, ma anche una certa reticenza dei governi e di alcune istituzioni a guidare la transizione. Questo contribuisce a configurare una situazione più volatile rispetto a quella del nord globale, lungo la quale si muovono soprattutto attori privati.

AeM_99_Cover 2Che siano imprenditori, utenti individuali o piccole e medie istituzioni, come start-up, organizzazioni, e comunità, i protagonisti della rivoluzione digitale africana sono soprattutto i singoli. Questo cambiamento dal basso è portatore sia di sviluppi positivi che di sfide. La prima riguarda il divario città-campagne. I grandi centri urbani rappresentano il principale luogo di innovazione e imprenditoria, con una forte concentrazione di start-up, piccole e medie imprese e progetti innovativi soprattutto a Città del Capo, Lagos, Nairobi e Accra.

Al contrario le comunità rurali sono toccate ancora marginalmente dalla transizione digitale con conseguenti forti limitazioni dell’accesso all’informazione, alle opportunità economiche e a molti servizi. Tuttavia, quando presenti e utilizzati, i media digitali offrono anche opportunità senza precedenti per migliorare l’efficienza e la qualità della vita, con la diffusione degli smartphone e l’accesso a Internet come strumenti che guidano processi di democratizzazione dell’informazione e un diffuso miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Di contro, la digitalizzazione è fonte di preoccupazioni legate alla diffusione di fake news e hate speech, alla sicurezza dei dati e alla cybercriminalità, con possibili impatti sui processi politici e democratici.

Il dossier presenta alcuni casi studio in cui questa doppia natura emerge nel suo potenziale dirompente e dunque rivoluzionario. I temi trattati includono la digitalizzazione dell’agricoltura, la moda, la telemedicina e la comunicazione sui social.

Il volume può essere acquistato qui https://www.laimomo.it/prodotto/africa-digitale/

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20 dicembre 2023

La Somalia negli scritti di Kaha Mohamed Aden

di Roberta Sireno

«Vorrei tanto consegnare a qualcuno questo sogno. Qualcuno degno di aprire questo sogno. Aprire il sogno, si dice letteralmente così in somalo. […] Il sogno non è aperto se non ne discutono due soggetti: il sognatore e una persona X scelta da lui. La persona scelta dovrebbe trovare e dare un senso al sogno. […] Io ho scelto di consegnare a voi l’incubo. Non è possibile discuterne con voi, né voi potete discuterne con me.»
(Kaha Mohamed Aden, da Fra-intendimentiEd. nottetempo, Roma, 2010)

Condividiamo il dolore e ricordiamo con affetto Kaha Mohamed Aden, che da alcuni giorni è venuta a mancare. La rivista Africa e Mediterraneo aveva avuto la sua preziosa e qualificata collaborazione con diversi articoli e racconti, ma anche in incontri pubblici sui temi dell’intercultura e del dialogo. Kaha è una voce ineguagliabile nel panorama letterario attuale; aveva raccontato attraverso i suoi ironici e pungenti racconti e le sue intelligenti narrazioni la storia coloniale italiana e la sua personale esperienza di migrazione dalla Somalia all’Italia, la sua fuga dalla guerra civile con il padre, noto esponente politico imprigionato dalla dittatura di Siad Barre. Negli anni Novanta si era stabilita a Pavia, laureandosi in Economia e conseguendo un Master in Cooperazione allo Sviluppo nella Scuola Universitaria Superiore di Pavia (IUSS). Da allora aveva svolto varie attività nel settore della mediazione culturale occupandosi di temi quali l’immigrazione e l’intercultura.

