11 giugno 2010

16/06/2010- Contemporary Art Africa a Basel (Svizzera)

ut85_FocusLogoBlauWebEvento: Contemporary Art Africa.

Dove: Utengasse 32- Basel, Svizzera

Quando: Dal 16 al 20 giugno.

Informazioni: Focus 10 presenta la seconda edizione di “Contemporary Art Africa”. Interessante esposizione d’opere di arte contemporanea africana. Saranno esposte opere di artisti africani provenienti da tutto il mondo. La manifestazione comprende inoltre, vernissage, concerti, dibatitti e workshop. Info.

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09 giugno 2010

22/07/2010- Durban International Film Festival 2010 a Durban

DIFF2010-250Evento: Durban International Film Festival 2010.

Dove: Durban, Sudafrica.

Quando: Dal 22 luglio al 1 agosto 2010.

Informazioni: Segnaliamo la trentunesima edizione del Durban International Film Festival, che si terrà a Durban dal 22 luglio al 1 agosto.

Il festival è promosso dal Center for Creative Arts dell’università di KwaZulu-Natal.

All’interno della manifestazione, avranno l’opportunità di mostrare le proprie opere, i giovani artisti africani, selezionati per partecipare al terzo Talent Campus Durban. Il Talent Campus Durban prevede un programma di cinque giorni di corsi e work-shop intensivi, che si terranno dal 23 al 27 luglio.

Il progetto è stato creato in partnership con il Durban International Film Festival con la collaborazione del Berlinale Talent Campus, Berlin International Film Festival ed è supportato dall’Ambasciata tedesca in Sudafrica, dal Goethe-Institut e dal Dipartimento di Sviluppo economimo e del turismo KwaZulu-Natal. Info.

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07 giugno 2010

Il dandismo in Africa

in: Moda

Presentazione dell’articolo “Il dandismo in Africa”, pubblicato sul numero 69-70 di Africa e Mediterraneo a firma di Marie-Amy Mbow, archeologa, ricercatrice sul tessile africano, docente presso l’Institut Fondamental d’Afrique Noire e artista.

A giudicare dalla diffusione delle insegne dei sarti nelle capitali africane e dai frequenti ammodernamenti a cui sono sottoposti gli abiti, soprattutto quelli dei giovani, la sartoria vive un momento di grande vitalità nel continente.
Sebbene stilisti africani di fama rivendichino un proprio ruolo, questa effervescenza sembra essere soprattutto il prodotto della passione e dell’abilità di sarti locali e degli stessi giovani africani che non possono in alcun modo permettersi di acquistare gli abiti dei grandi stilisti africani.
Un ruolo centrale in queste dinamiche hanno i cosiddetti fashion freak o dandy, che hanno fatto della moda una vocazione e un lavoro. I dandy africani, per di più originari delle ex-colonie francesi o inglesi, hanno messo il loro amore per l’eleganza al servizio di amici, conoscenti e clienti. Riuniti in club con speciali codici per gli adepti, pensano se stessi come una sorta d’aristocrazia.
I precursori di questo movimento sono senza dubbio i dandy di Bacongo in Brazzaville, che hanno fondato il club denominato SAPE (Société des Ambianceurs et Personnes Elégantes o Society of Makers of Atmosphere and Elegant People).
Il confronto con i dandy del secolo scorso è inevitabile. Mentre questi miravano a scioccare la società borghese europea, i membri della SAPE (detti in francese sapeurs) seguono la moda per affermarsi in società dove l’apparenza è tutto.
Sociologicamente questo fenomeno può essere visto come il risultato di una dinamica culturale nata dall’incontro tra cultura africana e cultura occidentale; una dinamica che, seppure l’identificazione con un modello dominante sia piuttosto evidente, non può essere circoscritta e interpretata semplicemente come assimilazione in quanto le abilità, le risorse e le aspettative dei sapeurs sono centrali. Questi, e i dandy africani in generale, attraverso gli strumenti dei rituali e dei club, creano nuovi modelli e nuovi valori, andando a costituire una vera e propria subcultura.
Il fenomeno dei sapeur, in conclusione, presenta le città africane come laboratori dell’innovazione dove emergono nuovi stili e modelli sociali sperimentali da elaborare e rielaborare e in cui è comunque visibile, in una certa misura, l’influenza della tradizione.

