03 ottobre 2013

Il cimitero Mediterraneo

Immagine tratta da "Un'eternità a Tangeri", Faustin Titi, Eyoum Ngangué (Lai-momo, 2007)

La tragedia che si è consumata questa notte a Lampedusa ha proporzioni numeriche così grandi che la politica e i media non hanno potuto ignorarla. Le immagini e le interviste radiofoniche delle soccorritrici in lacrime ci trasmettono l’enormità del dolore e della disperazione che hanno visto in quel tratto di mare.

Ma questa è solo una delle infinite storie del Mediterraneo di questi anni: annegamenti, rovesciamenti di barche, violenze degli scafisti, famigliari che si perdono per sempre, bambini che muoiono soli nel loro terrore… Jose’ Angelo Oropeza, Direttore del Coordinamento Mediterraneo OIM, ha recentemente fatto il numero di 25.000 morti negli ultimi 20 anni.

Pubblichiamo qui il documento diffuso oggi dall’Associazione studi giuridici sull’immigrazione, che condividiamo.

Basta vittime innocenti nelle continue tragedie nel Mediterraneo

L’Unione europea riveda la sua politica sul monitoraggio delle frontiere esterne, sul soccorso in mare e sulla gestione delle emergenze umanitarie

L’ennesima tragedia accaduta oggi a Lampedusa, al pari delle altre che si ripetono continuamente nel Mediterraneo, non deve essere considerata una tragica fatalità .Essa chiama in causa le evidenti gravi responsabilità della politica dell’Unione Europea e dell’Italia sull’immigrazione e sull’asilo.

L’Europa da anni pone in atto politiche di contrasto del traffico dei migranti, impegnando massicce risorse economiche e l’utilizzo di forze di polizia mentre non vengono adottate adeguate misure per la realizzazione di un più efficace monitoraggio delle presenze delle imbarcazioni di migranti nel Mediterraneo e nel canale di Sicilia.

Vanno, percio’, riviste profondamente le politiche dell’Unione sulla gestione delle crisi umanitarie ai suoi confini e sulla gestione degli interventi di soccorso verso i migranti in mare o alle frontiere esterne terrestri.

L’ASGI chiede:

– un più efficace monitoraggio delle presenze delle imbarcazioni di migranti nel Mediterraneo e nel canale di Sicilia, in particolare al fine di realizzare misure di soccorso efficaci e coordinate a livello comunitario;

programmi a livello europeo di aiuto umanitario nei confronti di migranti e profughi che si trovino nei paesi di transito, oltre che di piani d’azione di tutela dei diritti umani e di gestione delle politiche migratorie e dell’asilo in paesi terzi fortemente interessati dal transito di migranti verso l’Unione europea, piani di azione gia’ previsti dal Programma di Stoccolma;

una nuova politica dell’Italia e dell’Unione europea nella realizzazione di canali umanitari e di adeguati programmi di reinsediamento di rifugiati che si trovano in condizioni di gravissimo pericolo nei paesi in transito, costretti a raggiungere l’Europa (dove spesso vivono famigliari e parenti) servendosi dell’unico canale realmente disponibile, ovvero le organizzazioni criminali internazionali che proliferano proprio sulle carenze delle politiche dell’Unione sulla materia.

L’ASGI esprime cordoglio per le vittime, ma anche sdegno per le dichiarazioni irresponsabili di taluni esponenti della Lega Nord che, a soccorsi ancora in corso, della sciagura avvenuta fanno mezzo di propaganda politica infamante e disonesta intellettualmente.

A.S.G.I. – Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione

Contatti 39.0432.507115 – 3470091756 –  info@asgi.itwww.asgi.it, twitter @asgi_it

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01 ottobre 2013

Esiste ancora qualcosa di gratis: i corsi di italiano L2!

Al via il nuovo Piano Distrettuale di diffusione della lingua italiana: corsi di L2 per cittadini stranieri adulti nei Comuni del Distretto di Pianura Est

Foto di Simona Hassan

L’insegnamento della lingua italiana a migranti adulti assume ogni anno un carattere più strutturato: si è capito, infatti, che è necessario affinare le metodologie didattiche, di intervento e le modalità d’approccio in base al tipo di discenti che ci si ritrova seduti in classe.

