23 gennaio 2011
Perché l’immigrazione ci fa bene?
Sono finalmente riuscita ad andare a una presentazione del Dossier Caritas Migrantes 2010. (http://www.dossierimmigrazione.it/)
Ieri mattina, sabato 22 gennaio 2011 a Castello d’Argile c’era un convegno sull’immigrazione i cui principali relatori erano Franco Pittau della Caritas, che presentava il Dossier 2010, e Andrea Stuppini della Regione Emilia-Romagna chiamato a parlare del bilancio costi-benefici dell’immigrazione (lo stesso tema da lui trattato all’interno del Dossier).
E’ il primo di 6 incontri sul rapporto tra immigrazione e territorio organizzati dall’Ufficio di Piano di Pianura Est della Provincia di Bologna e dalla Coop. Lai-momo, che si terranno in altrettanti paesi del Distretto, con il bel titolo “La comunità che cambia”.
Tra il pubblico, un gruppo di studenti della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna, diversi amministratori locali dei comuni vicini, alcuni partecipanti a un corso di formazione per mediatori interculturali organizzato dalla Provincia.
Pittau è stato coinvolgente come al solito. Ha detto che nonostante il numero di chi partecipa a questi convegni sia limitato, hanno una grande importanza perché chi è presente deve poi essere un moltiplicatore di informazioni. “Ognuno di voi, ha detto, deve convincere gli altri con grinta e determinazione che è necessario che il nostro Paese cambi atteggiamento verso l’immigrazione, perché la Storia ha messo sul nostro cammino l’immigrazione e se noi non ‘facciamo pace’ con questo fenomeno seguiamo una strada sbagliata. Certo noi che siamo qui siamo tutti convinti, quello che dobbiamo fare è convincere gli altri, spiegare con calma servendoci dei dati. E fare rete, perché l’Italia è piena di organizzazioni e persone che lavorano con professionalità e creatività e stare in collegamento non può che aiutarci.”
Poi ha iniziato a parlare del Dossier, cominciando dalla sua storia. Ha subito tenuto a precisare che “I numeri del Dossier Caritas sono tutti presi da statistiche ufficiali, lo dico perché la Lega ogni tanto dice che noi ci inventiamo i numeri. Noi prendiamo i dati e li mettiamo insieme, e dal confronto dei numeri vengono fuori letture significative del fenomeno”.
Il Dossier è nato nel ’91 poco dopo la Legge Martelli sull’immigrazione. Quell’anno gli immigrati erano 500.000. Adesso, dopo 20 anni, sono 5.000.000.
Precisamente, i dati del 2009 riportano 4.235.000 regolari. A questi, la Caritas aggiunge una stima di 684.000 persone regolari ma non ancora registrate all’anagrafe, per un totale di 4.919.000 persone.
L’incidenza delle donne è del 51,3 %.
Interessante il confronto con il quadro europeo. Nei 27 stati UE ci sono 29.690.000 stranieri. Dunque, in Italia vive poco meno di 1/6 degli immigrati in Europa. Al primo posto c’è la Germania con 7.000.000 di stranieri. Lì i flussi sono molto stretti e impostati sul lavoro stagionale e qualificato. E poi, molti possono facilmente diventare cittadini tedeschi. Comunque, 1/6 di quelli che abitano in Germania ha “un passato migratorio”.
Si prevede che l’Italia diventi il primo paese se continua con questi ritmi.
La maggioranza delle presenze è al Nord Ovest (31,6) e al Nord Est (26,6).
Le provenienze si sono scombussolate negli ultimi anni: la maggioranza ora viene dall’Europa. Romania (887.000), Albania (466.000), Marocco (431.000), Cina (188.000), Ucraina (194.000), Filippine (123.000), India (105.000), Polonia (105.000), Moldova (105.000), Tunisia (103.000).
Le nuove nascite sono state nel 2009 77.000, e si arriverà presto a 100.000, quindi, anche se si chiudessero tutte le frontiere come vuole qualcuno, ci sarebbe comunque un aumento considerevole ogni anno.
Pittau è poi passato a descrivere l’importanza della presenza straniera per il nostro Paese, attraverso una breve analisi demografica. Dal 2000 al 2009, l’età media in Italia è passata da 31,5 a 43,3 anni. Gli ultra 65enni in Italia hanno un’incidenza del 20% sugli italiani, del 2,2% sulla popolazione straniera.
