22 settembre 2011
“Les ateliers pARTage (LAP1) : L’art crée du lien”
Africa e Mediterraneo e Lai-momo erano presenti venerdì sera 16 settembre all’inaugurazione della mostra “Les ateliers pARTage (LAP1) : L’art crée du lien” tenutasi a Watermael-Boitsfort, un quartiere alla periferia di Bruxelles, organizzata dal centro culturale La Vénerie.
Di fronte a una folla di abitanti del posto, gli artisti Blaise Patrix e Michel Gelinne hanno presentato il progetto “Les ateliers pARTage 1”, co-finanziato dalla Commissione Europea, e hanno aperto le porte all’installazione situata al centro della piazza di Watermael-Boitsfort,
La mostra è il frutto del lavoro svolto durante laboratori fotografici tenuti da Michel Gelinne all’interno del quartiere da marzo a giugno 2011. A ogni partecipante (adulti e ragazzi) era stata data una macchina fotografica e ognuno era stato seguito nel percorso di apprendimento dell’arte fotografica in uscite di gruppo mirate ad esplorare e scoprire i luoghi dell’area urbana, un modo originale per riappropriarsi degli spazi abitativi e del mondo circostante.
All’interno di una struttura cubica formata da teli cerati stampati con dettagli delle fotografie realizzate, dall’aspetto di una casa, c’era la proiezione di tutte le fotografie scattate durante i laboratori e un rullo di una tela luminosa sul quale era stampato un collage delle foto.
Una piacevole sensazione era data dall’entrare nell’installazione assieme ai residenti di Watermael-Boitsfort e ascoltare i loro commenti di fronte alle immagini di luoghi da loro conosciuti.
- “Dove si trova quello stabile?”-
- “Ma è l’edificio abbandonato che si trova in quella via.”
- “…ma guarda! Quello è il pollo di gomma che vendo nel mio negozio!”.
L’obiettivo del progetto di creare opere d’arte nelle quali le persone si possono riconoscere è stato centrato in pieno. La visita della mostra faceva immergere lo spettatore nell’atmosfera del quartiere e il contatto con quella porzione di società lo faceva quasi sentire parte di quel mondo. Pur non conoscendo quella specifica realtà il visitatore poteva sentire di condividere un territorio attraverso l’arte.
La mostra è rimasta aperta al pubblico nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 settembre.
Il progetto LAP1 prevede in futuro le seguenti mostre che esibiranno i lavori artistici tenuti dagli altri partner del progetto:
- 7 e 8 ottobre a Oulu, Finlandia, organizzata da Kulttuurivoimala – Culture Power Station Ry
- 22 ottobre a Calderara di Reno, Italia, organizzata da Lai-momo soc. coop.
Inoltre a maggio 2012 si terrà un convegno finale del progetto a Bruxelles, nel quale verrà presentato il progetto, la sua realizzazione e i risultati raggiunti.
Un altro progetto da menzionare è il Projet Shakespeare, un progetto socio-artistico portato avanti da La Vénerie e presentato in seguito alla presentazione di Les ateliers pARTage all’Espace Delvaux (sede di La Vénerie). È stato proiettato un filmato che raccoglieva momenti di quotidianità ripresi durante laboratori di drammaturgia, teatro, canto, sartoria teatrale, effettuati nel corso del 2010 e 2011 dagli operatori di La Vénerie, indirizzati ai gruppi di cittadini più ai margini della società come anziani, disabili, minoranze etniche. Questi percorsi formativi e soprattutto comunitari si sono poi uniti in un unico spettacolo conclusivo aperto al pubblico.