Tantissime sono le variabili da tenere in considerazione: dalle possibilità e competenze comunicative, al livello di scolarizzazione pregresso, dalle provenienze geografiche e culturali, al genere e all’età, dalle storie di migrazione alle prospettive del processo migratorio.

L’obiettivo, inoltre, non è solo quello di facilitare l’apprendimento, ma anche di agevolare le relazioni e i momenti di scambio, con l’obiettivo di rendere sempre più concreta l’integrazione nel territorio.

Senza contare che, in numerosi contesti territoriali, si sta cercando, attraverso azioni di sperimentazione, di facilitare la possibilità di accedere alle certificazioni, necessarie ai fini normativi per la permanenza dei cittadini di origine straniera sul suolo italiano (Accordo di integrazione, ex Carta di Soggiorno, etc).

Questo il quadro all’interno del quale opera la società cooperativa Lai-momo, nell’ambito dell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda.

E così, come avviene ormai da anni, anche per l’a.s. 2014-2013 il Distretto di Pianura Est della Provincia di Bologna, insieme alla società cooperativa Lai-momo propone un Piano Distrettuale, per offrire al territorio una programmazione di corsi che completi l’offerta formativa messa in campo dalle altre realtà.

Grazie al confronto puntuale tra tutti i soggetti che operano sul territorio del (Centri Sociali, Centri Territoriali Permanenti, Associazioni di Volontariato), è stato possibile costruire e rendere reale un programma di corsi di diversi livelli, in fasce orarie, giorni e periodi dell’anno differenti per coprire i bisogni di quasi tutto il Distretto.

I corsi sono promossi da:

• i 15 Comuni del Distretto socio-sanitario Pianura Est nell’ambito del Piano di Zona distrettuale per la salute ed il benessere sociale;

• il Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini Terzi 2007-2013, co-finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Interno;

• i Centri Territoriali Permanenti di Budrio e San Giovanni in Persiceto;

• l’Ancescao – Coordinamento Provinciale Centri Sociali.

Come avvenuto negli anni passati la cooperativa Lai-momo ricopre un ruolo di coordinamento della rete, di organizzazione e realizzazione della maggior parte dei corsi. Inoltre mette in campo le competenze comunicative acquisite negli anni al fine di diffondere al massimo le informazioni relative al Piano.

Qui di seguito il depliant che raccoglie i dati sui corsi.

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17 settembre 2013

Africa e Mediterraneo n.79 – Donne nella migrazione – Call for papers

Scadenza per l’invio delle proposte (400 parole massimo)4 ottobre

Scadenza per l’invio degli articoli1 novembre

La migrazione in Italia e in Europa è ormai un fenomeno consolidato e trasversale all’intera società. Tuttavia la questione migratoria è stata, spesso, principalmente letta attraverso una lente maschile, trascurando la dimensione femminile o relegandola a un ruolo subalterno: le donne migranti entravano nella discussione accademica in quanto mogli, madri, figlie di uomini migranti.

In Italia al 31.12.2011 le donne immigrate erano il 49,5% del totale disoggiornanti non UE (Dossier statistico Caritas/Migrantes, 2012) e a livello europeo esse rappresentavano il 48,71% (Eurostat) del totale dei flussi migratori del 2011. Queste donne sono lavoratrici, studentesse, professioniste che fruiscono di servizi, intessono relazioni e negoziano quotidianamente il loro ruolo di genere in bilico tra vecchie e nuove identità.

Questo dossier della rivista Africa e Mediterraneo intende approfondire le tante sfaccettature che presenta il mondo delle donne nella migrazione. Il dossier si prefigge di combinare ricerca teorico/scientifica, dati relativi alle dinamiche migratorie ed esperienze “dal basso” svolte nei luoghi in cui si vive quotidianamente l’immigrazione, per cercare di fornire una panoramica il più esaustiva possibile di un argomento quanto mai complesso.

