27 giugno 2025

Gli oggetti raccontano la migrazione al femminile: il nuovo numero di Africa e Mediterraneo

È disponibile il numero 101 di Africa e Mediterraneo intitolato “Memorie della migrazione, biografie femminili, materialità”, curato dalle direttrici Sandra Federici ed Enrica Picarelli.
Il dossier affronta la migrazione partendo dal movimento degli oggetti che accompagnano le persone. Si sofferma in particolare sugli “oggetti della memoria”: quei beni personali che suscitano ricordi deliberati o involontari della terra di origine, della cultura domestica, delle relazioni famigliari e sociali e del vissuto del passato precedente alla migrazione.

coverQuesti oggetti si muovono con le persone, a volte anche di più, creano paesaggi affettivi e reti di relazioni, custodiscono mondi interiori, riproducendo identità in divenire e negoziando i termini dell’appartenenza in condizioni di spaesamento e dislocazione. Essi preservano la genealogia e rendono tangibile l’esperienza della migrazione e la coscienza della diaspora. Si fanno simbolo e catalizzatore di significati culturali, di memoria identitaria, di storia, ma anche di aspettative per il domani. Questo universo materiale e le sue pratiche culturali offrono un punto di osservazione sui processi di deterritorializzazione e ri-territorializzazione del nostro mondo, aiutandoci a comprendere meglio uno scenario in cui le società sembrano contemporaneamente “liquefarsi” e irrigidirsi sull’asse di “differenze” identitarie percepite come sempre più esclusive e inconciliabili.

Al mito degli anni ’90 del Novecento che immaginava un pianeta globalizzato, popolato da individui dotati di “cittadinanza flessibile”, si è sostituita la visione tossica e “territorializzata” di stati-nazione blindati dove la mobilità si configura sempre più come un privilegio anziché un diritto. Questa visione si traduce in un pensiero dell’esclusione supportato da politiche che, oltre a respingere fisicamente le persone migranti, ne espropriano e sopprimono la voce e, in particolare nel caso italiano, impostano normative e prassi del soggiorno secondo una modalità che rende l’effettivo esercizio dei diritti, primo fra tutti quello alla cittadinanza, un ostacolo costante. Ciononostante le persone – e in alcuni casi interi popoli – si spostano, sperimentando nuove forme di mobilità che plasmano la Storia e rendono i migranti i primi protagonisti degli stravolgimenti geopolitici di questi anni.
I contributi esaminano il ruolo degli oggetti della memoria nella letteratura, nell’antropologia sociale e nell’arte, sia quella esposta nei musei che quella prodotta dai migranti nel corso di percorsi di superamento del trauma.

Il numero è acquistabile sul sito di edizioni Lai-momo a questo link:
https://www.laimomo.it/prodotto/memorie-della-migrazione-biografie-femminili-materialita/

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