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03 giugno 2010

L’Europa e gli aiuti umanitari raccontati dagli studenti

in: Media

La Direzione Generale per gli aiuti umanitari della Commissione europea (ECHO) organizza un evento di restituzione dei risultati della campagna pedagogica di sensibilizzazione sull’aiuto umanitario europeo realizzata in questi mesi in Sicilia.

“Two-minute clips on humanitarian aid” è un progetto di comunicazione che è stato realizzato in questi mesi da ECHO, l’unità operativa dell’UE che si occupa di aiuto umanitario.
Il suo obiettivo era quello di avvicinare i giovani e di sensibilizzarli sulle tematiche relative ai processi che si generano laddove incombono catastrofi naturali o conflitti.
Il progetto ha coinvolto circa 250 ragazzi tra i 16 e i 18 anni , in 7 scuole superiori di 4 province della Sicilia, Catania, Palermo, Ragusa ed Enna.

Nel corso dell’anno scolastico i ragazzi, guidati da un media educator, si sono addentrati nel mondo delle emergenze umanitarie, studiandone meccanismi, problematicità e possibili soluzioni. Al termine di questo percorso hanno realizzato un video clip di due minuti sul tema degli aiuti umanitari che mettesse in luce le loro riflessioni e impressioni.

Una giuria ha poi selezionato il lavoro migliore, che sarà premiato nel corso dell’evento finale, il 4 giugno. La classe vincitrice vedrà il proprio video inserito nella programmzione di ETICA TV, la prima web tv che consente di seguire reportage, documentari, interventi e contributi, nati e prodotti in ambiti di particolare impegno sociale, e rivolta a quanti vogliono essere protagonisti di un agire consapevole.

La giuria era composta da:

Mauro Baffico- Direttore Editoriale EticaTV.net
Francesca Bullio – Project manager Fondazione per la Scuola
Vincenzo Fano – Docente di Logica e Filosofia della Scienza
Sandra Federici – Direttrice di Africa e Mediterraneo e coordinatrice di progetti di Media Education
Alma Grandin – ideatrice e conduttrice di News Generation- Il Giornale Radio dei Ragazzi (Radio Rai 1)
Maddalena Grechi – Responsabile comunicazione di Agire – Agenzia Italia Risposta alle Emergenze
Andrea Segre – Regista e dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione

Tutti i video saranno saranno diffusi su internet e raccolti in dvd che sarà distribuito a livello nazionale.

L’evento conclusivo si terrà

Venerdì 4 giugno 2010
ore 10:30
Castello Ursino
Piazza Federico II di Svevia, 1
CATANIA

Saranno presentati 10 video clip realizzati dai ragazzi delle scuole coinvolte nel progetto e avrà luogo la cerimonia di premiazione della classe vincitrice.

Interverranno:

Raphael Brigandì – Unità Informazione e Comunicazione di ECHO a Bruxelles
Salvo Pogliese – Deputato regionale
Marella Ferrera – Assessore comunale Cultura e Grandi Eventi
Sandra Federici – Presidente della giuria

Testimonial dell’evento Giusi Malato, pallanuotista, pluricampionessa italiana europea e mondiale. Medaglia d’oro con il Setterosa alla Olimpiadi di Atene del 2003

Modera:
Fabio Federici – Project manager, Lai-momo

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03 giugno 2010

Mimetizzazione urbana. Safari di strada

in: Moda

Presentazione dell’articolo “Mimetizzazione urbana. Safari di strada”, pubblicato sul numero 69-70 di Africa e Mediterraneo a firma di Ann Gollifer, storica dell’arte e artista.