40% degli immigrati sono addetti a lavori disagiati (di sera, di notte, di domenica).
Comunque, se il trend si mantiene, nel 2050 saranno più di 12 milioni, 1/6 del totale.
“E a questa gente è giusto dare pari opportunità - ha concluso – una giusta accoglienza, altrimenti il nostro Paese, che già va male, andrà sempre peggio, perché chiusura e diffidenza non portano da nessuna parte. Comunque siamo pieni di coppie miste, associazioni miste, programmi culturali misti: l’Italia migliore sta facendo questo, ed è quella che deve vincere.”
Della ricca relazione di Andrea Stuppini della Regione Emilia Romagna, sul bilancio contributi/costi degli immigrati, riportiamo l’interessante affermazione che gli immigrati negli ultimi 10 anni hanno dato un contributo fondamentale al risanamento del bilancio nell’INPS. Gli stranieri pagano ogni anno 7,5 miliardi di contributi previdenziali e, essendo la maggioranza non anziani, non costano quasi nulla, perché già nel 2002 la legge Bossi Fini aveva portato a 65 anni l’età di pensionamento per gli stranieri, uomini e donne. E anche sulle spese sociali incidono pochissimo, proprio per il fatto che sono giovani, perché la maggior parte delle spese di welfare in Italia vanno per pensioni e sanità, quindi per gli anziani.
E’ ora di sfatare anche il mito delle case popolari. Ha chiesto al sindaco di Castello D’Argile Michele Giovannini: quanti immigrati ci sono qui? L’8%. E quanti stranieri nelle case popolari? 14%. “Ecco, ha ragione la Lega, pensate solo a loro!” Ha scherzato. “In realtà, quando l’80% delle famiglie italiane è proprietaria della casa in cui vive, non è possibile fare un confronto di questo tipo: bisogna tenere conto dei cittadini che sono in affitto, che sono quelli che hanno davvero bisogno della casa popolare. E tutto si ridimensiona.”
“Certo che quanto a miti ce ne sono tanti – ha confermato il Sindaco. – Pensi che vengo spesso fermato dai cittadini che mi chiedono: ma è vero che ai servizi sociali vengono tanti stranieri perché ogni volta che si presentano gli date 30 euro?”
Leggende metropolitane nella pianura bolognese…
Parole chiave : Andrea Stuppini, Castello D'Argile, contributi previdenziali, Dossier Caritas Migrantes 2011, Franco Pittau, La comunità che cambia, presenze straniere
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Il 18 gennaio scorso, Africa e Mediterraneo ha presentato il progetto Investir au Sénégal: progetto finanziato all’interno del programma Plasepri, “piattaforma” di risorse e assistenza tecnica realizzata dai due governi, italiano e senegalese. Hanno partecipato Teresa Marzocchi, assessore regionale alle Politiche sociali, Tafsir Mbaye, Responsabile del Programma Plasepri e direttore della Direzione Microfinanza del Ministero dell’imprenditoria femminile e della microfinanza della Repubblica del Senegal, Andrea Marchesini Reggiani, presidente della cooperativa “Lai-momo”, e il senatore Giovanni Bersani, fondatore e presidente onorario dell’ong Cefa, da sempre impegnato in progetti di sviluppo per l’Africa.
Il programma Plasepri prevede un finanziamento a “credito di aiuto” del governo italiano al governo senegalese di 20 milioni di euro e un finanziamento “a dono” di 3 milioni e 700mila euro. Il governo senegalese contribuisce a sua volta con un apporto di 350mila euro. L’obiettivo specifico è aumentare il volume di investimenti produttivi da parte delle piccole e medie imprese in modo da offrire opportunità d’impiego in Senegal, soprattutto nelle regioni a più forte emigrazione, in un’ottica di sviluppo sostenibile del Paese, nel pieno rispetto dell’ambiente e dei diritti umani. Un progetto rivolto sia a imprenditori italiani interessati al Senegal che a migranti senegalesi residenti in Italia. Con un obiettivo preciso: favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese nel Paese africano, valorizzando al tempo stesso il potenziale rappresentato dalla comunità senegalese italiana (8800 i residenti in Emilia-Romagna) e fornendo prestiti per la creazione e l’ampliamento di imprese.
