05 luglio 2012
Petizione a sostegno degli artisti tunisini
L’esposizione di arte contemporanea tunisina Printemps des Arts, organizzata a La Marsa (Cartagine) dall’1 al 10 giugno ha provocato l’ira di gruppi salafiti e giovani violenti che hanno danneggiato alcune opere e costretto le autorità a imporre il coprifuoco e i galleristi a ritirare le opere.
Alcuni giovani integralisti hanno giudicato blasfemo il contenuto delle opere esposte e hanno fatto irruzione nel palazzo Abdellia danneggiando alcune opere, in particolare l’istallazione Le Ring dell’artista Faten Gaddes, costituita da un ring su cui erano appesi punching balls raffiguranti volti di donne. Alcune tele sono state lacerate, e nei giorni seguenti altri attacchi sono avvenuti contro l’Istituto Superiore di Belle Arti e le sedi di partiti laici e sindacati. In questa galleria di Le Monde sono pubblicate le foto dei danni provocati. http://www.lemonde.fr/international/portfolio/2012/06/14/exposition-le-printemps-des-arts-2012-a-la-marsa-en-tunisie_1718066_3210.html
Il direttore della manifestazione, l’artista italiano Paolo Perrelli ha denunciato la natura politica dell’attacco “Una politica di non definita natura e intenzione, caduta purtroppo talmente in basso da utilizzare il braccio violento dei fondamentalisti religiosi per dimostrare che chi possiede un’autodeterminazione critica nei confronti dell’ oscurantismo religioso, può produrre una minaccia per il mondo islamico, quindi va ucciso”.
Diversi artisti tunisini si sono riuniti a Parigi per protestare contro questa accusa di essere miscredenti e soprattutto per lamentarsi del fatto di non essere stati protetti dalle autorità tunisine. Su vari siti sono apparse vignette e scritte satiriche (raccolte in questo articolo http://fr.globalvoicesonline.org/2012/06/21/113770/). E’ stato criticato soprattutto il Ministro della Cultura Mehdi Mabrouk che non ha difeso la manifestazione ma l’ha fatta chiudere, giustificando di fatto le violenze affermando che l’arte contemporanea non deve “attaccare i simboli religiosi”.
E’ possibile firmare un appello a difesa della libertà artistica promosso dal Collettivo tunisino per l’arte, la cultura e le libertà qui.