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ph. 2017, Mariarosa Delleani

Il padre e la figlia sono stati accomunati da un’attiva partecipazione sia alla vita politica transnazionale che a quella letteraria di scrittori: Aden Sheikh è stato ministro del primo governo Barre e poi consigliere municipale della giunta comunale di Torino, e nel suo libro uscito nel 2010 La Somalia non è un’isola dei Caraibi. Memorie di un pastore somalo in Italia scrive:

«I miei figli hanno affrontato il loro trasferimento in Italia armati della capacità di pensare con la propria testa e della libertà di esprimere il proprio pensiero.» (cit., p. 225)

Inseguendo la scia del padre, Kaha Mohamed Aden nel 2010 aveva pubblicato il romanzo Fra-intendimenti, nel quale descriveva l’inizio del conflitto somalo, ma anche le difficoltà nell’adattarsi alla nuova vita in Italia. Nel 2019 era uscita Dalmar. La disfavola degli elefanti, una favola distopica che diventa lo sfondo per una narrazione a più livelli che cerca di affrontare il trauma della guerra (recensita su AeM n. 91/2019 da Francesca Romana Paci). La sua scrittura e il suo attivismo l’aveva portata a scrivere anche riflessioni critiche e articoli per diverse riviste come “Nuovi Argomenti” n° 27 (2004), “Geografie della psicoanalisi”, Psiche, 1, 2008, “Incontri – Rivista Europea di Studi Italiani”, Volume 32 (2) 2017, e per la nostra rivista “Africa e Mediterraneo” aveva pubblicato Nabad iyo Caano. Pace e Latte, n. 2/14, Cambio d’abito – n. 1/17, Un felice goffo volo dallo Yaya Centre – n. 1-2/20. Africa e Mediterraneo aveva inoltre promosso la sua presenza all’incontro per la Pace delle scuole di Lampedusa in aprile 2022. Anche se la sua partecipazione si è potuta realizzare solo solo online, Kaha è riuscita a incantare insegnanti, studenti e studentesse con intelligenti parole di dialogo e pace.

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La ricostruzione storica delle vicende familiari e la prospettiva postcoloniale sono sempre stati elementi fondanti nelle riflessioni e nelle opere della scrittrice italo-somala, che, appunto, ci ha consegnato «l’incubo» della migrazione personale e collettiva, il racconto di un esilio. Tuttavia, non manca mai nelle sue scritture la manifestazione, spesso umoristica e ironica, di un desiderio incoraggiante, in cui il presente della società di arrivo e il passato vissuto nella società di origine si incrociano e si mescolano, in direzione del dialogo, dell’integrazione e dell’arricchimento interculturale.

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13 dicembre 2023

Testi sacri/Immagini profane. Il convegno sui saperi religiosi nella pittura popolare congolese dell’Università della Calabria (4-6 giugno 2024)

Il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università della Calabria sta organizzando un importante convegno internazionale sul rapporto tra la trasmissione dei messaggi religiosi e l’arte plastica popolare urbana in Congo. Considerata un interessante punto di osservazione di processi sociali e culturali per uno studio delle interrelazioni fra testo sacro, evangelizzazione e iconografia (devozionale e non), l’arte popolare merita riconoscimento e legittimazione come fonte storica e, in modo più incisivo, quale modalità di rappresentazione performativa. Un riconoscimento che il Dipartimento ha mostrato digitalizzando la preziosa collezione di pittura popolare congolese raccolta da Bogumil Jewsiewicki tra il 1968 e il 2005, rendendola disponibile nel sito http://www.congoartpop.unical.it/

Schermata 2023-12-11 alle 11.49.23Il Convegno propone di dibattere questi temi in un’ottica interdisciplinare e in una prospettiva comparativa, estendendo lo sguardo ad altre aree storico-culturali, coloniali e non, e alle più generali dinamiche di scambio tra cultura ‘alta’ e cultura ‘popolare’. In tal senso, vuole essere un’occasione di approfondimento di problemi nodali, secondo due ambiti tematici: I) Immagini e trasmissione del sacro; II) Saperi-poteri-rappresentazioni. Un confronto aperto che aggiunge una tavola rotonda tesa a consentire un più diretto scambio di idee e a fare il punto delle esperienze guardando a nuove prospettive di ricerca.