Il progetto Investir au Sénégal di Africa e Mediterraneo ha lo scopo di diffondere la conoscenza di questa opportunità presso i cittadini senegalesi e gli imprenditori italiani residenti in Emilia-Romagna, Sardegna e Sicilia e di svolgere assistenza tecnica nella costruzione del business plan e nella compilazione della domanda di finanziamento.
Oltre ad Africa e Mediterraneo, titolare del finanziamento, sono partner del progetto la CNA di Modena, il Comune di Sant’Agata Bolognese, la coop. Lai-momo di Sasso Marconi (BO), l’Associazione Jubboo - Sant’Agata Bolognese (BO) e l’ONG Concept, Dakar.
Sono inoltre partner Associati il Comune di Thiadiaye, Sénégal il Comune di Vittoria (RG), l’Associazione dei Sénégalesi in Sardegna (Cagliari) e il Centro Studi Africani in Sardegna (Cagliari), Provincia di Cagliari.
Per informazioni: tel. 051 840166 m.meloni@africaemediterraneo.it
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In un’Italia dove ancora c’è chi si ostina a non voler vedere il cambiamento in atto e sfoga le proprie insicurezze dietro affermazioni del tipo “nelle città italiane sembra sempre di stare in Africa”, c’è un pensiero contro corrente che si mette in piazza.
E sposta l’accento su dati che non si possono trascurare, anche se difficilmente un servizio del telegiornale li riporterà, preferendo puntare l’attenzione sull’emergenza caldo: “ecco i consigli degli esperti su cosa dovete bere, mangiare e fare ”.
Stiamo parlando degli stranieri in Italia, la cui presenza in crescita sta cambiando le nostre città, rendendole molteplici. Stiamo parlando di quel 6% della popolazione che produce il 10% del PIL italiano. Di quelle 700 mila colf regolari e altrettante in nero che “badano” i nostri anziani. Di quei 4 milioni di individui che nel 2008 hanno pagato tasse per 5,8 miliardi di euro e hanno usufruito di servizi pubblici per circa 700 milioni di euro.
E stiamo parlando anche dei nuovi italiani, i figli di immigrati nati in Italia, quelli definiti “di seconda o terza generazione”.
A loro e ai temi dell’interculturalità e della valorizzazione del contributo dei “nuovi italiani” all’economia del nostro territorio è dedicato MOLTEPLICITTÁ, una manifestazione fatta di incontri, dibattiti e spettacoli che si terrà a Bologna dal 2 al 18 luglio.
Ideata da Legacoop Bologna, con il patrocinio del Comune di Bologna, della Provincia di Bologna e della Regione Emilia-Romagna, MOLTEPLICITTÁ prende spunto da best practice e riflessioni cooperative nate dal confronto con stakeholder, istituzioni e cittadinanza. In questa prima edizione hanno collaborato ITC Teatro di San Lazzaro, Arci di Bologna, Centro Interculturale Zonarelli, Fondazione Istituto Gramsci Regione ER, Rete Together, Biblioteca Sala Borsa, Librerie.coop e ATER formazione.
Nella giornata del 2 luglio, il programma di Molteplicittà apre con un Convegno e due Workshop ai quali parteciperanno tra gli altri Riccardo Staglianò, Laura Boldrini, Yassine Lafram, Gianpiero Calzolari, Claudio Levorato, Viorica Nechifor, Massimo Livi Bacci e Fabio Granata. A seguire dal 3 al 5 luglio, all’interno della rassegna “Scena dell’incontro”, la magnifica cornice di Piazza Santo Stefano si trasformerà in una grande istallazione visiva per “Il Viaggio attraverso l’accampamento mondo”, mentre dall’8 al 18 luglio presso Giardini Filippo Re avranno luogo spettacoli e incontri letterari. Di indubbio valore le presentazioni che si svolgeranno presso Librerie.coop Ambasciatori in via Orefici 19, con la presenza di ospiti di livello internazionale quali: Dambisa Moyo, Laura Boldrini, Enzo Bianchi, Matilde Callari Galli, Enzo Colombo, Gianpiero Dalla Zuanna, Massimo Mezzetti.