Alcuni esempi di temi di particolare interesse:

– L’immigrazione nella riflessione sulla relazione di genere

– Prospettiva storica dell’immigrazione femminile in Italia e/o Europa

– Imprenditoria femminile

– Sfruttamento della prostituzione e tratta

– Immigrazione, genere, violenza domestica e matrimoni forzati

– Innovazione sociale, immigrazione e genere

– Sindrome Italia

– Donne e lavoro di cura

– Donne e immigrazione in Europa

– Ricongiungimenti familiari

– Migrazioni forzate e genere

Gli articoli e le proposte potranno essere inviate nelle seguenti lingue: italiano, inglese, francese e spagnolo all’indirizzo di redazione m.bignami@africaemediterraneo.it .


Women and migration – Call for papers


Deadline for the submission of abstracts (max. 400 words): 4th of October

Deadline for the submission of articles: 1st of November

In Italy and Europe, migration is now a well-known phenomenon. It crosses all aspects of society. However, analysis of migration issues have often neglected the feminine dimension conferring a subordinate role: migrant women entered the academic debate as wives, mothers, daughters of migrant men.

In Italy, migrant women were the 49.5% of total non-EU residents (Statistical Dossier Caritas /Migrantes, 2012) by 31.12.2011. At European level, migrant women accounted for 48.71% (Eurostat) of the total migration flux of 2011. These women are workers, students, professionals who use services, create relationships and negotiate their gender role between old and new identities.

Africa e Mediterraneo is seeking for papers that analyze ithe complexity of women in migration. The dossier aims to combine theoretical research, scientific data on the dynamics of migration and experiences on the field, to try to provide an overview as comprehensive as possible.

Possible topics:

– Migration in the discussion on gender

– The history of women’s migration in Italy and/or in Europe

– Entrepreneurship and migrant women

– Trafficking of human beings for sexual exploitation

– Migration, gender, domestic violence and forced marriage

– Social innovation, migration and gender

– Children left behind

– Female domestic worker and the chain of care

– Women and migration

– Family reunions

– Forced migration and gender

Abstracts and articles can be submitted in Italia, English, French and Spanish to the following address: m.bignami@africaemediterraneo.it .

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14 maggio 2013

Costi disumani. La spesa pubblica per il “contrasto dell’immigrazione irregolare”

L’incremento demografico, la povertà e i conflitti sono spinte irrefrenabili allo spostamento di persone verso luoghi che offrono migliori speranze di vita.

Conviene di più la linea dura con gli immigrati irregolari (principalmente espulsioni e rimpatri) o una politica che organizzi e razionalizzi questi flussi? L’associazione Lunaria ha cercato di dare una risposta con il dossier “Costi disumani”, che verrà presentato giovedì 30 maggio alle ore 11 a Roma, presso la Camera dei Deputati.

Dal 2005 al 2012 in Italia sono stati stanziati almeno un miliardo e seicento milioni di euro per lo sviluppo di una cooperazione con i paesi terzi finalizzata al contrasto dell’immigrazione irregolare, per la gestione di Centri di identificazione ed Espulsione (CIE) utilizzati per trattenere gli stranieri “sottoposti a provvedimenti di espulsione e o di respingimento con accompagnamento coattivo alla frontiera” e per il finanziamento di fondi europei destinati alla gestione amministrativa e finanziaria dei flussi migratori. I finanziamenti istituiti dall’Unione Europea nell’ambito del programma Solidarity and Management of Migration Flows sono un Fondo Europeo per le Frontiere Esterne destinato al controllo delle frontiere, un Fondo Europeo per i Rimpatri istituito per migliorare la gestione dei rimpatri, un Fondo europeo per i Rifugiati che riguarda le politiche e i sistemi d’asilo degli Stati dell’Unione Europea, e un Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi Terzi rivolto a promuovere azioni a sostegno del processo di integrazione di cittadini di Paesi terzi.

La presentazione del dossier sarà un’occasione per riflettere sulle significative spese che l’attuale sistema di governo sta sostenendo per la realizzazione di queste politiche migratorie dimostratesi fino ad ora inefficienti e soprattutto irrispettose dei diritti umani fondamentali dei migranti.