Il tessuto è una lezione di storia materializzata, che passeggia nelle città e nei villaggi di tutta l’Africa.
La storia dell’origine e della diaspora dei tessuti wax e fancy comincia con l’arrivo dei mercanti olandesi in Indonesia nel diciottesimo secolo, i quali copiarono la tecnica batik e ne introdussero la produzione in Olanda. I batik europei (detti wax) erano realizzati attraverso apparecchiature industriali ed erano più costosi dei loro simili artigianali.
La popolarità delle stampe wax crebbe sia in Europa che in Africa tra la metà e la fine del diciannovesimo secolo. La colonizzazione creò una forte domanda di questi tessuti in Africa, al punto che l’industria europea assorbì, nel suo repertorio, motivi e gusti africani. I colonizzatori utilizzavano questi prodotti per aver accesso al continente e alla sua popolazione; ma, allo stesso tempo, registrando i gusti dei clienti africani, l’importazione di questi tessuti permise la salvaguardia di tradizioni vitali e la loro congiunzione con la contemporaneità.
Nel XX secolo l’industrializzazione della produzione tessile si sviluppò in Africa in collaborazione con l’Europa. In particolare, grandi impianti furono aperti in Nigeria e Ghana, i cui prodotti cominciarono a rivaleggiare con le manifatture europee.
Oggi le fabbriche tessili olandesi e inglesi, ad eccezione di Vlisco, hanno chiuso. E anche la produzione africana è diminuita a causa del mercato degli abiti usati e della concorrenza di tessuti indiani e cinesi prodotti espressamente per il mercato africano.
Gollifer, stimolata dalla ricerca su questi tessuti, ha cercato di creare qualcosa che coniugasse la profondità storica del wax con la moda contemporanea e nel 2007, con un gruppo di giovanissimi, desiderosi d’acquisire uno stile maggiormente consapevole, ha creato l’etichetta Urban Camouflage. Insieme hanno organizzato una serie di “safari di strada”, durante i quali si recavano in luoghi particolari della città e realizzavano delle performance. Queste performance avevano impatto sia sulla popolazione presente sia sul gruppo stesso, che reagiva in modo diverso a seconda dei luoghi.
Il progetto ha dato all’autrice l’opportunità di trovare quello che definisce «il senso più contemporaneamente africano» della moda e dello stile, che ne incorpora la storia, l’identità, l’ironia e l’innovazione.

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01 giugno 2010

Proclamati i vincitori del Premio Africa e Mediterraneo per il miglior fumetto inedito di autore africano

in: Fumetto

Proclamati i vincitori del Premio Africa e Mediterraneo per il miglior fumetto inedito di autore africano

DWA (Eric Andriantsialonina), Là où je suis, Madagascar, vincitore della sezione Sport

DWA (Eric Andriantsialonina), Là où je suis, Madagascar, vincitore della sezione Sport

La giuria del Premio Africa e Mediterraneo ha selezionato i vincitori delle tre sezioni del concorso il 28 maggio scorso.
La scelta è stata particolarmente difficile data la quantità e la qualità dei lavori inviati dai partecipanti. In totale, per questa edizione del premio sono state inviate 105 storie, provenienti da 17 paesi africani.
I vincitori riceveranno un premio in denaro.
Le storie valutate più interessanti dalla giuria saranno valorizzate nel contesto di esposizioni e con la pubblicazione nel quinto album collettivo Africa Comics.
L’edizione del progetto 2009-2010 è co-finanziata dalla Regione Piemonte.

I VINCITORI

1. Sezione «Povertà»

Primo premio ex æquo:
Mola Boyika, (Rép. Démocratique du Congo), Pauvreté en Afrique
Valérie Badika Nzila, (Rép. du Congo), Les laissés-compte de Kitokoville

Menzione della giuria:
Kanyi Adrien Folly-Notsron, (Togo), Haiti, mon amour
Boureima Nabaloum, (Burkina Faso), Le Citoyen

2. Sezione «Storie a tema libero»

Primo premio ex æquo:
Roberto Millan, (South Africa), Hello Neighbour
Popa Matumula, (Tanzania), Expectations!

