25 marzo 2010

Il bando ACP-Cultures, strumento di analisi e di riflessione sulla cooperazione culturale

in: Cultura

Presentazione dell’articolo “Il bando ACP-Cultures, strumento di analisi e di riflessione sulla cooperazione culturale”, pubblicato sul numero 68 di Africa e Mediterraneo a firma di Marta G. Carrascosa, giurista, attualmente impiegata come responsabile delle sovvenzioni nell’ambito del programma ACP-Cultures.

Oggi è risaputo che il settore culturale riveste un ruolo importante nei processi di sviluppo economico e sociale. Nonostante ciò, è necessario assicurare i finanziamenti indispensabili per garantire la regolarità dei bandi aperti a proposte culturali per soddisfare in maniera efficace le richieste del settore culturale della zona ACP.

Villa Ker Thiossane, dédiée à l'art et aux échanges culturels

Villa Ker Thiossane, dédiée à l'art et aux échanges culturels

Il programma ACPCultures nasce tra il 2000 e il 2003, nel momento in cui il Gruppo ACP riesamina il sistema di finanziamenti puntuali a favore di programmi più strutturati, cerca di instaurare un vero e proprio dialogo con gli operatori culturali e raccoglie informazioni sulle diverse industrie culturali nei Paesi ACP. Il programma ACPCultures si divide in tre grandi orientamenti: i destinatari dei finanziamenti sono operatori e attori culturali della zona ACP; il Segretariato ACP è responsabile della messa in moto dei progetti; una priorità assoluta è data agli scambi e alla cooperazione Sud-Sud. Purtroppo i sei progetti ritenuti non sono sufficienti per avere un impatto sostanziale. Inoltre conviene seguire i progetti dal ricevimento della sovvenzione fino alla valutazione e la condivisione dei risultati.
Ogni progetto sostenuto da ACPCultures rappresenta un’esperienza da analizzare e condividere, in modo da trarre insegnamenti, approfondire e orientare le decisioni e le pianificazioni future.

Una prima ondata di programmi pilota è stata lanciata dall’UE nell’ambito culturale con l’entrata in vigore del Trattato di Maastricht nel 1993. Tra questi progetti rientra Cultura 2000, rinnovato dall’attuale programma Cultura 2007-2013, che costituisce un riferimento per il programma ACPCultures. Quindici anni sono stati necessari per rendere efficace il programma, grazie alla revisione dei programmi precedenti, all’adattamento dei metodi al contesto culturale, ai bandi regolari e alle risorse finanziarie in continuo aumento.

Agli inizi del programma ACPCultures, la prima posta in gioco è stata la delimitazione del campo d’azione e i criteri d’eleggibilità, si è cercato di stabilire un equilibrio tra gli attori europei e operatori ACP, facilitando l’accesso prioritario agli operatori ACP, creando una migliore rete intra-ACP, etc. L’approccio del programma, limitato ad un solo bando, l’inesistenza di un mandato per agire a livello nazionale, la collaborazione tra regioni come condizione intrinseca della cooperazione intra-ACP, e l’assenza di continuità nei bandi, non permetteranno di stabilire nell’immediato delle specifiche misure di revisione tipiche del meccanismo di sovvenzionamento pluriannuale. Infine è indispensabile sviluppare un’attività di analisi e di diffusione delle informazioni per migliorare la comprensione del settore d’intervento.

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22 marzo 2010

L’UNESCO e il binomio cultura e sviluppo

in: Cultura

Presentazione dell’articolo “L’UNESCO e il binomio cultura e sviluppo”, pubblicato sul numero 68 di Africa e Mediterraneo a firma di Oriol Freixa Matalonga, Programme Specialist presso il settore Relazioni Internazionali e Cooperazione dell’UNESCO.