Elisabetta degli Esposti Merli
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27 maggio 2010
31/12/2010- Concorso letterario nazionale “Lingua Madre”
Diamo notizia della VI Edizione del Concorso nazionale “Lingua Madre”.
Il concorso è organizzato dalla Regione Piemonte e dal Salone Internazionale del Libro.
Si tratta di un concorso letterario rivolto alle donne straniere residenti in Italia che vogliono approffondire e comunicare il rapporto tra la propria realtà e quella che le accoglie.
Una sezione particolare è inoltre, dedicata alle donne italiane che vogliono raccontare storie di donne straniere e fare da tramite tra differenti culture.
É previsto un premio in denaro per le prime tre classificate:1000 euro per la 1° classificata, 500 euro per la seconda, 400 euro per la terza e ci sarà un premio Sezione Speciale per le “Donne Italiane Raccontano le Donne Straniere” di 400 euro. Verrà rilasciato un diploma e le vincitrici potranno essere coinvolte, a discrezione del concorso, in attività e presentazioni.
Gli elaborati devono prevenire entro il 31 dicembre 2010 a:
Concorso letterario nazionale Lingua Madre
CASELLA POSTALE 427
Via Alfieri, 10 – 10121 Torino Centro
Parole chiave : concorsi, Donne, Letteratura, Premi letterari
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15 marzo 2010
Per parlare con te
Pubblichiamo l’intervento di Silvia Festi, coordinatrice dei progetti interculturali di Lai-momo, alla Conferenza sulle donne migranti dello scorso 11 marzo.
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30 dicembre 2009
Laboratorio interculturale di auto-narrazione sul corpo femminile
Venerdì 9 dicembre a Crevalcore (Bo) abbiamo presentato il CD ROM “Culture Femminili in Valigia”, che racchiude l’esperienza di un laboratorio interculturale di auto-narrazione sul corpo femminile, realizzato dalla Cooperativa Lai-momo tra il 2007 e il 2008.
Tale attività era parte del progetto “Intercultura ad Ovest”1, un’iniziativa tuttora in corso che propone un modello innovativo di lavoro di rete sul tema dell’inclusione sociale della popolazione immigrata, con specifiche azioni positive per le donne migranti.
Gli interventi orientati al femminile, previsti da tale progetto, hanno l’obiettivo di coinvolgere donne migranti e native in attività di gruppo che da un lato favoriscono l’espressione e la valorizzazione della propria identità e della cultura di appartenenza in una logica dialettica e di confronto reciproco, e dall’altro gettano le basi o rafforzano le metodologie di un agire insieme verso obiettivi comuni.
Il lavoro svolto a Crevalcore ha interessato un gruppo molto numeroso di donne migranti, complessivamente si sono avuti, infatti, circa 40 contatti con persone provenienti dal Marocco, dalla Tunisia, dal Sudan, dalla Moldavia e dal Pakistan.
Complessivamente sono stati organizzati 7 incontri della durata di 2 ore ciascuno su quattro tematiche: la cura del corpo femminile, il concetto di bellezza e il tema dell’esibizione del corpo femminile nella sfera pubblica, sia in situazioni quotidiane, sia in situazioni particolari come il matrimonio.
Il laboratorio aveva la conduzione di un’operatrice di Lai-momo e una madiatrice linguistico-culturale di lingua araba. Di volta in volta sono stati proposti gli argomenti elencati e si è favorito lo scambio di narrazioni tra le partecipanti, mentre l’operatrice aveva il compito di trascrivere le testimonianze.
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Parole chiave : Crevalcore, Laboratori, Lai-momo
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16 dicembre 2009
Il diritto di voto per i marocchini residenti all’estero
La settimana scorsa eravamo a Casablanca per partecipare alla prima conferenza dei marocchini nel mondo organizzata dalla stessa società civile marocchina.
Il convegno è la conclusione di un lungo percorso animato da 450 associazioni, confluite nel movimento “Daba 2012”, ovvero “Adesso 2012”, un titolo che rimanda alla necessità di definire fin da ora il tema del diritto al voto dei cittadini marocchini immigrati alle elezioni politiche che si svolgeranno in Marocco nel 2012.