Il Convegno, di cui pubblichiamo la call for papers, si propone inoltre di volgere lo sguardo anche alle dinamiche di un presente caratterizzato da un’accelerazione dei processi migratori e della convivenza tra persone di diverse culture; dal coesistere di forme di identità fluide accanto a sovranismi e nazionalismi; da sradicamenti obbligati, materiali e culturali; dalle sfide della secolarizzazione. In un tale quadro di riferimento la riconsiderazione dei processi di trasmissione delle conoscenze e delle categorie religiose appare utile anche per aprire la strada a forme nuove di inclusione e coesistenza. 

CALL FOR PAPERS:

CALL ITA – CONVEGNO UNIV CALABRIA 4-6 GIUGNO 2024
CALL FR. – COLLOQUE UNIV. CALABRIA – 4-6 JUIN 2024
CALL INGL. – CONFERENCE UNIV CALABRIA 4-6 JUNE 2024

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12 dicembre 2023

“Orizzonti Interculturali” l’Open Day al Centro Interculturale Zonarelli sabato 16 dicembre con proposte per tutte le età

Un sabato pomeriggio di immersione nelle ricchezze interculturali di Bologna dedicato a famiglie, giovani lavoratori e lavoratrici, bambini e bambine, con laboratori, dibattiti e proiezioni cinematografiche.
Invito aperto a tutti e tutte per Sabato 16 dicembre a partire dalle 15 al Centro Interculturale Zonarelli in Via Giovanni Antonio Sacco 14, all’evento che alcune organizzazioni che lavorano all’intercultura e all’inclusione hanno organizzato nell’ambito del progetto “Orizzonti Interculturali”, finanziato dal Settore Innovazione e semplificazione amministrativa e cura delle relazioni col cittadino del Comune di Bologna.

Una giornata in cui ogni associazione apporta un contributo particolare, tanto che il programma si sviluppa contemporaneamente in due sale, una dedicata al dibattito e all’approfondimento, l’altra dove si svolgeranno le attività artistiche e ludico-motorie.

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Si comincia alle ore 15:00 nella sala Polivalente con la sfilata di costumi tradizionali delle etnie vietnamite a cura dell’associazione Associazione Italia-Vietnam Ponte tra Culture e si proseguirà con la proiezione del video realizzato dall’Associazione Dry Art che presenta tutte le associazioni che partecipano al progetto. A seguire in due parole si auto-presenteranno le associazioni e sarà approfondito lo Sportello Antidiscriminazioni SPAD a cura di Africa e Mediterraneo.
Alle ore 16:00 sarà il momento di “Nero Nomade Film Festival”: Cineforum itinerante a cura di BHMBO – con la proiezione di un cortometraggio e dibattito per affrontare la tematica del dialogo interculturale e interreligioso, attraverso il cinema d’autore realizzato da registi neri e afro-discendenti presenti in Italia e non conosciuti dai circuiti classici.  Alle ore 17:30 sarà la volta del dibattito a cura di Geopolis dal titolo “Africa Instabile”. Qual è lo stato di salute del continente africano? Conflitti e colpi di stato hanno segnato l’anno che si avvia alla sua conclusione. In Africa è in atto un processo di de-occidentalizzazione, i paesi africani stanno cercando di rendersi più indipendenti o nuove dinamiche geopolitiche la stanno conducendo a nuovi corsi? Cosa ha determinato il considerevole aumento dei flussi migratori ai nostri confini, in particolare dalla Tunisia? Alcune potenze europee lasciano sempre più campo ad altri paesi come Cina, Russia e Turchia la gestione del continente, o quello a cui stiamo assistendo è una sconfitta della strategia occidentale, in particolare europea? La Francia si allontana sempre più dalle proprie colonie, il nostro paese che ruolo e quale tipo di influenza è ancora capace di esercitare? Il dibattito sarà condotto da Luciano Pollichieni, collaboratore di Limes e analista fondazione Med-Or ed Elia Morelli, Ricercatore di storia (UniPisa) e analista geopolitico (Domino), con la moderazione di Stefano Totaro (Geopolis). Interverrà per i saluti istituzionali Rita Monticelli, docente dell’Università di Bologna e consigliera comunale con delega per i diritti e il dialogo interreligioso.