Paola Martini
Parole chiave : arte sociale, Ateliers partage, belgio, Blaise Patrix, Bruxelles, Calderara di Reno, Commissione Europea, condivisione, Finlandia, fotografia, gruppo, immagini, installazioni, Kulttuurivoimala, la venerie, laboratori artistici, Lai-momo, Les ateliers pARTage, luoghi, Michel Gelinne, minoranze, Oulu, projet Shakespeare, società, spazi abitativi, TAG: Les ateliers pARTage, teatro, Watermael-Boitsfort
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LES LARMES DU CIEL D’AOUT / LACRIME DEL CIELO D’AGOSTO di Aristide Tarnagda regia Ados Ndombasi con Muguy Kalomba, Loic Bescond, Starlette Mathata, Marithe Mitongo musica Loic Bescond disegno luci Wedou Wetungani produzione WAATO -BALABALA.
È iniziata sabato 17 settembre l’undicesima edizione del festival Tramedautore che da molti anni rappresenta oramai uno degli eventi più importanti del settembre milanese. Questa volta Tramedautore, ribattezzato per questa XI edizione Tramedafrica, si delinea attraverso due grandi momenti storici che hanno segnato l’intenso rapporto tra l’Europa e il Continente Africano: cinquant’anni dopo le indipendenze dei diversi stati e vent’anni dopo la fine dell’Apartheid in Sudafrica.
Il festival, organizzato da Outis, ha dal 2009 come protagonista l’Africa e la sua storia, raccontata attraverso il teatro dall’“Intelligenza africana che vive in Lombardia”, che coglie l’occasione per presentare e raccontare il proprio lavoro al pubblico attraverso la letteratura, la danza e la musica.
Questa nuova edizione del Festival è inoltre coronata da un’importante iniziativa che vede come protagonisti i migranti africani in Italia: Carovana4Africa, attraverso un progetto promosso dall’associazione socio-culturale Sunugal, presenta il concerto di Baba Sissoko, polistrumentista del Mali (domenica 18) accompagnato dagli African Griot; a questo si aggiunge uno spettacolo di danza di Mama Diop, ballerina e coreografa senegalese (sabato 17); incontri tematici; uno spettacolo sul turismo responsabile e altro ancora.
Per maggiori informazioni: http://tramedafrica.outis.it
Parole chiave : african griot, Apartheid, baba sissoko, Festival, mama diop, milano, outis, teatro, Tramedafrica, Tramedautore
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Il dossier che pubblichiamo presenta alcuni approfondimenti sugli eventi socio-culturali che hanno segnato l’ultimo anno e nei quali il Senegal ha inteso interpretare un ruolo anche politico presentandosi come punto di riferimento di una visione globale e panafricana del futuro del continente e della sua proposta culturale: il Monumento al Rinascimento africano e il terzo Festival mondial des arts nègres. Queste iniziative sono approfondite e spiegate nei loro retroscena, nelle motivazioni e negli errori dagli articoli di Victoire Axiga-Dokpo e Itala Vivan.
Il dossier continua con vari approfondimenti su aspetti culturali del Senegal, con interessanti visuali storiche. Un panorama del cinema senegalese, della sua importanza nel passato con l’opera dei grandi Ousmane Sembène e Djibril Diop Mambéty così come della sua difficoltà attuale, è tracciato nell’articolo di Simona Cella.
La denuncia senza sconti dei rapper del movimento di protesta “Y en a marre” nei confronti della corruzione e dell’immobilismo della classe dirigente del Paese, così come la presa di posizione degli artisti hip hop nella vetrina mediatica del Forum sociale mondiale, tenutosi a Dakar nello scorso febbraio, sono raccontati da Fabrizio Guglielmini, assieme alla produzione degli artisti del neo ‘mbalax come Coumba Gawlo e Yossou Ndour.
Due importanti scrittori senegalesi presenti in Italia hanno dato il loro contributo a questo dossier: Cheikh Tidiane Gaye dando una personale selezione, presentazione e traduzione dei poeti senegalesi, Pap Khouma raccontando dal punto di vista di pioniere dell’immigrazione in Italia una breve storia del movimento che ha portato decine di migliaia di giovani senegalesi a spostarsi in Italia. L’integrazione linguistico-culturale di questi nuovi cittadini, con tutte le implicazioni sull’intreccio dei rapporti personali, sulla costruzione di famiglie miste, sull’educazione dei figli, è trattata dall’etnolinguista Baye Ndiaye, presidente del Centro orientamento studi africani di Milano.