Le altre tappe del percorso hanno interessato le città di Imola, Amsterdam, Parigi e Madrid, i luoghi che rappresentano le nazioni dove risiedono la maggior parte degli immigrati marocchini.
Hamid Bichri, Presidente dell’Unione Democratica delle Associazioni dei Marocchini in Italia e uno dei promotori del movimento “Daba 2012”, ha affermato che i 3.500.000 migranti provenienti dal Marocco non possono essere più considerati solo fonti di reddito, ma devono diventare un vero e proprio soggetto politico.
L’obiettivo di “Daba 2012” è di sensibilizzare e spingere il Governo e i partiti politici del Marocco ad attivare le procedure per permettere ai marocchini residenti all’estero di votare i propri rappresentati in patria e di potersi candidare.
Bichri sottolinea come la situazione attuale sia profondamente ingiusta in quanto la Costituzione del Marocco prevede il diritto di voto per tutti i suoi cittadini, ma questo non è possibile nei fatti.
Complessivamente al convegno si sono avute 150 presenze, di cui 80 erano persone venute dall’estero, un successo per gli organizzatori.
La prima parte della giornata di venerdì è stata dedicata agli interventi di 5 partiti politici e 3 sindacati, che hanno dimostrato all’unanimità la necessità di ottenere il diritto di voto per i cittadini marocchini nel mondo.
Nel pomeriggio invece si è affrontato il tema della dimensione sociale, culturale, economica e politica della migrazione, attraverso la presentazione di buone prassi emerse da progetti in corso in Olanda, Francia, Belgio, Germania, Italia e Canada.
In tale ambito siamo stati invitati a presentare i risultati della ricerca sul fenomeno migratorio su uno dei territori in cui Lai-momo, la nostra cooperativa, opera, il Distretto “Pianura Est” della Provincia di Bologna. La presentazione è stata fatta insieme alla Dott.ssa Loredana Naborri, Responsabile dei servizi sociali del Comune di Baricella, nel quale coordina progetti realizzati con l’Associazione Hilal – Sport e Cultura del Marocco.
Infine sabato sono stati discussi i temi della rappresentanza della comunità marocchina nelle istituzioni nazionali, della democratizzazione della partecipazione dei cittadini marocchini residenti all’estero al consiglio della comunità e delle potenzialità delle nuove generazioni marocchine.
Sul sito Daba2012 sarà presto pubblicato un documento che riassumerà le raccomandazioni politiche e gli intenti emersi dalla Conferenza.
Tatiana di Federico
Parole chiave : Casablanca, elezioni, Lai-momo, Marocchini nel mondo, Marocco
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10 dicembre 2009
Il convegno dei marocchini in diaspora a Casablanca
Segnaliamo la nostra partecipazione al convegno Citoyenneté et participation politique des Marocains de l’Etranger, che si terrà a Casablanca l’11 e il 12 dicembre.
La conferenza è organizzata dal movimento Daba 2012 pour tous al quale aderiscono più di 450 associazioni e centinaia di personalità, quadri e attori della comunità marocchina in diaspora.
La conferenza di Casablanca è una tappa importante di una serie di incontri organizzati dal movimento a Parigi, Madrid e Amsterdam e ha l’ambizione di fare la sintesi delle raccomandazioni e delle proposte per sollecitare la partecipazione politica dei cittadini marocchini residenti all’estero.
Nell’ambito di tale evento Tatiana Di Federico, coordinatrice di progetto della cooperativa Lai-momo, presenterà i risultati della ricerca sul fenomeno dell’immigrazione nel Distretto Socio Sanitario “Pianura Est”, illustrando le presenze e le principali caratteristiche della popolazione migrante che vi risiede.
Parole chiave : Lai-momo, Marocco
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01 dicembre 2009
Appuntamento con Lai-momo: “Ascoltarsi donne” a Calderara di Reno
I lettori di Africa e Mediterraneo sono invitati domani al pomeriggio di letture organizzato alla Casa dell’Arcobaleno di Calderara di Reno. Qui sotto trovate il Pdf con il volantino e tutti i dettagli. Non mancate.
