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Sulla restituzione | On Restitution

Sulla restituzione | On Restitution di Lucrezia Cippitelli e Donatien Dibwe dia Mwembu Questo numero ha raccolto idee e dibattiti sulla questione delle “restituzioni”. Diversi campi di sapere vengono attraversati per sollecitare un ripensamento che riguarda solo gli oggetti e la loro storia di provenienza e fa ripensare la genealogia delle istituzioni, delle classificazioni, del […]

L’Africa digitale | Digital Africa

L’Africa digitale | Digital africa di Piergiorgio Degli Esposti ed Enrica Picarelli La rivoluzione digitale è un fatto incontrovertibile, ma non una realtà omogenea nel mondo, al punto che l’accesso (e mancato tale) alle tecnologie digitali è annoverato tra i fattori di dis/uguaglianza sociale, come sono la classe, il genere, le preferenze sessuali e l’età. […]

Acqua e Africa | Water and Africa

Acqua e Africa | Water and Africa Africa e Mediterraneo n. 98 (1/23) Foto di copertina: Artist and activist Stoneface Bombaa standing atop a pile of trash in Nairobi wearing one of his Tree Helmets, part of his Nomadic Forest Installation. Bombaa created the installation as part of his Future Forest Ritual meant to engage […]

Laboratorio Africa

Il numero 97 di Africa e Mediterraneo ha aperto a ricercatrici e ricercatori dei temi legati all’Africa e alla migrazione uno spazio per descrivere i percorsi di approfondimento che le/li stanno appassionando senza limitazioni tematiche, affinché fosse “il campo” a parlare. In un momento di forti cambiamenti sia sul continente che nel suo rapporto con il mondo e i paesi del Mediterraneo in particolare, ne è nata una mappatura (pur parziale e in fieri) con tre assi principali: il passato coloniale italiano e la storia presente del Corno d’Africa, le frontiere della migrazione, e quello che si può chiamare “laboratorio Africa” che raccoglie argomenti di grande attualità come il Covid-19 e i rapporti con la Cina.

Foto di copertina
Roberto Pare, Souvenir d’Afrique 1 (detail), acrylic and collage on canvas, 150×120 cm, 2022. Courtesy: Black Liquid Art Gallery, © Roberto Pare
Africa e Mediterraneo n. 97 (2/22); Lingua: Contiene articoli in italiano e inglese; Codice ISSN: 1121-8495; Formato: 104 pp., 21×28 cm, brossura filo refe.

Il grado zero del razzismo: aspetti epistemologici della prospettiva genetica

Il dossier 96 di Africa e Mediterraneo, intitolato “Il grado zero del razzismo” e curato da Vincenzo Fano e Matteo Bedetti, sonda alcuni degli aspetti più controversi del dibattito purtroppo ancora in corso sulle differenze razziali. La propensione a suddividere la popolazione umana in razze a cui sono attribuite caratteristiche omogenee ed essenziali è tutt’oggi diffusa e supportata non solo da comportamenti sociali e attitudini culturali, ma anche da una pericolosa pseudoscienza che trova spazio e anzi alimenta i discorsi su questo tema. Partendo dal lavoro del genetista Richard Lewontin, che ha dimostrato come la variazione genetica tra “razze” sia minima in confronto a quella all’interno delle popolazioni, il dossier offre alcune chiavi di lettura del pensiero razzista, raccogliendo contributi che spaziano dalla disamina antropologica, al pensiero filosofico, ai più recenti studi di genetica.

Foto di copertina
Peter Mukhaye, Veiled to Fit In, BLM series 2020. Courtesy of AKKA Project and the artist.

Black to the Future. Arte contemporanea e pratiche creative dell’abbigliamento in Africa e nella Diaspora

Le pratiche dell’abbigliamento nell’arte contemporanea, nelle mode e nelle estetiche del quotidiano sono spazi in cui si acquisisce visibilità, si negozia e ci si impone, rimodellando le forme del proprio corpo e del proprio campo d’azione. Gli artisti che lavorano sulle trasformazioni materiali e simboliche del corpo che passano dalle pratiche dell’abbigliamento possono offrire uno sguardo significativo sulle mutazioni in atto in Africa e nella Diaspora.

