Bologna Cares!

Il nostro territorio fa la sua parte

Cosa?

L’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati – persone costrette a lasciare il loro Paese per fuggire guerra, insicurezza, privazione della libertà – è un dovere che coinvolge non solo l’ambito nazionale ed europeo, ma anche i territori, le amministrazioni, la società civile.

Anche Bologna fa la sua parte con vari progetti di accoglienza, tra i quali il Sistema di Protezione dei Richiedenti asilo e dei Rifugiati (SPRAR).

Con la campagna Bologna cares! il Comune di Bologna intende sensibilizzare la cittadinanza sul tema della protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati e comunicare le attività che nella nostra città sono messe in campo da istituzioni e privato sociale per fare fronte ai bisogni dell’accoglienza.

Come?

La campagna di comunicazione Bologna cares! è nata nel 2014 per volere del Comune di Bologna. La prima annualità della campagna ha avuto come filo conduttore l’analisi delle cause che spingono ogni anno milioni di individui a lasciare il proprio paese di origine e a cercare protezione altrove. Lo scopo era far comprendere la differenza tra i migranti economici e i richiedenti asilo, che affrontano questi percorsi perché costretti a fuggire da situazioni di grave insicurezza, guerra ed emergenze ambientali.

Tra le iniziative realizzate nel 2014, concentrate soprattutto attorno al 20 giugno Giornata mondiale del rifugiato, ricordiamo il convegno “L’Italia e il sistema europeo comune di asilo”, in cui sono intervenuti rappresentanti della Commissione europea, del Governo italiano, delle istituzioni locali e della società civile, la mostra fotografica “Snapshots from the border”, con scatti sull’accoglienza in zone di confine tra Italia, Malta e Ungheria. Manifesti con foto e testimonianze di rifugiati sui “perché” della loro fuga sono stati affissi negli autobus della città, con lo slogan “La mia città fa la sua parte”, mentre il volume “Tutta la vita in un foglio” ha raccolto una selezione di memorie di richiedenti asilo transitati in Italia tra il 2010 e il 2014.

Nel 2015 la campagna Bologna cares! è stata incentrata invece sulle storie dei richiedenti asilo che, dopo essere stati accolti e aver ottenuto lo status, sono stati seguiti nel loro inserimento nel contesto socio-economico italiano e sono riusciti a dar vita a un percorso concreto di integrazione. Questo tema è collegato a un focus sui grandi rifugiati della storia, per puntare il riflettore sulle figure che hanno lasciato un segno nella storia e che sono state a loro volta costrette ad abbandonare il proprio Paese. Tra queste ci sono anche donne e uomini che nell’affrontare l’esilio in un nuovo paese non si sono fatti travolgere ma hanno continuato a lavorare e ad esprimersi, lasciando all’umanità un segno mai più cancellato. Parliamo di personaggi come Dante, Chopin, Einstein, Rita Levi Montalcini, Miriam Makeba, Hannah Arendt… La campagna ha così realizzato un laboratorio video a cui hanno partecipato anche rifugiati della città e da cui è emerso un video spot dove tre rifugiati hanno vestiti i panni di tre personaggi storici come Einstein, Chopin e Dante, delle locandine esposte in varie linee di autobus della città, vari laboratori di fumetto e teatro e il convegno finale per la Giornata Mondiale del Rifugiato.

L’accoglienza dei richiedenti asilo come attività necessaria e ordinaria dello scenario sociale di oggi e del futuro è stato il tema dell’edizione 2016.
L’“effetto accoglienza” ha ricadute positive e costruttive, mentre la “mancanza di accoglienza”, produce povertà ed esclusione, e in diversi ambiti (salute, casa, cibo, relazioni, lavoro) si può verificare una forte differenza tra le situazioni in cui la persona è accolta e quando non lo è, con ricadute su tutto il tessuto sociale.
Un ruolo importante in questi processi di integrazione lo riveste lo sport: attraverso esperienze agonistiche e non si fortificano corpi e relazioni. Per questa ragione è stata fatta una mappatura delle attività sportive condotte dagli ospiti delle strutture di accoglienza del territorio bolognese e sono stati realizzati video che documentano l’impegno di alcuni richiedenti in questo ambito.
Sport e “effetto accoglienza” sono stati quindi al centro delle iniziative portate avanti nel 2016: dal video di animazione, al laboratorio di giornalismo, dalla campagna sugli autobus, al dossier di Africa e Mediterraneo.
Sempre in questa edizione sono state prodotte infografiche con i dati e i numeri del sistema di accoglienza nell’area metropolitana di Bologna: sono inserite sul sito della campagna e vengono aggiornate mensilmente.