Per maggiori informazioni sull’evento consultare la pagina: http://www.lunaria.org/2013/05/07/costi-disumani/.

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22 aprile 2013

22-30 aprile: all’IsArt la mostra delle illustrazioni realizzate dagli studenti sul tema della cittadinanza

Da oggi, 22 aprile, fino al 30 sarà allestita nell’atrio dell’IsArt – Liceo ed Istituto d’Arte di via Marchetti 22 a Bologna la mostra delle illustrazioni realizzate da studenti e studentesse della scuola che hanno partecipato al laboratorio pomeridiano sul tema della cittadinanza tenuto dall’illustratrice e fumettista Marina Girardi e dalla giornalista Sandra Federici nell’ambito del progetto SeiPiù realizzato da Africa e Mediterraneo e IsArt con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Partecipate numerosi!

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20 marzo 2013

“Non sono numeri”: il Dossier Statistico Immigrazione incontra chi opera con gli immigrati nel distretto di San Pietro in Casale

Sabato 23 marzo avrà luogo presso il Centro sociale ricreativo “E. Faccioli” di San Pietro in Casale la conferenza “Non sono numeri”, occasione per conoscere il nuovo “Dossier Statistico Immigrazione 2012 Caritas/Migrantes”, punto di riferimento per quanto riguarda il tema dell’immigrazione.

La presenza di esperti come Vladimiro Longhi, Andrea Stuppini e Franco Pittau unita alle testimonianze degli operatori delle Caritas locali darà l’occasione al pubblico del Distretto Pianura Est di approfondire e arricchire le proprie informazioni sul tema.

L’iniziativa è realizzata con il contributo di UNAR e della Regione Emilia-Romagna, organizzata all’interno della “Settimana per il dialogo interculturale contro il razzismo e tutte le discriminazioni 2013”, promossa dalla Provincia di Bologna.

Leggi il programma completo: Invito San Pietro in Casale 23 mar. Dossier 2012

A tutti i partecipanti saranno distribuite gratuitamente alcune pubblicazioni di Idos: Quaderno Unar – I diritti degli immigrati in un contesto interculturale, Scheda riassuntiva del Dossier 2012, Dossier Statistico Immigrazione 2011, Rapporto Italiani nel Mondo 2012.

Per informazioni sull’organizzazione di presentazioni del Dossier Immigrazione Caritas/Migrantes in Emilia Romagna contattare:

Cooperativa Lai-momo 051 840166 t.di.federico@laimomo.it

o il Distretto pianidizona@comune.san-pietro-in-casale.bo.it

(immagine di Peter Haden)

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08 marzo 2013

Cittadinanza ai senegalesi di Firenze: vittoria!

In questa Italia in cui la politica è paralizzata, in cui i disoccupati sono aumentati di 110.000 unità nel mese di gennaio (ISTAT), in cui bruciano i musei della scienza, arrivano ogni tanto notizie positive che consolano… è notizia degli ultimi giorni, infatti, che il Consiglio dei Ministri ha conferito la cittadinanza italiana ai senegalesi sopravvissuti al raid del fanatico razzista Gianluca Casseri.

Era il 13 dicembre 2011 quando a Firenze Modou Samb e Mor Diop vennero assassinati e Sougou Mor, Mbengue Cheike e Moustapha Dieng furono gravemente feriti durante l’attacco armato di Casseri.

“La concessione della cittadinanza – spiega il Consiglio dei Ministri – rappresenta un gesto di doveroso riconoscimento e di concreta solidarietà”.

Obiettivo che è stato possibile anche grazie alla grande mobilitazione sociale e alla petizione di Change.org!

(Foto di Aurelio Merenda)

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01 marzo 2013

Primo Marzo 2013 – 24h senza di noi. La giornata senza immigrati.