Partirà alle 15:30 nell’altra sala “Arte in Gioco” – un mondo di colori per colorare il mondo: laboratorio di lettura con il Kamishibai della storia Stella di Fuad Aziz e rielaborazione grafico-pittorica. A cura di TotemLab APS e Associazione MondoDonna Onlus. Dopo un momento doverosamente dedicato alla merenda, alle ore 17:00 le ACLI Provinciali di Bologna proporranno “Dall’io all’altro, tra danze, culture e religioni”, laboratorio di Ludo-danza e meditazione che unisce i percorsi realizzati per gli studenti delle scuole secondarie di I grado di Bologna all’interno del progetto: metodologie e contenuti che testimoniano la ricchezza della diversità e l‘esser fratelli tutti.

Si termina insieme alle ore 18:00 con il cerchio interculturale e artistico di condivisione promosso da Arte Migrante, in cui adulti e bambini potranno proporre una performance di ballo, musica, canto, poesia e altro.

Gli enti che partecipano al progetto sono: Associazione interculturale per inserimento lavorativo di volontariato AIPILV, Associazione Universo Interculturale, Geopolis, Associazione Italia-Vietnam Ponte tra Culture, Africa e Mediterraneo, Arte Migrante, Dry-Art Ets, TotemLab APS, Black History Month Bologna – BHMBO, Acli Provinciali di Bologna, MondoDonna Onlus.

Per i dettagli sul programma:
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04 dicembre 2023

Teatro No’hma. XIV Edizione del Premio Internazionale “Il Teatro Nudo” di Teresa Pomodoro

di Francesco Romana Paci

Giovedì 2 novembre 2023 ha avuto luogo a Milano al Teatro No’hma la serata conclusiva della XIV Edizione del Premio Internazionale “Il Teatro Nudo” di Teresa Pomodoro, del quale è Presidente Livia Pomodoro, sorella dell’attrice scomparsa e continuatrice della sua opera. Gli spettacoli in gara erano quattordici dei trentanove messi in scena dal Teatro No’hma durante la stagione 2022-2023. I premi sono assegnati separatamente dalla Giuria degli Spettatori e da una Giuria di Esperti. A ciascuno dei due principali premi si aggiungono poi di fatto quattro ulteriori premi, due Menzioni Speciali da parte degli Spettatori e due da parte degli Esperti.
Per il secondo anno, inoltre, è stato assegnato un settimo premio, il “Premio Speciale per la Conservazione del Patrimonio Culturale dell’Umanità”. Quest’anno il Premio Speciale è stato attribuito a Birdy, della Compagnia di Danza Contemporanea “Hung Dance” di Taipei, Taiwan.

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Il Premio della Giuria degli Spettatori è andato allo spettacolo Dance Andalacia, del Manolo Carrasco Ensemble, Spagna. Le due Menzioni Speciali degli Spettatori sono andate allo spettacolo di danza Die Musen, Germania; e a From Malta with Love, della Moveo Dance Company di Malta.

Il Premio della Giuria di Esperti è stato assegnato al musical – canto, danza e recitazione – Mahalia, the Queen of Gospel Music, del Hattiloo Theatre di Memphis, Tennessee. Le due Menzioni Speciali sono state assegnate a Land of Poetry, pièce multidisciplinare creata dall’attore e scrittore Martin Chishimba e prodotta dal Twangale Cultural Centre della città di Ndola in Zambia – se ne è già scritto su questo blog il 3 luglio 2023; e a Los Pàjaros Negros, spettacolo di musica, canto, danza, arti visive e ricerca storica della compagnia multidisciplinare La Franja Teatral di Cuba.