Elisabetta Bevilacqua traccia una storia della presenza di scrittori senegalesi nel panorama della scrittura della migrazione in Italia, approfondendo, tra le altre, proprio l’opera di Pap Khouma, il cui libro (scritto assieme a Oreste Pivetta) Io venditore di elefanti è considerato il titolo con cui la “letteratura della migrazione” ha fatto il suo esordio in Italia.
La storia del Senegal è stata a lungo, bisogna dirlo, la storia del suo rapporto con la Francia. Un rapporto a cui la figura del poeta presidente Senghor ha dato una importante connotazione letteraria, culturale e linguistica, cosa che ha portato in eredità anche una certa ambiguità. Un’ambiguità che caratterizza la storia a fumetti Le Sénégal et Léopold Sédar Senghor, creata dallo sceneggiatore francese Saint-Michel, analizzata da Francesca Romana Paci, con un’attenzione speciale proprio alle implicazioni visive e linguistiche, spesso molto sottili, che possono essere ricondotte al complicato rapporto tra Paese colonizzato e madrepatria colonizzatrice. I fumetti sono un ottimo modo per capire il tessuto sociale di un Paese, per questo abbiamo pubblicato una tavola delle avventure di Goorgoorlou, l’anti-eroe creato dalla penna di T.T. Fons, probabilmente il più famoso e popolare personaggio a fumetti del Senegal, in quanto rappresenta l’uomo medio senegalese, disoccupato, alla ricerca costante di una piccola somma per la “Spesa Quotidiana”. Anche le tavole di Lamine Dieme, sulla passione dei bambini per il gioco del calcio, rappresentano una scena energica e scanzonata della vita sociale senegalese.
Come abbiamo detto, il Senegal è da tempo molto legato anche all’Italia, anche perché quella presente da noi è la più grande tra le diaspore senegalesi. L’articolo di Anna Casella Paltrinieri ripercorre la presenza dei Senegalesi muridi nella provincia di Brescia, dove questa confraternita ha creato un centro per il culto che, se in passato è stato occasione di dialogo interculturale e interesse reciproco con le istituzioni locali italiane, negli ultimi anni è diventato pretesto per polemiche sulla sicurezza da parte di alcuni partiti, senza che da parte della comunità senegalese si sia riusciti a dare un’adeguata risposta.
Parole chiave : Africa e Mediterraneo, Anna Casella Paltrinieri, Baye Ndiaye, Cheikh Tidiane Gaye, Elisabetta Bevilacqua, Fabrizio Guglielmini, Francesca Romana Paci, Immigrazione, Itala Vivan, Lamine Dieme, Pap Khouma, Senegal, Simona Cella, T.T. Fons, Victoire Axiga-Dokpo
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14 luglio 2011
Festival nel Deserto a Firenze
Da giovedì 21 a sabato 23 luglio l’Anfiteatro Parco delle Cascine di Firenze ospiterà il Festival au Désert/Presenze d’Africa, rassegna e laboratorio musicale multiculturale nata a partire dalla collaborazione col Festival au Désert di Essakane in Mali, considerato una delle manifestazioni musicali più importanti dell’Africa subsahariana. Quest’ultimo, organizzato sin dal 2001 dalle associazioni AITMA and EFES, trae le sue origini dalla grande tradizione delle feste tuareg che per lungo tempo rappresentarono un luogo decisionale e di scambio di informazioni privilegiato tra le diverse comunità. Nelle sue prime edizioni, il festival era costituito da danze e canzoni tuareg, poesie, corse di cammelli, giochi; poi aprì le porte ad artisti africani di altri Paesi.