Quella di oggi è la quarta edizione della giornata del “Primo Marzo – 24h senza di noi. La giornata senza immigrati”, sicuramente un importante momento di impegno e di lotta contro sfruttamento e razzismo in Italia.
In tutta la Penisola si terranno incontri, dibattiti, convegni e presentazioni per ricordare a tutti la fondamentale importanza degli stranieri e del loro lavoro per il nostro Paese: autoctoni e immigrati uniti per affermare la dignità di tutti gli esseri umani, il diritto alla libera circolazione e il valore di una società sempre più meticcia.

Il primo sciopero degli stranieri, avvenuto nel 2010, ha segnato un passo importante nella lotta per i diritti dei migranti e per il riconoscimento del carattere multiculturale della nostra società. Da allora, sono nati in tutta Italia tanti comitati Primo Marzo che in questi quattro anni sono riusciti a coinvolgere associazionismo, politica ed istituzioni.

La Rete Primo Marzo chiede in particolare:

– Il diritto alla libera circolazione di tutti e di tutte e il riconoscimento del diritto a poter scegliere il luogo in cui vivere;
– Una legge organica sull’asilo politico e la proroga dell’emergenza Nord Africa fino a che tutti i profughi abbiano concluso l’iter per la richiesta d’asilo e monitorando l’attivazione di un serio percorso per l’inserimento sociale;
– Una nuova legislazione in materia di immigrazione che abroghi la Bossi-Fini e i decreti sicurezza, cancellando il contratto di soggiorno e riconoscendo diritti effettivi e dignità piena ai migranti;
– La chiusura di tutti i CIE e la cancellazione definitiva del reato di clandestinità;
– La cittadinanza per tutti i figli di migranti nati o cresciuti in Italia. Il diritto di voto amministrativo per gli stranieri residenti.

Sul sito di Corriere Immigrazione tutti gli eventi organizzati in tutta Italia per celebrare questa importante giornata.
Dallo stesso sito è possibile scaricare il programma completo della Giornata Nazionale del Migrante.

Sull’argomento segnaliamo anche l’ultimo numero della rivista Africa e Mediterraneo (77) “Rifugiati: l’Emergenza Nord Africa in Italia”, che si è occupata proprio di tali tematiche.

(L’immagine è stata scattata da Gigi C. il 1 marzo 2010 durante la manifestazione di Torino)

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22 febbraio 2013

Elezioni 2013

Sono tanti i cittadini di origine straniera candidati nelle imminenti elezioni politiche. Li troviamo soprattutto nelle file del Centro-Sinistra (Khalid Chaouki in Campania, Nona Evghenie a Padova, Fernando Biague in Trentino Alto-Adige, Cecile Kyenge a Modena), ma anche del Centro Destra (Tony Chike Iwobi detto Toni è candidato a Bergamo per la Lega Nord).

Africa e Mediterraneo vede due degli autori che hanno scritto sulle sue pagine candidati alle elezioni regionali: Pap Khouma in Lombardia e Jean Léonard Touadi, già deputato nella legislatura in chiusura, in Lazio.

Abbiamo sentito Pap in questi giorni: si presenta con SEL nella lista Ambrosoli. “Sono contento di questa campagna, ha detto, ho percepito tanto interesse per la mia candidatura. Tanti si sono complimentati con me. Poi vedremo, nel segreto dell’urna, cosa faranno…”

L’Italia ha davvero bisogno di nuove idee, di energie “differenti” che stimolino un rinnovamento con le loro esperienze di vita difficili e preziose. Non ci resta che fare un “in bocca al lupo” a tutti.

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21 febbraio 2013

Elezioni Regionali 2013: Intervista esclusiva al candidato lombardo Otto Bitjoka

Il diritto di voto resta un nodo cruciale dell’integrazione degli immigrati. Nelle elezioni amministrative del prossimo fine settimana sono diversi i candidati di origine straniera: persone che hanno acquisito la cittadinanza italiana e sono punti di riferimento nell’associazionismo legato all’immigrazione e nella tutela dei diritti dei migranti. A ormai pochi giorni dal voto abbiamo intervistato in esclusiva per il nostro blog Otto Bitjoka, che per le prossime Elezioni Regionali 2013 ha deciso di scendere in campo con la lista “Patto Civico” di Umberto Ambrosoli in Lombardia, facendosi conoscere con slogan ironici come quello che pubblichiamo qui.