Gli articoli raccolti in nel dossier n. 95 di Africa e Mediterraneo esplorano il nesso fra arte contemporanea e pratiche creative dell’abbigliamento in Africa e nella Diaspora da una molteplicità di prospettive sia teoriche che pratiche. Che si tratti di saggi o di esperienze, riflessione ed operatività vi appaiono come strettamente congiunte: in tutti i casi si tratta di confrontarsi con dinamiche sociali, culturali ed economiche che richiedono una presa di posizione, una consapevolezza delle poste politiche in gioco. Più che di rappresentazioni di stati di fatto, si tratta di interventi che tentano intercettare, facilitare o produrre, trasformazioni.

La dimensione temporale evocata dal titolo di questo dossier – Black to the Future – riprendendo il famoso film di Zameckis, rimarca la centralità del rapporto fra passato e futuro che contrassegna qualsiasi processo di cambiamento: che cosa si vuole o si può lasciare andare e cosa si desidera o si è costretti a portarsi dietro o reinventare.
Foto di copertina: Zohra Opoku, One of Me II, 2017-2020 (detail). Screenprint on textile, acrylic, thread. Courtesy of Mariane Ibrahim

Tutela ambientale, rifiuti ed economia circolare in Africa

La pressione e l’allarme per la scarsità delle risorse a fronte della crescita della popolazione e per l’emergenza climatica sono più che mai forti, a pochi giorni dal G20 di fine ottobre e dall’attesissima conferenza sul clima COP26 di Glasgow. L’opinione pubblica globale sente il problema in maniera sempre più urgente, prendendo come punto di riferimento comune i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile adottati dalle NU nel 2015 all’interno dell’Agenda 2030 e diventando sempre più consapevole dell’interdipendenza globale.
La via alla crescita sostenibile, tra opportunità e contraddizioni, deve essere percorsa dall’intera comunità internazionale, e in questo processo l’Africa può giocare un ruolo da protagonista. Con l’Agenda 2063, the Africa we want, lanciata nel 2013,

Foto di copertina: © Detail of garment label by the upcycling Ghanaian brand Slum Studio, based in Accra. http://www.theslumstudio.com/ Photo by Tora San Traoré

Corno d’Africa: prospettive e relazioni

Il Corno d’Africa è stato a lungo identificato come una regione d’instabilità permanente, dove Stati falliti (Somalia) e frozen conflicts (Etiopia-Eritrea) facevano da cornice a fenomeni terroristi (Shabaab), espansionismo commerciale dei Paesi del Golfo, regolamenti di conti tra oligarchie regionali (Sudan, Sud-Sudan).
La pace tra Etiopia ed Eritrea del 2018 aveva suscitato speranze, ma si è rivelata essere solo un punto di partenza, soprattutto dopo l’esplosione del conflitto tra il governo dell’Etiopia e le forze armate del TPLF nella regione del Tigray, a partire dal 4 novembre 2020, con le disastrose conseguenze per decine di migliaia di persone costrette a fuggire nei campi sudanesi.

Foto di copertina: © Aïda Muluneh, The World is 9; Postcards to Asmara, 2016 photograph. Courtesy: Aïda Muluneh

Emergenza, comunità, resilienza

Resilienza è diventata, negli ultimi anni, una parola particolarmente fortunata, che, grazie alla sua forza evocativa e metaforica, risuona negli ambiti più diversi (psicologia, sociologia, urbanistica, mondo della comunicazione di massa…). Questa molteplicità di usi (e abusi) ha sollevato anche molti dubbi sulla sua reale capacità esplicativa: si tratta di un’utile parola-chiave, di uno strumento analitico per meglio comprendere la contemporaneità, o di una semplice moda?

Vivre sur le seuil rencontres congolaises

Gli artisti raccontano il presente, immaginano il futuro, criticano quando non provocano. Gli studiosi (storici, antropologi, linguisti, curatori d’arte e critici letterari) impegnati nel progetto «Mobilità-stabilizzazione: rappresentazioni congolesi e dinamiche sociali, in Congo e nel mondo», a cui è dedicato questo numero di Africa e Mediterraneo, hanno chiesto a quindici giovani creativi congolesi di compiere insieme percorsi di ricerca sui temi più controversi e dolorosi della contemporaneità, come la condizione postcoloniale, la subordinazione politica ed economica, la migrazione, l’identità e le sue rappresentazioni, la memoria e il patrimonio culturale, le eredità della violenza coloniale… in Congo e non solo.

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