Obiettivo della collaborazione tra il festival fiorentino e quello africano è “sviluppare nuove creazioni che coniughino il delicato lavoro di trasmissione delle tradizioni e tecniche strumentali africane, con le sonorità e le procedure più innovative modulate e sperimentate in occidente”.
Nelle tre serate si alterneranno sul palco musicisti africani provenienti da Mali, Senegal, Costa d’Avorio, Zimbabwe, Burkina Faso e, come ospiti, artisti italiani e internazionali.
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13 luglio 2011
Culture del Mondo: Rassegna multietnica dal 14 al 17 luglio
Da domani fino a sabato 16 luglio si terrà la rassegna Culture dal Mondo a Castenaso (BO). Un festival dove ogni sera dalle 19.00, a Casa Bondi, si terranno attività di ogni genere: esibizioni, spettacoli itineranti, atelier per i bambini, letture, cucina e proiezioni cinematografiche. Non mancheranno inoltre letture e concerti di musica etnica con ospiti d’eccezione come Nilza Costa, cantante e compositrice poliedrica, L’Accademia Do Ritmo Afroeira, nata a Bologna nel 1997 e diretta dal maestro Paolo Caruso e il gruppo bengalese di Dhar Palas e Zaman Asaduz. Riportiamo qui sotto i link al programma:
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22 giugno 2011
Gasy Bulles Festival: 6-25 giugno 2011

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Si terrà dal 22 al 26 luglio il quarto Talent campus, all’interno del Durban International Film Festival (21-31 luglio). Saranno presenti a Durban circa 50 filmmakers, provenienti da 16 stati africani — Botswana, Burkina Faso, Cameroon, Cote d’Iivoire, Egypt, Ethiopia, Ghana, Kenya, Lesotho, Mali, Nigeria, Rwanda, Swaziland, Uganda e Zimbabwe – che parteciperanno ad un intensivo programma di workshops e seminari nei primi cinque giorni del festival.
Questa quarta edizione del campus, dal tema Africa in Motion, include anche una Doc Station, riservata ai documentari, dove tre tra i talenti scelti saranno aiutati e riceveranno i consigli degli esperti prima di sottoporre i loro progetti di documentario a possibili finanziatori, editori o potenziali coproduttori all’interno del Durban FilmMart.
Monica Rorvik, direttrice del Talent Campus e vice-direttrice del DIFF, ha affermato che “il Talent Campus di Durban dà un contributo significativo alla crescita non solo delle competenze ma anche delle opportunità per i filmmakers africani. Alla giuria del festival quest’anno sono stati sottoposti molti più prodotti creati dai partecipanti al Talent Campus, e saranno proiettati all’interno del DIFF. Per molti di loro la partecipazione al campus è stato un passo per aprire la carriera a livello internazionale, come è successo ad Ariane Astrid Adoji, filmmaker camerunense il cui film è stato proiettato per la prima volta in occasione del DIFF nel 2010, e poi è stato visto ai festival di Goteborg, Dubai e a HotDocs festival, vincendo un premio al festival di Dubai. Ariane è tornata a Durban quest’anno con un nuovo progetto per il Durban FilmMart”.
Il Talent Campus è un progetto nato in partenariato tra il DIFF, il Berlinale Talent Campus e il Berlin International Film Festival, ed è supportato dall’ Ambasciata Tedesca in Sudafrica, dal Goethe-Institut, e dal KwaZulu-Natal Department of Economic Development and Tourism.
A parte il festival di Berlino, il Talent Campus è ospite anche nei festival di Buenos Aires, Guadalajara e Sarajevo, e si sta pensando ad un ulteriore campus in Giappone. Le opportunità per i talenti partecipanti si accrescono infatti attraverso la rete dei Talent Campus e attraverso la piattaforma di informazione globale della Berlinale.