Bitjoka, nato in Camerun, vive in Italia da quasi 40 anni.  Arrivato a Milano nel 1976 per motivi di studio, dopo la laurea in Scienze economiche e bancarie all’Università Cattolica di Milano ed una formazione post-laurea in amministrazione aziendale alla Bocconi, lavora come consulente per importanti aziende italiane e per i governi africani. Nell’ultimo decennio si è battuto per i diritti civili e umani, per la difesa e la promozione dell’integrazione degli immigrati, per lo sviluppo del micro-credito e della new economy. Candidato alle prossime elezioni per il Consiglio Regionale lombardo con “Patto Civico” di Ambrosoli.
Sempre candidato alle Elezioni Regionali c’è anche un altro italiano di origine africana, il giornalista e scrittore Pap Khouma, con Sinistra Ecologia e Libertà di Vendola.
Di seguito pubblichiamo la breve intervista della nostra redazione a Otto Bitjoka.

Perché hai deciso di scendere in campo e candidarti per il Consiglio Regionale della Lombardia?
Il motivo della mia discesa in campo è banale: vorrei mettermi al servizio della mia regione. Ritengo che la Lombardia sia sempre più una società plurale, variegata, quindi anche all’interno della Regione abbiamo necessità di declinare pluralità. La pluralità può essere solamente un valore aggiunto, il fatto che ci sia gente proveniente da luoghi diversi non può che essere un arricchimento per la nostra Regione. Anche perché nel resto d’Europa sono molto più avanti rispetto a noi, questo già succede ed è considerato normale. Anche qui dev’essere normale, dev’essere normale guardare fuori, avere un punto di vista più plurale.

Cosa c’è che non va secondo te in Lombardia? Che cambiamenti proponi per la tua regione?
In Lombardia c’è la necessità di una rottura, di una discontinuità, visto che chi ha governato negli ultimi dieci anni ha mostrato molti limiti. Proprio per questo abbiamo necessità di figure nuove nella politica, figure che siano nuove in tutti i sensi, io sto entrando adesso per la prima volta in politica, io stesso per esempio sono nuovo dal punto di vista somatico.. c’è insomma bisogno di una ventata di freschezza nel mondo della politica, c’è bisogno di persone nuove che prima di tutto diano fiducia al sistema lombardo. Quello che conta è restituire dignità al lombardo e metterlo al centro del dibattito e delle decisioni, soprattutto per quanto riguarda la famiglia, il diritto al lavoro, i giovani, le donne, il sistema produttivo, il welfare, lo stato sociale.
Una delle questioni più grandi per la Lombardia e per l’Italia è l’assenza di meritocrazia. Il vero problema è che senza meritocrazia c’è mediocrità, quindi dobbiamo assolutamente creare rottura e discontinuità, riportare al centro l’uomo. Io dico sì all’etica e no alle etichette! Se si farà questo, se l’uomo verrà messo al centro, allora la nuova Lombardia potrà guardare con maggiore serenità al futuro e sarà una Lombardia della quale andare orgogliosi.

Proponi qualcosa di particolare per gli immigrati? Nello specifico, come intendi comportarti sul tema dell’immigrazione?
Riguardo a questa domanda non ho niente di specifico da dire, perché a mio parere il tema dell’immigrazione non è qualcosa di delicato, è qualcosa di normale e positivo. L’Immigrazione non è una questione problematica, è più un’opportunità che un problema. Dobbiamo tutti cercare di andare oltre alla dicotomia noi/altri, dobbiamo pensare ad un “noi” e basta, dove tutti possiamo andare insieme e condividere i successi futuri che ci meritiamo.
In mente ho una chiara visione della Lombardia che verrà, che tutti vogliamo, ma non sono qui a fare un “elenco della spesa”, sono capaci tutti di fare un elenco dei problemi e delle cose che non vanno, io non intendo fare questo, io mi batterò soprattutto per una prospettiva che metta realmente al centro l’uomo, il cittadino.

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