01 giugno 2009

L'”heritage” e l'”heritage tourism”, fra autenticità ed interpretazione

in: Turismo

logo-patrimonio-originalePresentazione dell’articolo “Heritage, turismo, autenticità” pubblicato sul numero 65-66 di Africa e Mediterraneo a firma di Silvia Barberini, docente di Antropologia Culturale presso l’Università Milano-Bicocca.

Come si definisce l’heritage e come la sua tutela si declina nel turismo? All’interno del dibattito attuale heritage indica un bene ereditario, pubblico, connotato da un’idea di possesso. Soprattutto, poi, è centrale il processo di selezione del passato che esso comporta (non tutto il passato è considerato, infatti, eredità da valorizzare, ma solo quegli elementi a cui un gruppo o una società attribuiscono un valore in funzione dei valori attuali). Il passato trasmesso ed ereditato è oggetto di un costante processo di re-interpretazione e re-iscrizione nel presente che, lungi dall’essere esente da conflitti, anche violenti, va a definire aspetti fondamentali quali l’origine e l’identità di una società.
La tutela di questi patrimoni culturali non è solo fine a stessa, ma anche in funzione di un uso turistico dell’heritage, da cui questa forma particolare di turismo culturale che è l’heritage tourism. L’articolo affronta nel dettaglio la questione dello sguardo del visitatore e del problema dell’autenticità. Non potendo ricorrere al concetto di autenticità oggettiva della concezione museale, i siti dichiarati patrimonio culturale si definiscono all’interno di una autenticità relativa, negoziabile, i cui significati sono direttamente connessi alla pratica sociale. Il turista non è interessato di un autenticità degli oggetti visitati, ma in se stesso.

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