Per qualsiasi informazione sul festival si può contattare tramite mail: talent@ukzn.ac.za o talent.durban@gmail.com
Il Durban International Film Festival è organizzato dal Centre For Creative Arts (University of KwaZulu-Natal) con il supporto del National Lottery Distribution Trust Fund (principale finanziatore), National Film and Video Foundation, KwaZulu-Natal Department of Economic Development and Tourism, HIVOS, City Of Durban, German Embassy, Goethe Institut, e molti altri partner.
Parole chiave : Berlinale, centre for creative arts, documentari, Durban International film Festival, Sudafrica, Talent Camp
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Mercoledì 1° giugno 2011 alle ore 12:00 inaugureremo a Vercelli, presso il Liceo Scientifico Statale Amedeo Avogadro, la mostra con le migliori opere del Premio Africa e Mediterraneo per il miglior fumetto inedito di autore africano 2009-2010.
La quinta edizione del Premio ha raccolto una grande partecipazione degli artisti africani con 71 artisti, provenienti da 27 paesi per un totale di 108 storie pervenute.
“Fumetti a tema libero”, “Povertà” e “Sport” sono i tre percorsi attraverso i quali lo spettatore potrà esplorare le tecniche e la creatività degli autori immergendosi nelle storie da essi raccontate: interpretazioni ironiche della storia passata e presente dell’Africa, denunce della vergogna senza scuse della povertà, storie di successi e sconfitte nello sport.
La mostra ci consente di proporre al pubblico una panoramica del fumetto africano, dai talenti emergenti ai professionisti, raggiunti grazie all’opera di diffusione del bando da parte di media africani, di istituzioni internazionali, delle associazioni di fumettisti e soprattutto degli autori stessi, attraverso il passaparola.
Durante l’inaugurazione interverranno:
Marta Meloni, coordinatrice progetto Africa Comics
Alessia Rosa, coordinatrice progetti scuola Piemonte Africa e Mediterraneo
Il progetto Africa Comics è realizzato dall’associazione Africa e Mediterraneo con il contributo di Regione Piemonte – Determinazione n. 1386/2010 e della Regione Emilia Romagna.
Parole chiave : africa comics, Liceo scientifico A. Avogadro di Vercelli, regione piemonte
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Si svolgeranno dal 3 al 7 maggio a Procida, nella sede del Conservatorio delle Orfane in Terra Murata, le giornate di studio dedicate a Comunicazione e Graphic Novel dal titolo “Un ambiente fatto a strisce: alla conquista delle coscienze dei più giovani”. Alle giornate, organizzate dall’Università degli Studi di Napoli L’Orientale all’interno del progetto OASI, parteciperanno anche Sandra Federici, di Africa e Mediterraneo e coordinatrice di “Africa Comics”, che parlerà di questo progetto e dell’Africa contemporanea raccontata dai suoi fumettisti, ed anche Pat Masioni, vincitore della prima edizione del Premio Africa e Mediterraneo per il miglior fumetto inedito di autore africano e autore di Rwanda 94 (Glénat) e di un episodio di The Unknown Soldier (Vertigo/DC Comics). La partecipazione alle giornate è libera, per iscriversi o ricevere maggiori informazioni scrivere a: oasi@unior.it oppure albertomanco@unior.it.
Clicca qui per il programma completo dell’iniziativa.
Parole chiave : africa comics, Agenda cultura maggio 2011, Comunicazione, graphic novel, pat masioni, procida, rwanda 94, sandra federici, università orientale
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Lai-momo soc. coop. nell’ambito della gestione di punto migranti promuove la partecipazione dei giovani G2 e non all’iniziativa “Italiani si nasce o si diventa?” organizzata dal Distretto Pianura Est della Provincia di Bologna. Venerdì 18 marzo dalle ore 18 al Centro Giovanile di Castenaso si terranno incontri, proiezioni di videoclip e musica sul tema della cittadinanza vista dalle seconde generazioni.
Di seguito il programma completo dell’iniziativa.