Menzione della giuria:
Jason Bronkhorst, (South Africa), 1600 and Something

3. Sezione «Sport»

Primo premio:
Eric Andriantsialonina, (Madagascar), Là où je suis

Menzione della giuria:
Lamine Dieme, (Sénégal), Modou
Edin Pumbulu, (Rép. Démocratique du Congo), Foot Africa

La giuria

La giuria, che si è riunita venerdì 28 maggio a Torino presso il Circolo dei Lettori, era composta da:
Sandra Federici, direttrice di Africa e Mediterraneo
Andrea Marchesini Reggiani, responsabile del progetto Africa Comics
Anna Ciammitti, professionista nei campi del cinema d’animazione, fumetto, illustrazione, video e siti web
Edo Chieregato, esperto di fumetto e docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna
Japhet Miagotar, fumettista e ceramista presso il Centro d’Arte Applicata di Mbalmayo in Camerun.

Les vainqueurs du Prix Africa e Mediterraneo pour la meilleure bande dessinée inédite d’auteur africain

DWA (Eric Andriantsialonina), Là où je suis, Madagascar, vincitore della sezione Sport

DWA (Eric Andriantsialonina), Là où je suis, Madagascar, vincitore della sezione Sport


À l’issue de sa délibération le 28 mai dernier, le jury du Prix Africa e Mediterraneo a sélectionné les résultats pour les trois sections du concours.
Le choix a été particulièrement difficile au regard de la quantité et de la qualité des oeuvres reçues. Au total, cette année, 105 histoires nous ont été envoyées, par des artistes originaires de 17 pays d’Afrique.
Les vainqueurs recevront une somme d’argent.
Par ailleurs, les meilleures œuvres feront l’objet d’une exposition et figureront dans le 5ème album collectif Africa Comics.
Le projet est co-financé par la Regione Piemonte.

LES VAINQUEURS

1. Section « Pauvretés »

Premier prix ex æquo:
Mola Boyika, (Rép. Dém. du Congo), Pauvreté en Afrique
Valérie Badika Nzila, (Rép. du Congo), Les laissés-pour-compte de Kitokoville

Mention du jury:
Kanyi Adrien Folly-Notsron, (Togo), Haiti, mon amour
Boureima Nabaloum, (Burkina Faso), Le Citoyen

2. Section « Sujet libre »

Premier prix ex æquo:
Roberto Millan, (South Africa), Hello Neighbour
Popa Matumula, (Tanzania), Expectations!

Mention du jury:
Jason Bronkhorst, (South Africa), 1600 and Something

3. Section « Sport »

Premier prix:
Eric Andriantsialonina, (Madagascar), Là où je suis

Mention du jury
Lamine Dieme, (Sénégal), Modou
Edin Pumbulu, (Rép. Dém. du Congo), Foot Africa

Le Jury
Le jury qui s’est réuni vendredi 28 mai à Turin au Circolo dei lettori, était composé de:
Sandra Federici, directrice de Africa e Mediterraneo,
Andrea Marchesini Reggiani, directeur des projets de Africa e Mediterraneo
Anna Ciammitti, spécialiste de cinéma d’animation, de bande dessinée, d’illustration, de video, sites web
Edo Chieregato, spécialiste de bande dessinée et professeur à l’Académie des Beaux Arts de Bologne
Japhet Miagotar, bédéiste et céramiste au Centre d’Arts Appliqués du Mbalmayo au Cameroun

The winners of Africa e Mediterraneo Award for the best unpublished African comic-story

DWA (Eric Andriantsialonina), Là où je suis, Madagascar, vincitore della sezione Sport

DWA (Eric Andriantsialonina), Là où je suis, Madagascar, vincitore della sezione Sport


The jury of the Africa e Mediterraneo Award announced the results for the three sections of the competition at the Circolo dei lettori in Turin.
The jury found it difficult to select the winning artwork, both because of the quantity and the quality of the comics received. This year, a total of 105 comic strips were sent in by artists in 17 African countries.
The winners of each section will receive a cash prize. The best comic in each section will be published by Lai-momo Coop and the Africa e Mediterraneo Association in the Africa Comics anthology, and will be published on the website www.africaemediterraneo.it. Africa e Mediterraneo will also produce exhibitions displaying the artwork.
The project is co-financed by the Region of Piemonte.