Quartier général de l'UNESCO, performance du groupe “Kalomkognes”, Sénégal, danse traditionnelle, danseur africain, musicien, folklore. © UNESCO/Claude Michel

Quartier général de l'UNESCO, performance du groupe “Kalomkognes”, Sénégal, danse traditionnelle, danseur africain, musicien, folklore. © UNESCO/Claude Michel

L’UNESCO è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite ed ha un ruolo chiave all’interno del “binomio cultura e sviluppo” (C+D Binomium).
Uno dei suoi principali impegni è quello di promuovere, proteggere e coordinare la Convenzione sulla protezione e promozione della diversità delle espressioni culturali del 2005, convenzione che descrive i diritti e i doveri dei partiti e identifica gli aspetti fondamentali del Binomium.
L’UNESCO però ha anche un altro ruolo, che è quello di coordinatore nella Finestra tematica sulla cultura e lo sviluppo del Fondo per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio (MDG-F), amministrato dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP).

Queste attività dell’UNESCO dimostrano un approccio concreto e pratico al C+D Binomium, sia a livello locale che globale, con l’obiettivo di dimostrare l’importanza della cultura nello sviluppo sostenibile. La Convenzione 2005 e gli incontri e conferenze che si sono succedute hanno sviluppato una serie di misure specifiche, chiamate “direttive operative”, le quali definiscono vari metodi d’azione nei paesi in via di sviluppo, da un lato per sostenere le industrie culturali, dall’altro per sostenere strategie di esportazione e accordi di coproduzione per quel che riguarda i beni e i servizi culturali, al fine di aiutare il mercato locale e internazionale.

Il fondo MDG promuove la cooperazione delle agenzie delle Nazioni Unite attraverso progetti di sviluppo nazionale. È stato impostato nel 2007 con un bando per i programmi congiunti dalle agenzie UN e da governi locali da 59 Paesi, identificati nel Piano Strategico della Spagna per la cooperazione internazionale, approvato dal Governo e Parlamento spagnolo. Le aree tematiche, chiamate “finestre tematiche” sono: potenziamento ed eguaglianza di genere; ambiente e cambiamento tematico; la governance democratica ed economica; gioventù, occupazione e migrazione; prevenzione dei conflitti e costruzione della pace; infanzia, sicurezza alimentare e nutrizione; sviluppo economico e del settore privato; cultura e sviluppo. Queste finestre tematiche incarnano varie dimensioni che uniscono cultura e sviluppo e si focalizzano sulla diversità culturale e l’inclusione sociale delle minoranze. Importante è notare che queste finestre sono ispirate dalle linee guida della Strategia di cultura e sviluppo della cooperazione spagnola. I programmi congiunti (JP) seguono i termini di riferimento di ogni finestra e le proposte vengono valutate da esperti; attualmente più di 150 JP sono stati approvati in più di 50 Paesi.

Per aquistare online la rivista vai sul sito dell’editore.

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27 giugno 2009

Cultura e sviluppo con i tessuti tinti a mano

esposizioneC’è un interessante progetto che è esposto qui al campo, il “Centro de artes Paulo Mabuno”. Si tratta della realizzazione di tessuti (sciarpe, borse, tovagliette e capulane cioè parei), di carte fatte a mano e di ceramiche da parte di giovani orfani o socialmente deboli a causa dell’AIDS. I ragazzi, che vivono in zone rurali, sono formati all’esercizio della professione in modo che abbiano un reddito, autonomia e un reinserimento sociale. I prodotti sono venduti in un negozio all’aeroporto e in alberghi di lusso. Una percentuale delle vendite è destinata a un fondo per la realizzazione di formazione e sensibilizzazione sul tema della salute nella comunità.

I tessuti e i disegni sono bellissimi, sono esposti qui al campus, ma non è facile comprarli. Non costano neanche pochissimo, ma sono fatti a mano, ed è questo il loro valore. Nello stand di fronte ci sono orribili magliette importate dalla Cina Popolare e stampate con scritte tipo Mozambique, e vestiti all’africana cuciti dalle donne ma con stoffe sintetiche sempre cinesi.

Dunque, ho dovuto faticare per convincere il responsabile della vendita a vendermi una capulana che mi piaceva, perché era della nuova collezione e non me la voleva vendere. Alla fine me l’ha venduta, e con prezzo abbastanza alto. Ci sono anche bellissime carte, quaderni e tovagliette tessute a mano.
Il progetto è sostenuto dalla fondazione di Graça Machel, vedova del presidente Samora e attuale moglie di Nelson Mandela.

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