Vale la pena ricordare che la Giuria degli Esperti, presieduta da Livia Pomodoro, è internazionale. È formata da personalità del teatro e della cultura – un catalogo lungo, ma interessante da considerare dettagliatamente: Lev Abramovič Dodin (Direttore Artistico del Malyj Dramatičeskij Teatr di San Pietroburgo); Fadhel Jaïbi (Direttore del Théâtre National Tunisien); Oskaras Koršunovas (Fondatore e Direttore Artistico dell’Oskaro Koršunovo Teatras di Vilnius – OKT); Stathis Livathinos (Regista Teatrale e Cinematografico greco); Muriel Mayette-Holtz (Direttrice del Théâtre National de Nice); Enzo Moscato (Fondatore e Direttore Artistico della Compagnia Teatrale Enzo Moscato); Lluis Pasqual (Regista teatrale spagnolo); Tadashi Suzuki (Fondatore e Direttore della Suzuki Company di Toga – SCOT); Gábor Tompa (Direttore del Hungarian Theatre of Cluj in Romania); Lim Soon Heng (Regista Teatrale malese).

La sala del Teatro No’hma traboccava di pubblico, in buona parte composto di gruppi esuberanti, che esprimevano con notevole sonorità le proprie preferenze e la propria attesa della proclamazione dei vincitori. La serata era organizzata come uno spettacolo in sé. In occasione della Premiazione Livia Pomodoro era sul palcoscenico, coadiuvata dall’attrice Simonetta Solder, per offrire elementi storici sulle compagnie e sul No’hma, e soprattutto per leggere le motivazioni delle Giurie. Alcune delle compagnie premiate erano presenti fisicamente e hanno potuto ringraziare personalmente e offrire dal vivo saggi della loro professionalità – tutte tre le compagnie premiate dalla Giuria degli Spettatori erano in teatro; particolarmente applauditi i danzatori di flamenco di Manolo Carrasco, che era di persona al pianoforte. Altre hanno partecipato attraverso registrazioni selezionate dai loro spettacoli e grazie alla rete hanno ringraziato comparendo e parlando da remoto – hanno partecipato da remoto la Hung Dance di Taiwan, lo Hattiloo Theatre di Memphis, La Franja Teatral di Cuba.
Della Compagnia del Twangale Cultural Centre dello Zambia era presente in teatro Martin Chishimba, che ha letto, in inglese, un lungo brano dalla sua copia personale dei poemetti del poeta e studioso ugandese Okot p’Bitek, Song of Lawino e Song of Ocol, dai quali lui stesso ha tratto lo spettacolo Land of Poetry. Chishimba, che, per inciso, parla sia uno Standard English sia un ottimo italiano, ha modulato attorialmente l’inglese del testo su apposite sonorità che per brevità possiamo chiamare africane.

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A margine, o in aggiunta, viene spontaneo notare che il Premio e le due Menzioni Speciali della Giuria degli Esperti internazionali sono tutti e tre spettacoli collegati in gradi e modi diversi con le diaspore africane e la loro storia secolare. Inoltre provengono tutti da luoghi materialmente collegati fin dall’inizio del colonialismo con la diaspore – imposte, involontarie, semivolontarie: basti pensare al commercio degli schiavi.

