10 gennaio 2013

Proposte per l’evoluzione del sistema d’asilo alla luce dell’esperienza Nord Africa

Presentazione dell’articolo “Proposte per l’evoluzione del sistema d’asilo alla luce dell’esperienza Nord Africa”, pubblicato sul numero 77 (2012) di Africa e Mediterraneo a firma di Nadan Petrovic, responsabile dell’unità SID (Sistema di interventi decentrati) dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM).

L’articolo di Nadan Petrovic mette in luce come l’Italia dal 1989 ad oggi, tra i paesi industrializzati, sia diventata a tutti gli effetti una delle mete preferenziali per l’arrivo di richiedenti asilo, esaminando i provvedimenti istituzionali che sono stati attuati per ottimizzare la gestione di questo fenomeno e le possibilità di integrazione per i rifugiati.

Petrovic passa in rassegna le ricadute sulle politiche di accoglienza ed integrazione degli stranieri nonché le iniziative legislative ed organizzative, assolutamente necessarie alla luce del nuovo contesto, a livello del terzo settore e degli enti locali.

L’articolo passa poi ad esaminare nello specifico come lo Stato abbia deciso di affrontare la situazione  nel caso dell’Emergenza Nord Africa (ENA). Emerge come i servizi di accoglienza abbiano presentato varie criticità ma ci sia stata anche l’introduzione di innovazioni in relazione alla capacità del sistema di garantire piena autonomia ai titolari di protezione internazionale. Nelle esperienze relative all’ENA possono dunque essere individuati nuovi spunti per riflettere sull’organizzazione e la governance territoriale e nazionale degli interventi.

Viene così ad emergere la necessità di collegare più efficacemente i nove CARA (strutture che garantiscono l’accoglienza ai richiedenti protezione internazionale) alla rete SPRAR di seconda accoglienza, le proposte avanzate per conseguire questo obiettivo rientrano nell’ottica di un maggiore impegno da parte dei gestori nel verificare l’effettiva condizione dei migranti e di una maggiore collaborazione tra strutture operanti sul territorio regionale, assicurando in questo modo anche un effettivo controllo sull’erogazione di servizi che presentano maggior peso economico.

Per quanto riguarda l’integrazione in quanto tale, viene auspicata la possibilità di interventi volti a favorire un miglior inserimento socio-lavorativo attraverso percorsi di formazione e forme di job-matching.

Infine emerge la necessità di una maggiore governance globale degli interventi, in modo da garantire un migliore coordinamento e rendere così efficienti i singoli atti intrapresi dagli attori coinvolti, evitando sovrapposizioni.

L’Emergenza Nord Africa ha dunque contribuito al concretizzarsi di misure necessarie ad un miglioramento del sistema d’asilo in Italia, ma la strada da percorrere non è ancora finita: in questo testo Petrovic ci mostra quali possibilità si siano aperte ed espone interessanti proposte metodologiche.

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