Parole chiave : Lai-momo
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Venerdì 27 alle 9 e 30 nella sala del Consiglio Comunale di San Pietro in Casale sono stati presentati a sindaci e assessori dei comuni del distretto i risultati di “Immigrazione ad Est”, una ricerca realizzata dalla Società Cooperativa Lai-momo, in collaborazione con la Provincia di Bologna, la Regione Emilia-Romagna e il Dossier Statistico Caritas Migrantes.
L’obiettivo dell’indagine è stato quello di fotografare l’immigrazione nel territorio e fornire agli amministratori strumenti e dati per la lettura degli aspetti locali di questo fenomeno.
Sono intervenuti l’Assessore Provinciale Giuliano Barigazzi, il Presidente del Comitato di Distretto e Sindaco di Budrio Carlo Castelli, Raffaele Lelleri dell’Osservatorio Provinciale delle Immigrazioni, Andrea Stuppini, del Servizio Politiche per l’Accoglienza e Integrazione della Regione, Pietro Pinto e Silvia Festi rispettivamente direttore e coordinatrice della ricerca e Franco Pittau direttore del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes, che ha sostenuto e supervisionato la ricerca in quanto innovativa esperienza di analisi di un contesto territoriale inferiore all’ambito provinciale.
Innanzitutto la ricerca delinea statisticamente le caratteristiche della popolazione immigrata residente sul territorio: il primo aspetto rilevato è la conferma che il distretto è un’area a forte vocazione immigratoria in cui la presenza di persone di origine straniera è ormai un dato strutturale. La percentuale di popolazione straniera sul totale dei residenti era al 31.12.2008 del 7,2% e, visti i trend di crescita, è destinata a crescere nei prossimi anni.
La giovane età dei residenti stranieri (l’83% ha un’età inferiore ai 44 anni e quasi un quarto ha meno di 15 anni) e l’alta presenza nelle scuole (già al 10,3%) confermano che si tratta di un fenomeno non passeggero, che si sta radicando nel territorio e che contribuisce in misura crescente al sistema economico (delle oltre 9100 imprese presenti nel territorio, 766 pari all’8,4% ha un titolare nato in paesi extraeuropei).
Il Report della ricerca – pubblicato come Dossier tematico di approfondimento dell’Osservatorio Provinciale delle Immigrazioni di Bologna – contiene anche un’analisi estremamente innovativa sull’incidenza fiscale degli stranieri che evidenzia, tra gli altri dati, come l’apporto dei contributi INPS versati dai cittadini stranieri nella Regione Emilia-Romagna nel 2007 costituisca il 7,5% del totale dei contributi (analisi a cura dell’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio).
Ulteriore obiettivo della ricerca era quello di rilevare eventuali criticità e attriti, che potrebbero generare in futuro conflitti, e fornire elementi conoscitivi utili agli Enti locali per agire preventivamente. Per quanto riguarda i possibili focolai di tensione, emerge un quadro secondo il quale la presenza di immigrati stranieri nel Distretto è in gran parte una presenza discreta, quasi invisibile e non si registrano al momento significative situazioni di conflitto, anche se l’attuale crisi economica potrebbe generarne.
Uno degli strumenti di prevenzione a questo riguardo è il miglioramento della comunicazione delle politiche locali per l’immigrazione.
Emerge chiaramente, infatti, che è diffusa una conoscenza parziale delle azioni che le amministrazioni locali promuovono, rispetto alle quali emergono opinioni spesso orientate dai media nazionali e la necessità di superare le generalizzazioni improprie attraverso uno sforzo di mutua conoscenza.
La ricerca è stata promossa nell’ambito delle attività previste dal Piano di Zona distrettuale per la salute e il benessere sociale del Distretto Pianura Est. Il Distretto è oggi impegnato in un profondo sforzo per garantire una piena integrazione sociale dei cittadini stranieri sul territorio, attraverso una doppia azione: da un lato i servizi rivolti alla popolazione straniera, con la presenza, per esempio, di sportelli informativi e di orientamento in tutti i Comuni e una vasta offerta di corsi di italiano, dall’altro con il supporto ai servizi pubblici grazie ad un servizio qualificato di consulenza e mediazione culturale e un forte investimento sulla formazione (rivolta a 160 insegnanti e 150 persone impiegate nei comuni e nell’AUSL).