THE WINNERS

1. «Comics on Poverties» Section

Winners ex æquo:
Mola Boyika, (Rép. Dém. du Congo), Pauvreté en Afrique
Valérie Badika Nzila, (Rép. du Congo), Les laissés-compte de Kitokoville

Special mention:
Kanyi Adrien Folly-Notsron, (Togo), Haiti, mon amour
Boureima Nabaloum, (Burkina Faso), Le Citoyen

2. «Free Subject» Section

Winners ex æquo:
Roberto Millan, (South Africa), Hello Neighbour
Popa Matumula, (Tanzania), Expectations!

Special mention:
Jason Bronkhorst, (South Africa), 1600 and Something

3. “Sport” Section

Winner:
Eric Andriantsialonina, (Madagascar), Là où je suis

Special mention:
Lamine Dieme, (Sénégal), Modou
Edin Pumbulu, (Rép. Dém. du Congo), Foot Africa

The Jury

Sandra Federici, Director of Africa e Mediterraneo
Andrea Marchesini Reggiani, Director of the Africa Comics project
Anna Ciammitti, Professionist in the fields of animation cinema, comics, illustration, video, web sites.
Edo Chieregato, Comics Expert and Professor in the Academy of Fine Arts in Bologna
Japhet Miagotar, Cartoonist and Ceramist in the Center of Applied Art in Mbalmayo, Cameroon

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01 giugno 2010

Il sistema prêt-à-porter

in: Moda

Presentazione dell’articolo “Il sistema prêt-à-porter”, pubblicato sul numero 69-70 di Africa e Mediterraneo a firma di Barbara Holub, artista e membro di Transparadiso.

Nel progetto The System: Prêt-à-porter Barbara Holub, artista austriaca, partendo dal fenomeno quotidiano dell’abbigliamento, analizza differenti modelli economico-sociali relativi allo scambio o alla vendita d’abiti usati. Un piccolo video realizzato presso un yard sale (mercatino domestico) di Los Angeles, si concentra soprattutto sul cambiamento della postura che le persone assumono nel weekend quando si recano ad acquistare o scambiare abiti (usati) nei cortili anteriori loro o dei loro vicini. Questo processo incoraggia la comunicazione in aree residenziali che sarebbero altrimenti tagliate fuori dal mondo esterno. Nel video, lo scambio di beni ed eventualmente di denaro non è necessariamente basato sul profitto economico e costituisce la base della comunicazione.
Un modello di relazione inversa, centrata al profitto, può essere visto nel pannello realizzato dall’artista ed esposto presso la galleria Künstlerhaus a Vienna nel 2006. Il pannello mostra un macchinario per la selezione degli abiti usati utilizzato dall’organizzazione Humana. Quest’organizzazione, di cui si è interessata l’artista austriaca, è stata fondata in Danimarca ma è attiva a livello mondiale ed ha operato anche a Vienna, dove avveniva la selezione degli abiti usati per il mercato africano. Oggi quest’attività è stata dislocata in Bulgaria e Turchia, dove il costo del lavoro è inferiore.
Sul pannello è possibile vedere l’immagine di una persona graficamente ricoperta dalla fotografia del macchinario per la selezione degli abiti. La persona rappresenta simbolicamente la sparizione di questo lavoro a Vienna. Le foto scattate durante il fashion show al Künstlerhauspassage di Vienna sono poi state utilizzate per creare un paravento esposto al Plymouth Arts Centre.
Barbara Holub lancia un appello su questa rivista agli artisti africani interessati a sviluppare una collezione a partire dagli abiti usati importati dall’Europa, che costituisca un’interpretazione contemporanea della moda africana. Lo scopo è trovare un’interpretazione ibrida della cultura europea e di quella africana. The System: Prêt-à-porter, nato come progetto artistico, potrebbe portare alla creazione di un’etichetta che più che soddisfare il desiderio d’esotismo europeo, rappresenti la con- temporaneità della moda africana.

Per aquistare on line il N. 69-70 di Africa e Mediterraneo, conoscere o acquistare i numeri precedenti, sottoscrivere un abbonamento vai al sito di Lai-momo, l’editore.

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