Mahalia, the Queen of Gospel Music del Hattiloo Theatre di Memphis contiene implicitamente il colossale elemento della tratta atlantica di schiavi africani; le vicende dello schiavismo in terra nordamericana; la tumultuosa liberazione degli schiavi; e da tutti quegli eventi il sorgere e l’affermarsi di una loro complessa cultura, che in relativamente pochi decenni diventa e agisce come cultura primaria, letteralmente ispirando e influenzando il mondo. Alla tratta atlantica si lega anche Los Pàjaros Negros, della compagnia La Franja Teatral di Cuba. Lo spettacolo è particolarmente ardito nella trattazione del tempo e della storia dei Neri nei paesi dove la tratta forzosamente li innesta. Le sottili e meno sottili contorsioni del razzismo che non vuole scomparire sono interpretate proprio collegando con il presente eventi e figure note e significative del passato – come, per esempio il tip-tap di Shirley Temple e Bill Robinson. Land of Poetry rappresenta una situazione successiva, quando nella seconda metà del secolo scorso le politiche coloniali europee includono accoglimento, studi universitari e possibili carriere per giovani e meno giovani intellettuali neri, sia africani sia diasporici – una situazione variabilissima in tempo e luogo e tuttora in notevole evoluzione. Come accennato, Land of Poetry deriva dai poemetti sopracitati di Okot p’Bitek, studente universitario in UK, poeta, accademico in Africa e in USA, studioso, e critico di alcuni atteggiamenti della ricerca antropologica europea nei confronti degli studi africani.
La nuova stagione e della XV Edizione del Premio Internazionale No’hma si è aperta il 23 novembre con la pièce Ensayo sobre el miedo – Distopia grottesca sulla fine del mondo, proveniente dall’Argentina, uno spettacolo che amplia la ricerca sulle linee del nuovo razzismo, della creazione del nemico, del premere ai confini da parte di una immigrazione vissuta come minacciosa, oscura e fatale.

N.B.: Dopo le prime, gli spettacoli del Teatro No’hma sono caricati integralmente in rete, facilmente reperibili con il loro titolo.

LISTA DEI PREMI:

PREMIO SPECIALE PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE DELL’UMANITÀ

  • Birdy di Hung Dance (Taiwan)

PREMIO GIURIA DEGLI ESPERTI

  • Mahalia – The Queen of Gospel Music di Hattiloo Theatre (Tennessee)
  • Land of poetry di Twangale Cultural Centre (Zambia)
  • Los Pajaros Negros di La Franja Teatral (Cuba)

PREMIO GIURIA DEGLI SPETTATORI

  • Dance Andalucia di Manolo Carrasco (Spagna)
  • Die Musen di Lidia Buonfino (Germania)
  • From Malta with love di Moveo Dance Company (Malta)

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23 novembre 2023

Torneo di calcetto “Orizzonti interculturali”

Tre giorni da tre squadre ciascuno, poi i quarti di finale, le semifinali e la finale: questo il programma secondo il quale si affronteranno le squadre di giovani di origine migrante e non nel Torneo di Calcetto che si terrà SABATO 2 DICEMBRE presso il campetto adiacente al Centro Interculturale Zonarelli (via Sacco 14, Bologna). Gli arrivi e le registrazioni inizieranno alle h 9,45 mentre la premiazione della squadra vincitrice è prevista per le h 17,30.

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Questo evento sportivo è organizzato da alcune organizzazioni che collaborano già in progetti che fanno riferimento al Centro Interculturale Zonarelli, in particolare allo Sportello Antidiscriminazione: Geopolis, AIPILV Associazione Interculturale Per L’inserimento Lavorativo e Di Volontariato, Dry-Art Ets, Associazione Interculturale Universo Aps, Totemlab Aps, Associazione Italia Vietnam Ponte Tra Culture, Black History Month Bologna – BHMBO, Acli Provinciali Bologna, Arte Migrante, Africa e Mediterraneo. Daranno il loro supporto alla giornata il Gruppo Scout Bologna 8 e l’Associazione SIDAPS.

Il torneo si inserisce nell’ambito del progetto “Orizzonti Interculturali”, finanziato dal Settore Innovazione e semplificazione amministrativa e cura delle relazioni col cittadino del Comune di Bologna, che comprende un Open Day al Centro Zonarelli sabato 16 dicembre nel pomeriggio con un ricco programma a cui sono invitati cittadine e cittadine di tutte le età.

Un insieme di eventi che comincia proprio con lo sport, un linguaggio universale che può abbattere le barriere e promuovere valori come la condivisione, il rispetto reciproco e l’inclusione. Con la realizzazione di un torneo di calcetto antirazzista e con la realizzazione di un Open Day, sabato 16 dicembre, racconteremo le diversità culturali che popolano la nostra città e creeremo un luogo di incontro aperto alla cittadinanza.

Vi aspettiamo numerosi!

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